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giovedì 20 settembre 2012

ITINERARI
 
da Scala a Ravello nel cuore del Parco Regionale dei Monti Lattari
 
LA VALLE DELLE FERRIERE E DEI MULINI        
 
 
 
Questo percorso parte da Pontone, piccola frazione di
Scala sovrastata dai ruderi della chiesa di
Sant’Eustachio (XII secolo), di cui resta in piedi
solo l’abside. Verso valle si erge solitaria e austera
la Torre dello Ziro, che domina contemporaneamente
Amalfi e Atrani. L’itinerario consente di percorrere
uno degli angoli più incontaminati e solitari del
parco. Seguendo il corso del torrente Canneto ci si
addentra in una valle stretta tra le cime del Monte
Campanaro (1.058 m), del Monte Rotondo (1.038 m), del
Monte Cervigliano (1.203 m) e del Monte Ciavano (1.036
m), nel settore sudorientale dei Lattari. Per la sua
ricchezza d’acqua, questa valle ha ospitato in passato
alcune cartiere e una ferriera. Il metallo proveniva
dall’isola d’Elba, sbarcava ad Amalfi e veniva
trasportato a dorso di mulo lungo la valle fino alla
ferriera, dove avveniva la lavorazione. L’energia era
fornita dall’acqua e il calore necessario alla fusione
era ottenuto bruciando legna, disponibile in
abbondanza.
Prima di lasciare Pontone, il sentiero attraversa i
vicoli del centro e passa sotto dei sopportici
(archetti sotto le case), dove sono in mostra oggetti
domestici d’epoca a ricordare il modo in cui si viveva
qui nell’immediato dopoguerra. In pochi metri quadrati
stanno stipati scaffali-cantina, ceste per le
provviste e per i trasporti, scarpe e abiti appesi al
muro, attrezzi da lavoro e da cucina.
L’ambiente della riserva è molto suggestivo, ricco di
cascate e arrivi laterali che creano le condizioni
ideali per il proliferare di una fauna e una flora
ricchissime. Qui si può vedere facilmente la
Woodwardia radicans, una specie endemica di felce, e
con un pizzico di fortuna ci si può imbattere in
piccoli e rari anfibi come il tritone appenninico.
Scendendo verso Amalfi il sentiero costeggia alcune
vecchie cartiere ormai abbandonate che preludono alla
visita di una cartiera restaurata al centro della
cittadina.
Descrizione dell’itinerario
Il sentiero parte dal borgo di Pontone. Da piazza San
Giovanni si dirige subito a nordovest in leggera
salita e, attraversando graziosi vicoli, prosegue in
discesa tra muri di cinta che delimitano orti e
vigneti. Di tanto in tanto una porticina socchiusa
consente di gettare lo sguardo negli agrumeti,
protetti dai caratteristici pergolati realizzati con
lunghe pertiche di castagno. Gli orti terrazzati
occupano ogni spazio strappato alla pendenza del
versante. Alla fine del tratto pavimentato ci si
immette sul sentiero CAI n. 23 (proveniente da
Chiorito, frazione di Amalfi).
L’affaccio sulla sinistra regala una magnifica vista
sulla valle e su Amalfi. Sul versante opposto, in
alto, si intravedono le case di Pogerola. Più a monte
la valle è chiusa tra alte pareti calcaree, traforate
da grotte e anfratti. Sullo stesso versante si scorge
un tubo che scende dalla montagna, nascosto dalla
vegetazione: è la condotta forzata di una vecchia
centrale elettrica. Si giunge poi a una biforcazione:
il sentiero di destra risale verso la parte alta della
valle, mentre quello a sinistra raggiunge la ferriera
dopo essere passato su un ponticello. L’edificio,
ormai ridotto a rudere, è enorme e sormonta la valle
con un ampio arco sotto il quale il torrente si getta
in una cascata.
È proprio l’acqua l’elemento predominante nella valle:
in passato veniva utilizzata per muovere i macchinari
della ferriera (e delle cartiere di Amalfi). L’acqua
veniva convogliata all’impianto mediante un canale,
ancora ben visibile, che nell’ultima parte corre su un
breve viadotto. In questo punto il sentiero svolta a
gomito e si dirige verso valle.
Passando invece sotto il ponte della condotta ci si
incammina sulla sponda sinistra del torrente, per poi
passare (dopo 5 minuti) dall’altra parte, servendosi
di un rudimentale ponte (tronco). Un breve itinerario
in salita consente di guadagnare circa 50 metri di
quota, per poi seguire un’altra condotta (quella della
centrale elettrica) fino a due chiuse che preludono
alla recinzione della Riserva Naturale Statale Valle
delle Ferriere. Qui il torrente riceve diversi
affluenti che formano cascate di diverse altezze,
nebulizzando l’acqua: l’ambiente è umido e
freschissimo anche in piena estate. All’interno della
riserva si possono osservare una bella cascata e molti
esemplari della felce endemica Woodwardia radicans.
Si fa poi ritorno per la stessa strada alla ferriera,
e da qui si imbocca il sentiero CAI n. 25 che, tutto
in discesa e sempre in ombra, conduce ad Amalfi in
circa 45 minuti. Lungo la discesa, costeggiando il
torrente che forma numerose rapide e piccole cascate,
si passa accanto ai ruderi di vecchie cartiere, che
hanno reso celebre la carta di Amalfi. Poco più avanti
il torrente si inforra e scorre circa 20 metri più in
basso rispetto al sentiero. Segue un tratto pietroso,
poi inizia la strada lastricata che, tra muretti e
agrumeti a perdita d’occhio, annuncia le porte di
Amalfi. Al centro della cittadina, oltre al duomo e al
chiostro del Paradiso, si può visitare una vecchia
cartiera recentemente restaurata.
Note
 La riserva è recintata: per accedervi è
indispensabile contattare in anticipo il Centro Visite
del Corpo Forestale dello Stato, a Pontone.
 
 Informazioni pratiche
Difficoltà: E (facile, per tutti).
Dislivello: circa 300 m.
Tempi di percorrenza: 4 ore compresa la visita alla
riserva.
Attrezzatura richiesta: scarpe da montagna, berretto,
zainetto da giornata, acqua, una giacca o una felpa
per proteggersi dall’umidità e dal fresco della
riserva.
Come arrivare
In auto: dalla statale n. 163 Amalfitana si raggiunge
il bivio per Ravello e da qui si sale fino
all’incrocio per Pontone di Scala; dal versante nord,
percorrendo la A3, si esce ad Angri e in circa 20 km
si raggiunge Pontone, passando per Sant’Egidio del
Monte Albino, Corbara, Valico di Chiunzi, Ravello.


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