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domenica 23 settembre 2012

ITINERARI
andar per crateri nei Campi Flegrei
 
Parco archeologico di Cuma
 
 
 
Dell’antica Cuma - la prima delle colonie di
popolamento greche in Occidente, fondata ai danni
delle locali popolazioni osco-sabelliche nella seconda
metà dell’VIII secolo a.C. da Euboici-Calcidesi
precedentemente stanziatisi nell’emporion di
Pithekoussai (poi Aenaria nell’isola di Ischia) - sono
attualmente visitabili l’acropoli con i Templi di
Apollo e di Giove, il primo impianto dei quali risale
all’età greca, e il cosiddetto "Antro della Sibilla",
riferito dalla tradizione al culto oracolare di Apollo
ma sorto quasi certamente per scopi difensivi.
Le più antiche testimonianze della frequentazione del
sito in età preistorica e protostorica provengono
dalle necropoli esplorate nel corso dell'800 dallo
Stevens, i cui ricchi corredi sono stati di recente
esposti nel settore topografico del Museo Archeologico
Nazionale di Napoli.
Dell’antica Cuma - la prima delle colonie di
popolamento greche in Occidente, fondata ai danni
delle locali popolazioni osco-sabelliche nella seconda
metà dell’VIII secolo a.C. da Euboici-Calcidesi
precedentemente stanziatisi nell’emporion di
Pithekoussai (poi Aenaria nell’isola di Ischia) - sono
attualmente visitabili l’acropoli con i Templi di
Apollo e di Giove, il primo impianto dei quali risale
all’età greca, e il cosiddetto "Antro della Sibilla",
 
 
riferito dalla tradizione al culto oracolare di Apollo
ma sorto quasi certamente per scopi difensivi.
L’altra galleria, nota come Crypta Romana o "grotta di
Cocceio", con la quale si collegò in età tardo-
repubblicana il porto di Cuma col Portus Iulius sui
laghi d’Averno e di Lucrino, al fine di potenziare
militarmente la zona, è accessibile dal piazzale
situato di fronte all'Antro della Sibilla e dal quale
si imbocca la via Sacra, che conduce all'acropoli.
Visibili da quest'ultima sono anche i resti della
"città bassa", con i Templi italici del Foro ed i
grandiosi ruderi di un edificio termale detto
"Masseria del Gigante", l’anfiteatro di recente
riportato alla luce, nonché l’"Arco Felice",
impiantato sul valico che fu aperto nel monte Grillo,
confine orientale della città antica, per il passaggio
della antica via Domitiana.
I resti di un santuario isiaco, emersi nel corso di
nuove indagini archeologiche eseguite in prossimità
dell’area portuale della città, attestano la
diffusione del culto egiziano di Iside nell’area
flegrea. Lungo la costa a nord della città, presso la
collina di Torregaveta, sopravvivono, infine, i resti
della sontuosa villa marittima ivi impiantata da
Servilio Vatia nel I secolo d.C.
 
Sito Archeologico di Cuma
Via Monte di Cuma 3, località Cuma, BACOLI

Info e prenotazioni: tel. 848800288;
dall’estero e dai cellulari tel. 06 39967050
tel. 081 8040430 - fax 081 8040430

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