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giovedì 20 settembre 2012

ITINERARI
 
da Scala a Ravello nel cuore del Parco dei Monti Lattari

Museo del Corallo
 
 
Il corallo è una formazione calcarea con quasi il novanta per cento di carbonato di calcio, materiale costituito dallo scheletro (detto coramo) di piccolissimi animali marini: polipi che vivono in nicchie contigue.
Di varie qualità e colori, assai raro è quello nero dell’Adriatico e del Mar Rosso, come quello giallo o blu del Camerun. Solo a fine Seicento venne definitivamente dichiarata la sua origine animale.
Lo scheletro del corallo, lo sclerasse, cresce in maniera arborescente. La velocità di crescita, in ogni modo molto lenta, è influenzata da numerosi parametri microambientali quali la luce e la sedimentazione. L’altezza media delle colonie è di dieci-quindici centimetri; colonie di più grandi dimensioni sono rare.

L’intensità del colore varia secondo la profondità delle aree di raccolta. Ancora oggi il corallo utilizzato nella gioielleria occidentale si pesca soprattutto lungo la sponda africana, dal Marocco alla Tunisia, lungo le coste della Sardegna occidentale e in Spagna. La maggior parte della trasformazione del grezzo avveniva ed avviene in Italia.
Delle specie attualmente impiegate, una soltanto, il Corallium nobile di Linneo o Corallium rubrum del Lamark, dalle tinte unite, senza macchie, localizzato nel Mediterraneo, fece la parte del leone lungo l’intero bacino marittimo. Il Corallium nobile, dal colore rosso e aristocratico, è indiscutibilmente più piccolo di quello proveniente dai mari estremo-orientali e viene detto “Sardegna”, a ricordare la ricchezza storica dei banchi corallini dell’Isola.

 II Museo del Corallo nasce nel 1986 da una felice intuizione di Giorgio Filocamo e dalla sua innata generosità: intuizione felice quella di voler custodire il prezioso bagaglio di oggetti antichi e di pregio tramandatogli dalla sua famiglia, che è stata la radice della sua grande vocazione di corallaro. Una famiglia dalle origini siculo-napoletane: c'è forse miscela migliore per il sangue di un corallaro?
Generosità perché il cancello del Museo del Corallo si apre a tutti: curiosi e non, scettici ed increduli, credenti o meno. Ed il trattamento è lo stesso: tanta esperienza, bellezza, e, se si è fortunati, e quasi sempre lo si è si va via con un rametto di corallo tra le mani che, come Giorgio Filocamo ripete da sempre, deve necessariamente essere Rotto, Rosso, e Regalato.
www.museodelcorallo.com/

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