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giovedì 27 dicembre 2012

Presepe Vivente di Faicchio
 
 
 
Il 26, 29, 30 dicembre 2012 e il 5 gennaio 2013 il Presepe Vivente Faicchio, giunto alla 18 edizione, attraverso il percorso delle varie scene che ripropongono e fanno rinascere gli antichi mestieri nei vicoli dell'antico Borgo Storico "Porti", fa rivivere la suggestiva atmosfera di Betlemme (più di 200 figuranti in costumi d’epoca, 35 postazioni di antichi mestieri, 3 cantine dettagliatamente allestite e 3 zone ristoro, accesso preferenziale per portatori di handicap, servizio-navetta gratuito dal parcheggio).
Come per magia, il passato rivive con il suo caratteristico paesaggio, il suo folklore e le sue tradizioni, riprendono vita quegli antichi mestieri quasi dimenticati.
A fare da cornice alla nascita di Gesù, ci sono pastori, massaie, lavandaie, il ciabattino, il fabbro, il pescatore, il falegname e tanti altri artigiani.
Prima di entrare nel vivo del Presepe Vivente si può osservare la meravigliosa “Mostra fotografica storica del presepe vivente”.
Anche la “musica” e la “narrazione multimediale" avranno un ruolo rilevante, grazie alla filo-diffusione installata lungo tutto il percorso.
Durante la visita, ogni ora, ci sarà lo scoppio e l'arrivo spettacolare della grande “stella cometa” che illuminerà di luce intensa il Presepe Vivente con l'apparizione dei “Re Magi”,
Per la gioia di grandi e piccini, ci sarà lo “spettacolo della neve”. Tutti i visitatori saranno ricoperti da una leggera spolverata di neve finta.
Al termine della visita al Presepe Vivente, il “Comitato Presepe Vivente” offrirà a tutti i visitatori un piccolo omaggio a ricordo della visita alla manifestazione.
Quest’anno, la novità che valorizzerà ancora di più la visita e l’intrattenimento alla manifestazione sarà la “nuova moneta” coniata dal “Comitato Presepe Vivente”.
Lungo il percorso saranno allestite locande per la degustazione di prodotti tipici locali e natalizi.
Infine, all'interno del Presepe Vivente, si possono degustare delle buone pizze o focacce alla "Locanda della Pizza" oppure si possono gustare gli antichi sapori di una volta, grazie ai piatti di salumi tipici locali tramandati di generazione in generazione, al "Ristoro del Presepe"
Natale: Coldiretti, per 420mila vacanza in agriturismo (+4%)
 
 

​Sono 420mila i vacanzieri che alloggeranno in agriturismo nelle festività di fine anno con un aumento stimato pari al 4 per cento rispetto allo scorso anno. E' quanto stima la Coldiretti, in occasione della diffusione delle previsioni di Federalberghi sul movimento turistico di fine anno, sulla base delle indicazioni dell'associazione agrituristica Terranostra nel sottolineare che la maggioranza delle prenotazioni si concentra nei giorni a cavallo tra il 2012 e il 2013 e la permanenza media si riduce a due/tre giorni. La voglia di tranquillità in un momento di turbolenza economica  spinge gli italiani – sottolinea la Coldiretti - a privilegiare le vacanze più vicine a casa con una maggiore flessibilità nella programmazione. A farla da padrona é la montagna con le prenotazioni a gonfie vele infatti per le aziende situate nei pressi degli impianti sciistici ma buone – precisa la Coldiretti - sono anche le richieste per le sistemazioni prossime alle città d'arte, ai centri di interesse storico e culturale. La capacità di mantenere inalterate le tradizioni enogastronomiche nel tempo è - continua Terranostra - la qualità più apprezzata dagli ospiti degli agriturismi ma aumenta nel contempo la domanda di servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti, insieme a questo va crescendo anche in termini numerici l'abbinamento con il turismo d'arte. In Italia sono 20.413 le aziende agricole autorizzate a svolgere attività di agriturismo al 1 gennaio 2012, con un aumento del 2,2 per cento rispetto all'anno precedente. Toscana e Alto Adige, con 4.125 e 2.998 aziende rispettivamente, si confermano i territori in cui l'agriturismo risulta storicamente piu’ radicato. L'attività agrituristica – precisa la Coldiretti - è rilevante anche in Lombardia, Veneto, Umbria, Piemonte e Emilia-Romagna (con oltre mille aziende), Campania, Sardegna, Lazio e Marche (con oltre 700 aziende). La scelta avviene navigando su internet su siti, attraverso le guide o le pubblicazioni specializzate, esperienze personali e con il passaparola ma sono anche arrivati i primi applicativi da scaricare su tablet.
MADE IN ITALY: Coldiretti, approvata la legge "Salva Olio Italiano"
 
 

“Siamo molto soddisfatti che la legge Mongiello cosiddetta “salva olio Made in italy” sia stata definitivamente approvata con il via libera in sede deliberante della Commissione Agricoltura della Camera presieduta da Paolo Russo con relatore Nicodemo Oliverio”. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare “un risultato che rappresenta un passo straordinariamente importante nella direzione della trasparenza e della lotta alla contraffazione sugli oli extravergini di oliva a tutela dei produttori e dei cittadini”. L’unanimità nell’approvazione della legge da parte di tutti i gruppi parlamentari sia al Senato che alla Camera ed il parere positivo del Governo sta a significare come la norma sia fortemente condivisa e da parte nostra - conclude Marini - va un forte ringraziamento a tutti coloro che hanno permesso, nonostante “i non pochi bastoni tra le ruote” una conclusione positiva entro la fine della legislatura. Dall’estensione del reato di contraffazione di indicazioni geografiche a chi fornisce in etichetta informazioni non veritiere sull’origine all’introduzione di sanzioni aggiuntive come l’interdizione da attività pubblicitarie per spot ingannevoli, dal rafforzamento dei metodi investigativi con le intercettazioni al diritto di accesso ai dati sulle importazioni aziendali, dal riconoscimento di  nuovi parametri e metodi di controllo qualitativo alla fissazione di sanzioni in caso di scorretta presentazione degli oli di oliva nei pubblici esercizi, fino all’introduzione in etichetta del termine minimo di conservazione a 18 mesi dalla data di imbottigliamento, sono alcune delle  novità introdotte dal provvedimento  che - sostiene la Coldiretti - è un vero regalo sotto l’albero di Natale per le tavole degli italiani dove l’extravergine di oliva è uno dei prodotti piu’ presenti. L’olio di oliva è praticamente presente sulle tavole di tutti gli italiani con un consumo nazionale stimato - sottolinea la Coldiretti - in circa 14 chili a testa. L’Italia è il secondo produttore mondiale di olio di oliva con circa 250 milioni di piante e una produzione di oltre mezzo milione di tonnellate e puo’ contare su 40 oli extravergine d'oliva Dop/Igp. Il fatturato del settore - precisa la Coldiretti - è stimato in 2 miliardi di euro con un impiego di manodopera per 50 milioni di giornate lavorative.
Con la nuova legge - sottolinea la Coldiretti - mettere in etichetta indicazioni fallaci e non veritiere “che evocano una specifica zona geografica di origine degli oli vergini di oliva non corrispondente alla effettiva origine territoriale delle olive” diventa reato di contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine (articolo 517-quater del codice penale). Vengono inoltre aggiunte sanzioni accessorie, con l’interdizione per cinque anni dal realizzare attività di comunicazione commerciale e attività pubblicitaria aventi per oggetto oli di oliva e il divieto di ottenere, a qualsiasi titolo, contributi, finanziamenti o mutui agevolati da parte di istituzioni nazionale e/o europee, per chi sia stato oggetto di condanna per reati nel settore. Per i marchi che evocano una specifica zona geografica che non coincide con l’effettiva origine delle materie prime scatta quindi il ritiro. Si inaspriscono - continua la Coldiretti - anche i controlli, con il rafforzamento degli istituti processuali e investigativi (intercettazioni, ecc.). Contro il segreto sulle importazioni agroalimentari, verrà poi garantito il diritto d'accesso alle informazioni concernenti l’origine degli oli di oliva detenute dalle autorità pubbliche a tutti gli organi di controllo e alle amministrazioni interessate
 
Si va, ancora, a migliorare la leggibilità delle etichette e si completa l’intervento già anticipato dal Parlamento con una norma precedente sul valore probatorio del panel test, al fine di garantire la corrispondenza merceologica e la qualità degli oli di oliva e punire la non conformità dei campioni degli oli di oliva vergini alla categoria dichiarata in etichetta. Si fissano inoltre limiti più restrittivi per il contenuto di etil esteri degli acidi grassi (Eeag) e di metil esteri degli acidi grassi (Meag) e saranno rese note - conclude la Coldiretti - le risultanze delle analisi che sono pubblicate ed aggiornate mensilmente in una apposita sezione del portale internet del Ministero delle Politiche Alimentari e Forestali. In etichetta viene anche previsto un termine minimo di conservazione non superiore a 18 mesi dalla data di imbottigliamento non che specifiche modalità di presentazione degli oli di oliva nei pubblici esercizi, imponendo l’obbligo di idonei dispositivi di chiusura o di etichettatura e di sanzioni connesse alla violazione delle relative disposizioni.

martedì 18 dicembre 2012

Pane ai Fichi Bianchi del Cilento Dop


Mettere a bollire 400 g di Fichi Bianchi del CilentoDop  con l'acqua e lasciare cuocere per 20 minuti. Togliere i fichi dall'acqua e conservarla per l'impasto facendola raffreddare. Mettere i fichi cotti in un tegame con 300 g di zucchero, la scorza di mezzo limone e farli cuocere per 1 ora a fuoco basso fintanto che nonsaranno caramellati.
Poiché nella preparazione serve solo l'acqua di cottura,  i fichi così cotti potranno essere conservati. Per far ciò mettere i fichi cotti in vasi e in una pentola grande con acqua  avendo cura la stessa copra i tappi dei vasi. Portare l'acqua a bollore per sterilizzare i vasi e lasciare bollire per 8 minutii. Spegnere il fuoco e lasciare raffreddare nella stessa acqua. Riporre i fichi in vaso in un ambiente poco luminoso.
Procedere nel frattempo con la ricetta di base: Sbucciare e tagliare in piccoli pezzi i rimanenti Fichi Bianchi del Cilento Dop e infarinarli leggermente per evitare che si attacchino. Preparare l'impasto per il pane miscelando la farina, il lievito, il burro e aggiungendo man mano l'acqua di cottura dei Fichi Bianchi del Cilento Dop. Lavorare per 15 minuti,: a metà lavorazione aggiungere il sale e quasi al termine aggiungere i Fichi Bianchi del Cilento Dop tagliati a pezzetti. Lasciare lievitare l'impasto per circa 1 ora. Prendere l'impasto e ricavarne 2 pezzi, dargli la forma di una pagnotta e metterli su una teglia, sulla quale è stato precedentemente sistemato un foglio di carta da forno. Riporre la teglia in un luogo riparato da correnti e caldo. Far lievitare per 60/70 minuti. Prima di cuocere il pane, incidere la superficie delle pagnotte con un taglio longitudinale praticato con un coltello senza denti poi mettere in forno a 220° per circa 20 minuti collocando sul fondo del forno una ruola con acqua e controllando che non asciughi prima del termine della cottura.Togliere dal forno e lasciare raffreddare.
 
Ingredienti
 

800 g di farina
15 g di sale
150 gdi burro
40 g di lievito di birra (2 bustine di lievito liofilizzato o secco)
1 l di acqua
400 g Fichi Bianchi del Cilento dop
300 g di zucchero
½ limone
Risotto con fichi secchi del Cilento, baccalà e basilico
Ricetta presentata a Identità Milano 2008

Gennaro Esposito

 
Soffriggere l’aglio con 40 g di olio extravergine di oliva, preferibilmente in una risottiera, poi tostare il riso a fuoco medio per circa 1 minuto. Aggiungere poco alla volta il brodo bollente, salare e fare andare per circa 16-18 minuti.

Nel frattempo cuocere a parte il baccalà, immergendolo quasi del tutto nel resto dell’olio; farlo andare per 20 minuti a 70 °C finché non sarà confit.

A metà cottura aggiungere nel risotto il grana, dandogli corpo con piccole aggiunte ripetute. Quando sarà al dente, togliere dal fuoco, mantecare con il burro, una grattugiata di pepe di mulinello, i fichi tagliati a pezzettoni e il pesto di basilico.

Aggiustare di sale e servire adagiando sul risotto il baccalà confit e qualche gheriglio di noce.
 
 
INGREDIENTI
Per 4 persone


320 g di riso Carnaroli
 230 g di filetto di baccalà
 6 fichi secchi del Cilento (“moscioni”)
 60 g di pesto di basilico
30 g di grana grattugiato
 2 spicchi di aglio
2 l di brodo vegetale
 qualche gheriglio di noce
 15 g di burro
 150 g di olio extravergine di oliva
 sale e pepe di mulinello
Fico Bianco del Cilento DOP
 


La Denominazione geografica protetta “Fico bianco del Cilento” è riferita al prodotto essiccato della cultivar “Dottato”diffusa in tutto il Mezzogiorno.
Prodotto avente caratteristiche uniche e di assoluto pregio, apprezzate anche all'estero, il “Fico bianco del Cilento” DOP deve la sua denominazione al colore giallo chiaro uniforme della buccia dei frutti essiccati, che diventa marroncino per i frutti che abbiano subito un processo di cottura in forno. La polpa è di consistenza tipicamente pastosa, dal gusto molto dolce, di colore giallo ambrato, con acheni prevalentemente vuoti e ricettacolo interno quasi interamente pieno. Tali caratteristiche, considerate di eccellenza per la categoria commerciale dei fichi essiccati, sono appunto i tratti distintivi che qualificano il “Bianco del Cilento” DOP sui mercati.
 Una preparazione tradizionale ancora in uso è quella che vede i fichi “steccati”, infilati cioè in due stecche di legno parallele per formare le “spatole” o “mustaccioli”

L'introduzione nel Cilento del fico sembra essere precedente al VI secolo a. C. Essa è da attribuire ai coloni greci che in quest’area avevano fondato diverse città.
Celebri autori dell'epoca romana hanno decantato le caratteristiche dei prodotti agricoli del Cilento tra i quali i fichi essiccati.

La zona di produzione del “Fico Bianco del Cilento” DOP comprende ben 68 comuni, posti a sud di Salerno, dalle colline litoranee di Agropoli fino al Bussento e in gran parte inclusi nell’area del Parco nazionale del Cilento e del Vallo di Diano.
La fichicoltura nel Cilento rappresenta ancora oggi una risorsa economica ed occupazionale non disprezzabile. Attualmente, con oltre il 25% della produzione nazionale, la Campania è la regione italiana che vanta la maggiore produzione di fichi, con circa 11 mila tonnellate di prodotto fresco annue, provenienti da circa 8.000 ettari.
Il Cilento, da solo, partecipa per circa il 70-75% della produzione totale Campania, in quanto il raccolto medio annuo si aggira sulle 7-8.000 tonnellate di fresco.

giovedì 13 dicembre 2012

La tavola del Principe

 


A Terre del Principe la cucina è un modo per coccolare l’enoturista. Noi non siamo un vero e proprio ristorante, ma amiamo che i nostri ospiti trascorrano con noi una bella giornata in campagna. Ci piace definirci un Agriturismo d’Autore, perché il nostro sogno è regalare emozioni uniche. La “principessa” Manuela e suo fratello Maurizio, lo chef, pensano il menu per gli ospiti scegliendo secondo i ritmi della stagione le verdure, le carni, i formaggi e secondo il ritmo del loro cuore le ricette della memoria familiare. Tutti i prodotti sono cercati con attenzione, selezionati tra le eccellenze del territorio (dal maialino nero casertano alla mozzarella di bufala, dall’agnello laticauda del Matese ai polli ruspanti dei nostri contadini), preparati con l’olio extravergine d’oliva dell’azienda e ogni portata è pensata in armonia con i nostri vini, il Pallagrello bianco, il Pallagrello nero, il Casavecchia. Perché a Terre del Principe tutto avviene con amore e per amore.
 


La Tavola del Principe è aperta ogni domenica, durante la settimana solo su prenotazione.

Come si arriva...



DA NAPOLI
Percorrere A1 direzione Roma
 Uscire Caserta Nord
 Seguire per San Leucio - Caiazzo
 Alla rotonda di Piana di Monteverna seguire per Squille - Castel Campagnano
 A Squille seguire cartellonistica aziendale



DA ROMA
Percorrere A1 direzione Napoli
Uscire Caianello
Percorrere SS372
 Uscita San Salvatore Telesino
Seguire per Amorosi
Attraversare Amorosi
Seguire per Castel Campagnano
Attraversare Castel Campagnano
Proseguire per Squille. A Squille seguire cartellonistica aziendale
Natale in Cantina
 
 
Il Movimento Turismo del Vino ha organizzato nell'azienda vitivinicola Terre del Principe a Castel Campagnano il "Natale in Cantina". L'appuntamento fissato per domenica prossima si presenta ricco di magia e di sapori. Il programma mette insieme vino, cibo e spettacolo per queste feste ormai vicine.
Appuntamento nel centro storico di Castel Campagnano (via Municipio) perla visita alla Bottaia storica dell’Anno Mille dove- a 15 metri nel sottosuolo – affinano i nostri vini rossi da Casavecchia e Pallagrello nero.Insieme con Manuela Piancastelli per conoscere la storia e le curiosità intorno a questi antichi vitigni autoctoni riscoperti da Peppe Mancini.

h. 12,45: Brindisi al Natale con il Roseto del Volturno.

h. 13: Trasferimento, tutti insieme,in cantina a Squille alla Tavola del principe. Pranzo “natalizio” a cura dello chef Maurizio Piancastelli.

h. 13,30: Grandi vini e pietanze d’eccezione nello spirito del Natale e della tradizione locale accompagnate dall’illusione che si fa spettacolo.Dal Club magico italiano, micromagia ai tavoli con Erix il prestigiatore che vi sbalordirà con la sua capacità di rendere reale la finzione e finta la realtà.A dimostrazione, come diceva il Grande Houdini, che “l’arte della magia non consiste tanto nel compiere miracoli, quanto nel persuadere il pubblico che i miracoli avvengono”.

Questo il menu:

Sbuffi di ricotta con marmellata di arance; Insalatina di mozzarella e friarielli; Capicollo e guanciale di maiale nero casertano
Caciocavallo alla pizzaiola; Scarola ripiena delle feste
Zuppetta di baccalà, porri e fagioli (ricetta tipica di Castel Campagnano)
Risotto con funghi e salsicce
Brasato al Casavecchia con contorno di insalata di rinforzo
Cassata al bicchiere e rosolii fatti in casa

Prezzo € 35 bevande escluse.Info e prenotazione0823.867126 o 348.6400465


 
Programma Nazionale di Sostegno alla viticoltura: ristrutturazione e riconversione vigneti 2013
 
 

Si rende noto che con Decreto Dirigenziale Regionale n. 205 del 13/12/2012, in corso di pubblicazione sul BURC, il Settore Interventi per la Produzione Agricola dell'AGC 11, ha emanato le Disposizioni regionali di attuazione della Misura della Ristrutturazione e Riconversione vigneti per la campagna 2012/2013.
Con il DDR 205/2012, inoltre, sono stati aperti i termini di presentazione delle domande di adesione alla Misura dell RRV per la campagna 2012/2013 che potranno essere presentate, con le modalità già previste per le precorse campagne, fino a mercoledì 30 gennaio 2013.

lunedì 10 dicembre 2012

PREMIO NUOVOLIO 2012, ECCO LA TOP 3 DELL’ANNATA DEI RECORD

 
 
Claudia Gentilcore da Molinara in provincia di Benevento, Davide Monzo da Casal Velino in provincia di Salerno e Francesco Acampora da Fontanarosa in provincia di Avellino. Eccoli i tre vincitori dell’edizione 2012 di Nuovolio, il premio organizzato da Coldiretti Campania e Unaprol, dedicato al miglior novello prodotto con le olive dell’annata corrente.

La giovanissima beneventana Gentilcore vince nella categoria fruttato leggero con una varietà Ortolana 30%, Ortice 20%, Leccino 30%, Frantoio 20%. Monzo vince invece nella categoria intenso con un varieta’ miste, marchio 100% italiano e Acampora dell’azienda agricola Rocca Normanna vince nella categoria medio con un Marinese, marchio Ecla.

Sono intervenuti alla cerimonia il delegato all’Agricoltura della Regione Campania, Daniela Nugnes, il presidente e il direttore di Coldiretti Campania, Gennarino Masiello e Prisco Lucio Sorbo, il presidente nazionale di Unaprol, Massimo Gargano, il direttore della Biblioteca nazionale, Mauro Giancaspro, il professore della Facolta’ di Agraria della Federico II, Raffaele Sacchi e il capo panel di Unaprol, Giulio Scatolini.

''Con questo riconoscimento - dicono Masiello e Sorbo - vogliamo valorizzare un prodotto importantissimo per l'economia della nostra regione. L'olio e' un punto forte della tradizione campana, cardine della Dieta Mediterranea e tra i piu' importanti prodotti del nostro settore agroalimentare''.



A rendere speciale l’”oro verde” campano e' soprattutto l'ampia varieta': 20 tipologie autoctone, ognuna con caratteristiche proprie, che completano tutti i tipi di abbinamento culinario e offrono un ottimo ventaglio di possibilita' anche dal punto di vista imprenditoriale.

''Questa varieta’ cosi’ ampia - dice il professore di Industrie agrarie della Federico II, Raffaele Sacchi – e’ frutto dell'orografia del nostro territorio e di secoli di storia e cultura del cibo. Oggi abbiamo tutti gli oli del Mediterraneo, ognuno con sentori e intensita' diverse. Per non parlare delle molecole magiche - dice Sacchi – L’olio novello ha la massima concentrazione di sostanze polifenoliche altamente benefiche. Due cucchiai al giorno proteggono le nostre cellule, le membrane dello stomaco, hanno proprieta' antinfiammatorie, antiossidanti e anticancro e fanno bene alla pressione arteriosa''.

Dagli studi della Federico II emerge che negli ultimi 20 anni e' costantemente migliorata la qualita'. Un trand positivo ampiamente confermato anche per questa annata.
 Quasi tutti i campioni pervenuti al concorso, spiegano i giurati, hanno superato in maniera eccellente le analisi chimiche e organolettiche e dei 66 esaminati alcuni sono classificabili addirittura come alta qualita'.

Il caldo torrido estivo ha infatti aiutato gli uliveti della Campania. Le medie di 30 gradi hanno tenuto alla larga la nemica numero uno degli ulivi, la tanto temuta mosca olearia, e cosi' sono cresciute piante sane e senza parassiti.

"Il comparto dell'olio e dell'olivicoltura deve essere valorizzato. E’ per questo che, assieme all'assessorato alle Attività produttive, stiamo progettando un grande evento internazionale che abbiamo pensato di chiamare Oilitaly". Lo ha dichiarato Daniela Nugnes, consigliere delegato per l'Agricoltura del presidente Caldoro, nel corso della manifestazione.

IMU: i presidenti di Confagricoltura, Coldiretti, Cia e Copagri scrivono al Governo per rispetto impegni su modifica aliquota
 
 

I presidenti di  Confagricoltura, Coldiretti, Cia e Copagri hanno chiesto l’intervento del Presidente del Consiglio Mario Monti  e del ministro dell’ Economia e Finanze Vittorio Grilli, affinché il Governo, conseguentemente agli impegni assunti, emani il provvedimento, previsto dall'art. 13, c. 8, del decreto legge n. 201, con il quale, sulla base dell'andamento del gettito derivante dal pagamento della prima rata dell'Imu, entro il 10 dicembre 2012, si provveda alla modifica dell'aliquota da applicare ai fabbricati e ai terreni, in modo da garantire che il gettito complessivo non superi, per il 2012, l’ ammontare previsto dal ministero dell’Economia e delle Finanze.
 
 I dati relativi al gettito forniti dal ministero dell'Economia delle Finanze  evidenziano, infatti, come il contributo versato dal mondo agricolo superi in larga misura le stime effettuate dallo stesso dicastero. A fronte della previsione di entrate per 407 milioni di euro, il dato a consuntivo, che tiene conto dell' Imu versata in acconto a giugno, si attesterà a 534 milioni di euro.
 
 Particolarmente gravoso il prelievo sui terreni agricoli, che comporta un maggior gettito per l’anno 2012 pari a circa 130 milioni di euro, equamente ripartito fra Erario e Comuni.
 
 Il maggior gettito deriva, peraltro, dall'applicazione della sola aliquota base dello 0,76 % prevista dall'art. 13 del D. L. n. 201/2012, a cui si andrà ad aggiungere, in sede di versamento del saldo, l'aumento delle aliquote stabilte dai comuni, fino allo 0,3 per cento (che corrisponde ad un ulteriore aggravio di circa il 50%), che la gran parte degli enti locali ha già deliberato, con effetti insostenibili per una categoria per la quale il terreno rappresenta un valore produttivo.
 
 “Con senso di responsabilità – evidenziano nella lettera i presidenti  Guidi, Marini, Politi e Verrascina - il mondo agricolo ha accettato questo ulteriore onere, nella consapevolezza di doverlo fare per il bene del Paese  ed è con questo spirito che ha contribuito al pari di tutti gli altri cittadini al pagamento dell’IMU sugli immobili ad uso abitativo ed ha assunto l’impegno di versare l’IMU sui terreni agricoli e sui fabbricati rurali strumentali in misura pari all’ammontare stimato dal Dipartimento delle Entrate per conto del ministero dell’Economia e delle Finanze”.
 
 “In virtù di questo impegno – ricordano Confagricoltura, Coldiretti, Cia e Copagri - ed al fine di assicurare al mondo agricolo la certezza di un prelievo IMU sui terreni agricoli  e sui fabbricati rurali strumentali non eccedente a quello stimato, è stata inserita una clausola di salvaguardia, quale atto di indirizzo politico ed espressione di garanzia assoluta in uno Stato di diritto. Chiediamo adesso che il Governo mantenga i suoi impegni ed emani il provvedimento di modifica dell’aliquota”.

mercoledì 5 dicembre 2012

Te piace o presepe. Visita guidata con Obiettivo Arte
 
 
A Napoli il Natale è un evento magico. Addobbi e colori, calore umano e caldarroste invadono le strade soprattutto quelle del centro storico. Questo è la culla dell'arte presepiale, con numerose botteghe di artigiani all'opera mentre scorrono innanzi a loro occhi incuriositi e affascinati. Per questo motivo, considerando l'importanza che ha questa arte per la città, l'associazione Obiettivo Arte, per l'intero mese di dicembre, propone al turista e al napoletano la scoperta di luoghi legati al Presepe. Il primo appuntamento è al Duomo di Napoli, dove viene esposto ogni anno, il capolavoro artigianale realizzato con minuzia e precisione dalle abili mani dei maestri artigiani

NOTE
Visita guidata alle ore 11. Prenotazione obbligatoria entro il giorno precedente. Quota associativa 5 € con dolcetto. Gratuito per bambini

martedì 4 dicembre 2012

Asprinio di Aversa, spumante doc
 
 
 
Gli italiani ridurranno dell'11% le spese delle festivita' natalizie, per gli spumanti ci sara' un taglio del 2%, mentre il carrello alimentare si presume stabile, con qualche rinuncia alle confezioni piccole di dolci.
E' questo la stima sulle spese per il Natale fornita  da Giampietro Comolli, presidente dell'Ovse-Osservatorio economico vini. L'andamento ordini e consumi, secondo l'Ovse, fa presumere che entro il 6 gennaio si stapperanno 92 milioni di bottiglie di spumanti, circa 3 di champagne e 1 milione di altra provenienza, per un giro d'affari al consumo di 690 milioni di euro, oltre il 61% realizzato nella distribuzione organizzata.
Per le nostre tavole campane naturalmente non può mancare uno spumante di produzione autoctona: l'Asprinio d'Aversa.
Il vino Asprinio è un tipico prodotto dell'Agro Aversano la cui origine si perde nella notte dei tempi. Sappiamo per certo che in quella terra nota come Liburia esisteva “un'uva che non aveva eguali”. Si sa che in epoca normanna Louis Pierrefeu, cantiniere di corte di Roberto d'Angiò, individuò nei dolci declivi vicino Aversa il suolo ideale per impiantare le viti che assicurassero alla corte normanna una riserva ricca di spumanti. La scelta si rivelò giusta: i tralci di vite, infatti, appoggiandosi agli alberi di pioppo, che fungevano da sostegno, crescevano in altezza ed a festoni, consentendo così la produzione di quella caratteristica uva divenuta famosa fin dai tempi angioini. Tale sistema di viticultura, molto particolare, in quannto le viti, dette maritate poiché si appoggiano appunto ai pioppi, innalzandosi anche oltre i 10-15 metri di altezza, si chiama "Alberata Aversana". Tale sistema di allevamento della vite viene anche comunemente detto "Vite maritata".
La versione angioina (spumante) viene prodotta nella doppia versione “demi-sec” e “brut”: entrambe hanno un profumo tipico ed elegante e un perlage sottile.

lunedì 3 dicembre 2012

STRADE DELLA MOZZARELLA, PRESENTATA EDIZIONE 2013

Grande attesa per l'edizione 2013 de "Le Strade della Mozzarella", l’evento realizzato grazie al fondamentale contributo del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop. La presentazione dell’iniziativa, che avrà luogo nello splendido scenario della struttura Le Trabe di Paestum, si è svolta a Roma, presso la sede della Stampa Estera, nel corso di una conferenza che ha avuto come ospite d'onore Gennaro Esposito, il celebre chef stellato di Vico Equense.
Una presenza non casuale dal momento che le Strade della Mozzarella è ormai da tempo uno degli appuntamenti a maggior densità di artisti dei fornelli tra quelli che si svolgono in Italia. Stesso discorso per i giornalisti e gli operatori di settore, i foodblogger, gli opinion leader del mondo enogastronomico e i turisti a forte vocazione gourmand.
Una vera e propria kermesse del gusto, tra laboratori e degustazioni, che nel prossimo mese di maggio avrà come tema centrale quello dell’agricoltura di qualità e dell’enogastronomia di alto profilo visti come elementi essenziali del territorio. Strumento indispensabile di sviluppo sociale, carburante vitale per la crescita del modello turistico.
"Sin dalla prima edizione del 2005 – spiega Albert Sapere, insieme a Barbara Guerra ideatore dell’iniziativa – abbiamo cercato di approfondire il concetto di fare rete, di creare cioè una sinergia dove tutte le parti in causa lavorano a un obiettivo comune che è quello di favorire quanto più possibile l’agricoltura di qualità, facendone il biglietto da visita dei vari territori. Essere riusciti a ottenere certi risultati nel nostro sud, troppo spesso incapace di sviluppare le proprie enormi potenzialità, è per noi motivo di orgoglio”.
Ma i tre giorni di Paestum avranno un’unica, grande protagonista: la Mozzarella di Bufala Campana Dop, certamente uno dei prodotti italiani più conosciuti e apprezzati al mondo. Non a caso diventa essenziale il ruolo del Consorzio, mai come in questo momento proiettato verso un’opera di fondamentale divulgazione del cosiddetto "oro bianco", che nel corso della tre giorni curerà i vari incontri e la regia dell'evento.
"Dopo tanti appuntamenti sui vari mercati internazionali – sottolinea Domenico Raimondo, Presidente del Consorzio – le Strade della Mozzarella ci o ffre l'opportunità di proporre il nostro prodotto direttamente nell’ambito del nostro territorio, creando una visione di insieme. La scorsa edizione, con i suoi ospiti prestigiosi,con le grandi firme del giornalismo, gli chef più acclamati, ha rappresentato per noi e per il territorio una grande occasione per raccontarci. Una splendida vetrina per evidenziare, una volta di più, le peculiarità che rendono il nostro prodotto unico e inimitabile".
L'appuntamento è quindi a Paestum, dal 6 all'8 maggio 2013, quando la Mozzarella di Bufala Campana Dop incontrerà, tra gli altri, i più grandi cuochi italiani. E tra questi, ovviamente, Gennaro Esposito, ospite d'onore, in rappresentanza dei tanti chef presenti, alla presentazione. "Sono campano, la mozzarella in qualche modo appartiene al mio dna – racconta lo chef di Vico Equense – Ma aldilà di questo mi piace l'idea di una manifestazione che fa della nostra regione, per tre giorni, l’ombelico del
mondo enogastronomico italiano. E che conferma il ruolo fondamentale che ristorazione e viticoltura hanno ormai nella crescita e nello sviluppo dei territori".

mercoledì 28 novembre 2012

Giornate Gastronomiche Sorrentine


 
Il cibo da strada inventato dalle donne napoletane ai primi dell'Ottocento per arrotondare le entrate della famiglia protagonista della prima delle "Giornate gastronomiche sorrentine". Crocche', arancini, pizzette, montanare e tutto quello che si vendeva sull'uscio dei 'bassi', i locali terranei che erano utilizzati come abitazione da interi nuclei familiari venerdi' saranno sfornati in un lounge bar di piazza Tasso a Sorrento per celebrare il trionfo dello street-food in salsa partenopea.



La serata "Una pizza per la vita", che dara' inizio alla IX edizione delle Giornate, avra' come protagonisti tre tra i piu' famosi pizzaiuoli napoletani (Enzo Coccia, Salvatore Di Matteo e Gino Sorbillo) che impasteranno e friggeranno per uno scopo filantropico, raccogliere fondi da destinare alla Caritas di Sorrento. Con Coccia arrivera' a Sorrento una ragazza ospite del carcere di Pozzuoli, dove il pizzaiuolo tiene dei corsi affinche' le detenute, una volta scontata la pena, possano aver la speranza di un futuro diverso. Quanto raccolto nel corso della serata sara' consegnato ad un rappresentante dell'organismo pastorale della Cei, sabato primo dicembre, nel corso della manifestazione "Premio Villa Massa, A Teatro con i protagonisti".
'Nuovi pericolosi insetti di recente introduzione in Campania
 

 
 
A causa della globalizzazione dei mercati e' aumentato considerevolmente il rischio dell'introduzione di nuovi parassiti. Per evitare si verifichi nuovamente quanto accaduto con il cinipide del castagno occorre lavorare ed investire sempre piu' sulla prevenzione". Cosi' Daniela Nugnes, consigliere del presidente della Regione Campania Stefano Caldoro per l'Agricoltura nel corso del seminario 'Nuovi pericolosi insetti di recente introduzione in Campania', che si e' svolto questa mattina presso la sede della Regione all'isola A6 del Centro direzionale di Napoli.

"L'anno scorso - ha aggiunto la Nugnes - e' stato stilato un protocollo di intesa con gli enti della ricerca e della sperimentazione in agricoltura presenti in Campania per il contrasto alle emergenze. Su questa strada dobbiamo insistere. E' fondamentale, infatti, continuare a formare gli addetti ai lavori al fine di affianca gli imprenditori agricoli nel contrasto ai rischi e nelle procedure da seguire". Il workshop ha fatto il punto della situazione sulla tignola del pomodoro, la rhagoletis completa (nota anche come mosca del noce), la drosophila suzukii e l'ultimo insetto avvistato in ordine di tempo, ossia l'aromia bungii che arriva dall'Oriente (Cina e Corea).
 

 

Nel corso delle attivita' di monitoraggio e sorveglianza del territorio condotte dal personale del Servizio fitosanitario della Regione Campania ne e' stata rinvenuta la presenza sia in alcune aziende che in qualche giardino privato nei quartieri napoletani di Fuorigrotta, Soccavo, Astroni e a Pozzuoli in via Campana su piante di albicocco e susino. Al momento sono una decina gli avvistamenti anche se, quotidianamente, proseguono i monitoraggi degli ispettori fitosanitari che stanno perlustrando l'intero territorio regionale alla ricerca di altri eventuali focolai

 
Tignola del pomodoro
 
 
 
 
E’ un piccolo lepidottero gelechide, originario del Sud America,  causa gravi danni alla coltura del pomodoro, sia in coltura protetta che in pieno campo, ma risulta dannoso anche per patata, tabacco , melanzana  e peperone. La specie è giunta da pochi anni in Europa (Spagna, 2006) diffondendosi rapidamente nell’area mediterranea (Algeria, Marocco, Corsica, Italia,Tunisia). E’ oggi presente in quasi tutte le regioni italiane del Centro Sud e nelle due isole maggiori ed è probabile che la sua espansione prosegua a rapide tappe fino ad interessare l’intero territorio italiano.
 
L’insetto ha un elevato potenziale riproduttivo e può svolgere numerose generazioni (fino a 10-12 all’anno) che, in assenza di fattori limitanti, tendono a sovrapporsi. Il suo ciclo biologico ha una durata strettamente legata alle temperature: quando queste sono particolarmente favorevoli, attorno ai 30°C, una generazione può durare soltanto 29-30 giorni. Gli adulti volano al crepuscolo e di notte, di giorno rimangono invece nascosti fra la vegetazione. Le uova vengono deposte sulle foglie e, in misura minore, sul fusto. A maturità le larve abbandonano le piante attaccate e si lasciano cadere a terra dove si incrisalidano.
Le larve attaccano tutte le parti aeree della pianta, con grave danno per la produzione.
 
Inizialmente il danno fogliare può essere confuso con quello provocato da altri fillominatori  ma, in seguito, le gallerie scavate dalle larve nel mesofillo si allargano a formare chiazze molto ampie ed evidenti che interessano l’intera superficie fogliare. Le foglie attaccate assumono un caratteristico aspetto traslucido, mentre i germogli appaiono erosi. Quando raggiungono l’ultima età, le larve abbandonano le foglie e si spostano sul fusto e sui frutti. Le bacche vengono generalmente attaccate dopo l’allegagione, possono cadere precocemente oppure divenire non commerciabili a causa delle gallerie scavate in diversi punti del frutto cui segue lo sviluppo di patogeni secondari. Nei casi più gravi, le infestazioni possono causare perdite di produzione fino al 100%.

Per la definizione delle più idonee strategie di difesa, a livello nazionale sono state messe a punto delle “linee guida” incentrate sul reale rischio di danno in funzione della presenza del fitofago accertata con trappole a feromoni.

 

martedì 27 novembre 2012

Mercato di Natale di Telese Terme
 
dal 24 novembre 2012 al 06 gennaio 2013
 
Telese Terme rivive nelle sue strade la tradizione del Natale tra giochi, spettacoli, pista di pattinaggio su ghiaccio, casa di Babbo Natale e tantissime altre attrazioni per grandi e piccini. In un contesto così suggestivo non poteva mancare il Mercatino, dove degustare i migliori prodotti tipici del Sannio e ammirare l’artigianato locale, rinomato in tutto il mondo.
L'Associazione Commercianti organizza un grande mercatino di Natale, inserito nel contesto degli eventi del "Paese di Natale". Il mercatino di Natale avrà luogo dal 24 Novembre 2012 al 6 Gennaio 2013 su Viale Minieri.
Possono partecipare come espositori i commercianti, gli hobbisti e gli enti territoriali. Viale Minieri si trasforma per l'occasione in un percorso suggestivo all'interno di casette di legno che creano una magica atmosfera natalizia.
Il visitatore del mercatino potrà scegliere il regalo più bello tra tante tipologie proposte: presepi, addobbi per l'albero di Natale, luci natalizie, giocattoli, candele, prodotti dell‘artigianato artistico in legno, vetro, metallo, paglia, cuoio, tessuti, ceramica, frutta secca, vini, spumanti e liquori, sculture di pasta di sale, articoli da regalo, sculture in legno, quadri, libri, ricami, pizzi, merletti, prodotti tipici locali e nazionali.
 

IN AUTO:
- Da Roma: Autostrada A1 Napoli - Milano, Uscita Caianello e percorrere la strada S.S. 372 "Telesina"
- Dall'Autostrada A14 Bologna-Bari: Uscita Termoli, percorrere la S.S. 88 Dei Due Principati
  (Campobasso - Termoli)
- Da Bari, Avellino, Salerno: dall'Autostrada A16 Napoli-Bari, uscita Benevento
- Da Napoli e Caserta: percorrere la S.S. 7 Appia

lunedì 26 novembre 2012

Anteprima Vitigno Italia

Vitignoitalia prepara la IX edizione e come di consueto presenta le novità del Salone 2013 in un grande incontro degustazione: lunedì 3 dicembre, nelle sale del Grand Hotel Excelsior di Napoli, si svolgerà la tradizionale ANTEPRIMA VITIGNOITALIA.

Alle ore 17 nella sala conferenze dell’hotel saranno presentate le novità e i vari contenuti del IX Salone dei vini e dei territori vitivinicoli italiani che quest’anno si svolgerà a Castel dell’Ovo dal 2 al 4 giugno 2013 con il patrocinio di Regione Campania, Comune di Napoli e Unioncamere Campania.

A seguire, dalle ore 18, nel Salone degli Specchi dello storico hotel, si aprirà il banco di degustazione. Come da tradizione, circa cento cantine daranno un assaggio di ciò che sarà Vitignoitalia. Da nord a sud, dal Piemonte alla Sicilia, vitigni tradizionali, antichi e riscoperti, frutto della dedizione di viticultori caparbi e appassionati ci dimostreranno ancora una volta l’incredibile varietà e qualità dei vini e dei territori vitivinicoli italiani.

Ad arricchire l’offerta enologica della serata saranno alcune eccellenze gastronomiche della Campania e di altre regioni d’Italia: un’intera sala dell’hotel Excelsior è stata dedicata al food di qualità in perfetto abbinamento con i vini in degustazione. Hanno confermato la loro partecipazione Il Consorzio Mozzarelle di Bufala Campana Dop, l’azienda agricola Le Campestre che porterà in assaggio il pregiato Conciato romano, Casa Barone con i Pomodorini del Pendolo del Vesuvio DOP su pane di San Sebastiano al Vesuvio ed altre eccellenze del territorio.
 Con 15mila visitatori, 5mila operatori e circa 250 cantine partecipanti ogni anno, Vitignoitalia rappresenta un atteso e immancabile appuntamento per operatori del settore, appassionati, sommelier, buyers, collezionisti, giornalisti, enotecari e ristoratori. Un evento che si conferma come il più qualificato ed atteso appuntamento enologico del Centro-Sud, al tempo stesso esposizione e occasione di incontro e wine business.

La tradizionale ANTEPRIMA è l’occasione per presentare agli espositori, alla stampa e al pubblico tutte le novità dell’edizione 2013. La serata vuole stimolare una più ampia interattività tra produttori, sommelier e partecipanti, attraverso degustazioni guidate da approfondimenti e commenti degli esperti, che ne illustreranno caratteristiche organolettiche, provenienza e tipicità.
La cipolla di Alife
 
 
 
 
Il territorio di Alife ha da sempre coltivato la cipolla gialla detta Mondragone; bulbo di colore giallo paglierino per le varietà precoci, e giallo dorato per quelle tardive, le tuniche interne sono di colore bianco paglierino con forma rotondeggiante o globosa, di pezzatura medio-grossa. Al gusto è riscontrabile un sapore dolce per le cipolle precoci o pungente per quelle tardive.
La piantagione della cipolla si pratica in terreni molto leggeri e con l’impiego di concimi organici naturali: ciò consente di ottenere un prodotto dalla consistenza tenera. La coltura si pratica nel periodo invernale e si raccoglie dagli inizi di giugno alla fine di agosto.
 
Cipollata

Ingredienti.

Cipolle alifane 6

 fagioli cerati alifani 250 g

 una costa di sedano

olio extra vergine di oliva

sale q.b.

qualche fetta di pane contadino raffermo cotto a legna

peperoncino a piacere.

Preparazione

Cuocere i fagioli in abbondante acqua, con una costa di sedano e salare alla fine. Mondare 5 cipolle e tagliarle ad anelli, trasferirle in un tegame, salare, cuocere a fuoco moderato finché le cipolle sudino senza prendere colore; a fine cottura colare l’acqua fuoriuscita e mettere a riposare.
 A parte far soffriggere l’altra cipolla mondata e tagliata con olio extra vergine di oliva. Alla fine versare il tutto in un tegame e lasciar sobbollire, aggiustando di sale.
 Servire il piatto molto caldo, guarnire con fette di pane e un filo d’olio extra vergine di oliva.
Realizzare i pastori
 
 
Realizzare un personaggio del Presepe, utilizzando la tecnica usata dai maestri del 1700 è un'operazione articolata e complessa, che richiede una buona manualità specie per la modellazione del materiale (argilla naturale o sintetica), per la pittura ed, ovviamente, capacità creative, conoscenza dell’anatomia e senso delle proporzioni.
 
Le fasi della lavorazione sono sostanzialmente sette:
Modellazione del materiale (argilla naturale o argilla polimerica detta anche pasta sintetica nei vari tipi in commercio) per la costruzione della testa, delle mani e delle gambe;
Essiccazione e/o cottura;
Carteggiatura e innesto occhi in vetro
Preparazione fondo o imprimitura Pittura (olio o acrilico)
Patinatura anticante con cera noce o altre tecniche
Assemblaggio e vestizione
 
 
 
La scelta del materiale da usare va fatta tenendo conto di vari fattori: se si deciderà di usare l’argilla naturale senz’altro determinante è l’avere o meno la disponibilità di un forno per cuocere i pezzi finiti e che raggiunga almeno la temperatura di 940/960° che trasformeranno l’argilla essiccata in terracotta. Sostanzialmente, a parte la rispondenza con le caratteristiche storiche degli originali a cui ci ispiriamo, sia l’argilla naturale che l'argilla polimerica (o pasta sintetica comunque si voglia chiamare) o altri composti simili fino alla più modesta e comune pasta modellabile “DAS” possono andare bene. Va precisato che le varie paste sintetiche, a parte il “DAS”, richiedono comunque cotture, anche se a temperature più basse e perciò raggiungibili anche con comuni forni da cucina.
Le parti da modellare sono solo quelle che, a lavoro finito, saranno visibili e cioè: la testa, le mani complete di avambraccio e la parte finale delle gambe, che alla fine andranno assemblate sul corpo costituito da stoppa e filo di ferro. Partendo dall'argilla fresca si modella la testa dandole un certo movimento sottolineando i muscoli del collo e i tratti somatici dell'espressione. Non sarebbe male schizzare preventivamente un progetto di massima, o meglio ancora utilizzare foto di personaggi caratteristici. Quando la testa ci sembrerà conclusa, sarà opportuno svuotarne l’interno cercando di mantenere uno spessore più omogeneo possibile che consentirà una più rapida essiccazione quindi, con cautela, si scaveranno le orbite dove alloggeranno gli occhi di vetro. E' necessario, inoltre forare la pettiglia avanti e dietro (vedi disegno) per poterla innestare e fissare sul manichino in fase di assemblaggio. Nella fase di modellazione l'argilla dovrà avere un grado omogeneo di umidità, pertanto, se interrompiamo il lavoro, avremo cura di tenere umida la nostra scultura con pellicola o riponendola in un astuccio di argilla fresca. Utilizzeremo lo stesso procedimento per le mani e le gambe svuotando, anche in questo caso, avambracci e polpacci, che verranno, nella fase di montaggio, innestati e fissati sul manichino di stoppa.
I pezzi finiti, che avremo lasciato essiccare naturalmente fino alla completa asciugatura, dovranno essere ora cotti nel forno. Dopo la cottura a 940/960° per l’argilla naturale (per gli altri prodotti attenersi alle istruzioni fornite dal produttore), l'argilla diventa terracotta. Nel caso di cottura al forno, per l’argilla naturale, si ricorda che la temperatura va portata a livello massimo in modo graduale ed in modo graduale deve tornare a livello ambiente per evitare che i pezzi subiscano danni. A questo punto del lavoro, risulteranno inevitabilmente presenti piccole imperfezioni che dovranno essere rimosse carteggiando il pezzo con cura con una carta abrasiva molto fine (400). Solo quando la superficie risulterà, al tatto, liscia e levigata si potrà procedere alle fasi successive.
Sulla testa, dopo la cottura e la carteggiatura dovremo inserire gli occhi di vetro nelle orbite precedentemente scavate. Occorre uno stucco a base di colla e terracotta polverizzata.



La terracotta è un materiale estremamente poroso ed assorbente, pertanto necessita di imprimitura, cioè di una preparazione di base che la renda idonea ad essere decorata. Per gli altri prodotti bisognerà caso per caso tenere conto delle istruzioni del produttore. Se si decide di usare colori ad olio sarà comunque necessario procedere a questa fase preparatoria per garantire la tenuta del colore.
Finalmente i pezzi plasmati e dipinti, testa ed arti, sono pronti per l'innesto sul manichino che avremo precedentemente preparato creando una struttura in filo di ferro dolce “imbottito” con della stoppa così da formare un corpo appena abbozzato, ma proporzionato agli altri componenti preparati. La rifinitura del corpo non è importante, poiché esso, una volta assemblato, verrà vestito con abiti e accessori. Per l’innesto della testa, Infilare dello spago nei fori della pettiglia utilizzando un ago da materassi e con due o tre giri fissare la testa al manichino. Annodare e saldare con una pistola per colla a caldo. Sempre con la colla a caldo, fissare gli arti completando il personaggio. La vestizione è la fase conclusiva che dovrebbe essere affidata ad una persona specifica in quanto, per quest’operazione, si richiedono requisiti quali una sensibilità particolare e capacità molto affine a quella del vero e proprio sarto. Importante è la scelta delle stoffe, la conoscenza degli abiti d’epoca; la cucitura a mano sempre più gradita di quella a macchina anche se quest’ultima può risultare più pratica e veloce. Le stoffe usate saranno adeguate al personaggio, così che per i pastori si creeranno costumi con tessuti poveri e grezzi, mentre per i Re Magi, si useranno stoffe di maggior pregio e bellezza. Vestito e montato su di una base di legno e atteggiato in una posa idonea, anche grazie alla sua “anima” di filo di ferro dolce e duttile che ci permetterà di creare diverse pose, il nostro capolavoro è pronto ad essere inserito nella scena del Presepe

sabato 24 novembre 2012


Il presepe napoletano
 
 
Tutti sanno che il luogo simbolo del presepe napoletano punto di riferimento obbligato degli appasionati del genere, e' via San Gregorio Armeno, con i suoi artigiani, le sue botteghe, la varipinta esposizione si pastori, scenografie, accessori e minuterie utili per costruire il proprio presepe. Ma non tutti sanno che dietro questra strada ci sono più di 2500 anni di storia, di botteghe che fabbricavano statuette fin dai tempi di Pericle (V sec. a.C.). Nel corso dei secoli la rappresentazione della natività evolve con figure nuove e stili diversi per arrivare nel suo culmine con le rappresentazioni scenografiche settecentesche che si possono ammirare ancora oggi presso il museo di San Martino.
 
 

 
Proprio nel settecento si aggiungono agli espisodi evangelici quelli legati alla vita del popolo con il sacro monte con i pastori e le greggi, la taverna con personaggi che banchettano all'aperto, i musicanti e botteghe che espongono i prodotti del mondo vegetale e animale. In tutte le scene i personaggi appaiono come fermati all'improvviso dall'evento principale: la natività.
 
 
Fare il presepe
 
 
Scelto il posto dove collocare il presepio, e' necessario progettare l'uso dello spazio nel miglior modo possibile. La prima cosa da fare è creare un bozzetto della scena che si vuole costruire. Per avere una rappresentazione armoniosa è opportuno che le costruzioni siano proporzionate all'altezza delle statuine che si vogliono adoperare. E' importante decidere se il vostro presepe avrà un fondale o presenterà una visione a 360 gradi della scena.

 

Gli edifici possono essere costruiti con polistirolo, cartone o legno secondo le proprie abilità, ma per creare l'impalcatura portante della scena si può utilizzare ogni tipo di materiale disponibile in casa che potrà essere opportunamente rivestito o dipinto. Per produrre l'erba ci si può affiddare a muschio classico ed erba finta preferita a quella vera perchè più difficile da gestire. In commercio esitono anche confezioni di sassolini bianchi per i sentieri, mattoncini, tegole e finestre finte. Prima di rifinire le strutture è opportuno posizionare le luci che verranno poi camuffate opportunamente.
Prima di lanciarsi nell'avventura della costruzione del presepe è opportuno procurarsi un taglierino, della colla vinilica, pennelli, una pistola riscaldata per il silicone, colori tipo tempera o per modellismo. Molto utili sono i fogli di sughero ta tagliare con un paio di forbici e le tavolette di balza di diverso spessore.

venerdì 23 novembre 2012

Allarme per l'agricoltura
 
 
Il nostro Paese rischia grosso nel negoziato sul bilancio Ue 2014-2020. Politica agricola, aiuti agli agricoltori, fondi di coesione, fondi di sviluppo rurale, fondi per le regioni più svantaggiate, sono tutte voci che rischiano forti tagli.
Per far fronte a questa partita economica l'Italia ha schierato oltre al suo primo ministro tecnico, Mario Monti, il ministro dell'agricoltura Mario Catania, il ministro per la coesione territoriale Fabrisio Barca e il ministro per gli affari europei Enzo Moavero.
La posta in gioco è molto alta, circa 4,5 miliardi di euro in meno rispetto l 2007-2013. Ma i tagli colpiscono in modo anomalo anche il fondo precedente con un taglio che potrebbe toccare il 20% della somma messa a bilancio.
Al momento non si è raggiunto ancora un accordo sui tagli e la trattativa va ad oltranza con forti pressioni di Londra. In questo il nostro Paese ha due alleati: Francia e Spagna. Queste nazioni rischiano tagli più contenuti ma stanno combattendo con tutte le armi diplomatiche in proprio possesso per difendere i propri fondi.
La posizione dell'Italia in Europa è indebolita dalla mancata spesa dei fondi europei messi a disposizione, ma Monti e Catania mettono alcuni paletti alla trattativa poichè l'Italia è da considerare Paese che sta partecipando attivamente alla ripresa dell'unione e della sua moneta.

L`enogastronomia in crisi guarda all`esempio francese
Il Sole 24 Ore del 23 novembre 2012 - pag. 52



 
 Nel 2012 il settore vedrà calare del 5% il giro d`affari a quota 3,2 miliardi.
 Ci sono margini di crescita ma servono fondi e azioni mirate
  
 di Laura Dominici

 
 La crisi non risparmia il turismo enogastronomico, che registra una flessione del 5% nel giro d`affari 2012. Il comparto vale 5 miliardi secondo il Censis, con una spesa media procapite per viaggio di 193 curo. «Tra gennaio e agosto del 2012 - anticipa al Sole 24 Ore un`indagine Isnart-Unioncamere – si stima che il 14,7% dei turisti, italiani e stranieri, abbia scelto di soggiornare nelle destinazioni italiane per motivazioni enogastronomiche, generando un giro d`affari di quasi 3,3 miliardi di euro (il 7,2% sul totale dei consumi turistici nel territorio), in calo del 5% rispetto ai 3,4 miliardi  dell’anno prima».
 
 In linea la flessione prevista da Agriturist. Il direttore Giorgio Lo Surdo conferma: «Fino a ottobre si segnala un -5% di presenze e per gli ultimi tre mesi dell`anno il trend non si annuncia positivo. La stabilità dei mercati stranieri, che fanno segnare un +1%, non compensa la perdita di domanda domestica, che rappresenta oltre il 60% del totale».
 
 Il presidente della Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) Lino Stoppani avverte: «Bisogna creare investimenti, valorizzare i prodotti come sanno fare i francesi con il
 Beaujolais nouveau. Il turismo enogastronomico si fa con la qualità».
 
  L’Italia rimane la meta ideale per i viaggi all’insegna del wine & food e in nessun altro Paese il turismo enogastronomico ha assunto una fisionomia così diffusa, secondo il Centro Studi del Touring Club, che aggiunge: «La rilevanza dei prodotti tipici per l’attrazione degli stranieri risulta ancora maggiore nel Sud Italia». Emilio Becheri, amministratore della società Mercury, dichiara che «la ristorazione è l`asse portante del turismo enogastronomico, con 126mila ristoranti censiti».
 
 L’offerta enogastronomica italiana da sola attira il 5% dei turisti che trascorrono una vacanza in Italia (fonte Isnart), quota che per il solo mercato straniero sale al 7% (oltre 11 milioni).
 
 Per il Movimento Turismo Vino il comparto ha ancora ampi margini di crescita, specie sul target giovane. Dice la presidente Daniela Mastroberardino: «L’enoturismo deve puntare su un`offerta integrata dei luoghi che abbini alla cultura del vino forme complementari di vacanza. In quest’ottica centrali sono gli strumenti del web 2.0».
 
 La partita si gioca sul campo dell’innovazione e del dinamismo. Il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi, preme per l’introduzione della banda larga nelle campagne. Tra i nuovi progetti, si segnala la nascita di Slow Food Travel, un tour operator che consente la prenotazione online di 150 tour. «E aumentato il livello di selezione da parte del cliente, che ricerca benessere, relax e attività che prevedano forme di interazione con il territorio», avverte Tulio Marcelli, presidente Coldiretti Terranostra. «Per il 2013 prevedo un andamento sostanzialmente stabile aggiunge Marcelli - e il numero di infrastrutture agrituristiche e posti letto aumenterà non oltre il 2%».
 
 È la presidente di Agriturist, Vittoria Brancaccio, a lanciare l’allarme: «I dati Istat 2011 mostrano una netta flessione della creazione di nuove attività. Per la prima volta l’incremento dell’offerta di ristorazione è inferiore a quello dell’offerta di alloggio e i posti a tavola sono diminuiti».
 
 Un’incognita allo sviluppo è rappresentata dai finanziamenti regionali. Maurizio Maddaloni, presidente Isnart, rileva che «quest`anno c`è da registrare un forte ridimensionamento dei programmi di aiuti specifici a causa dei limiti imposti dal patto di stabilità». Il ministero segnala che le attività agrituristiche sono finanziate attraverso la misura 311 dei Programmi di Sviluppo Rurale delle Regioni e Province autonome. Nel periodo 2007-2013, la dotazione finanziaria è di 650 milioni, più 200 milioni assegnati all’Asse IV dei Psr, relativo all’approccio Leader. Le risorse effettivamente spese al 31dicembre 2011 nell’ambito della misura 311 sono circa 122 milioni
Valorizzazione nocciole e castagne: assemblea a Monteforte .

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L' Irpinia sta diventando sempre più un punto di riferimento per produttori, ricercatori ed esperti di nocciole e castagne; un patrimonio economico, esperienziale, scientifico e ambientale che vuole essere condiviso con altrettante risorse presenti in Italia e all’estero.
In un momento di crisi economica mondiale, la richiesta di nocciole e castagne resiste e rappresenta una certezza per le generazioni future, anche in virtù delle tradizioni che si tramandano da generazioni e che esaltano la coltura e la cultura del nocciolo e del castagno.
Per discutere di questo e di altro ancora, nella giornata del 24 novembre 2012 , alle ore 18,00 presso la sala consiliare di Monteforte si terrà una libera assemblea alla quale sono invitati a partecipare tutti i produttori locali che intendono far fronte comune nella consapevolezza che nocciole e castagne sono un patrimonio irpino da valorizzare.
OLIO NOVELLO, ANNATA DEI RECORD. PER I TOP 3 ARRIVA IL PREMIO ‘NUOVOLIO 2012’

 


Il miglior olio da un decennio a questa parte. Il 2012 regala un'ottima annata ai produttori campani con basse percentuali di acidita' ed eccellenti caratteristiche chimiche e organolettiche. E' questo il primo responso emerso dal concorso 'Nuovolio 2012' organizzato da Coldiretti Campania e Unaprol grazie anche al supporto della direzione e dello staff della Biblioteca nazionale di Napoli. I premi, per i migliori oli extra vergine ottenuti con le olive dell'annata agraria corrente, saranno consegnati il 7 dicembre prossimo nella prestigiosa Sala Rari della Biblioteca napoletana.

    ''Con questo riconoscimento - dicono Gennarino Masiello e Prisco Lucio Sorbo, presidente e direttore di Coldiretti Campania - vogliamo valorizzare un prodotto importantissimo per l'economia della nostra regione. L'olio e' un punto forte della tradizione campana, cardine della Dieta mediterranea e tra i piu' importanti prodotti del nostro settore agroalimentare''.    Secondo i numeri di Coldiretti, sono oltre 70mila gli ettari di terra messi a produzione in Campania dai quali, nel solo 2011, si sono ottenuti quasi 415mila quintali di olio.

Con 'Nuovolio 2012' verranno premiati i migliori oli nelle categorie fruttato leggero, fruttato medio e fruttato intenso giudicati in base ai risultati delle analisi chimiche e sensoriali. Ma prima ancora di scoprire i vincitori del concorso un dato positivo c'e' gia': l'olio 2012 sara' tra i migliori di questo ultimo decennio. Tutti i campioni pervenuti hanno infatti superato in maniera eccellente le analisi chimiche e organolettiche. Complice il clima particolarmente favorevole e la mancanza di parassiti, le olive erano perlopiu' senza difetti e l'olio con ottime caratteristiche chimiche e livelli particolarmente bassi di acidita'.

FORMAGGI DOP, IL 26 MOZZARELLA CON CHEF ESPOSITO
 
 
 

Quattro grandi formaggi Dop italiani insieme per valorizzare le eccellenze e le tradizioni gastronomiche di quattro diverse regioni.
I Consorzi di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana, dell’Asiago, del Parmigiano Reggiano e del Pecorino Sardo sono i promotori degli eventi “Qui cucinare è Dop”, un road show culinario in cui questi formaggi sono reinterpretati da quattro illustri chef: dopo Luigi Pomata, Massimo Bottura e Carlo Cracco, lunedì prossimo, 26 novembre, sarà la volta dello chef Gennaro Esposito (due stelle Michelin con il suo ristorante Torre del Saracino di Vico Equense) per la tappa dedicata alla mozzarella di bufala campana, in programma a Palazzo Alabardieri di Napoli, dalle ore 15.30 alle 18.30, che conclude il ciclo di eventi.
L’iniziativa è rivolta a un pubblico di ristoratori, operatori del settore alimentare e appassionati. L’iscrizione è gratuita, ma a numero limitato e può essere effettuata sul sito
www.grandiformaggidop.com oppure telefonando al numero verde 800.822.181.
La manifestazione, inoltre, per la prima volta, apre i “fornelli” al pubblico e ai social network, con il concorso “Ricette al Formaggio Dop”. Sul profilo facebook “Grandi Formaggi DOP” sono state votate le migliori ricette preparate con i quattro formaggi. Per l’appuntamento campano sono state scelte le 10 finaliste e sarà lo chef Esposito a decretare lunedì quella vincitrice.
Il tour ha l’obiettivo di comunicare e condividere i valori della DOP in modo ancora più diretto, rendendo il pubblico protagonista.
Ecco in dettaglio il programma della giornata a Palazzo Alabardieri.
ore 15.30-16.30 Saluti e relazione introduttiva della dottoressa Cristina Mariani sui formaggi promotori dell’iniziativa, con assaggio guidato.
ore 16. 30-18.30 Show cooking di Gennaro Esposito. Lo chef preparerà tre ricette (a base di Asiago, Pecorino Sardo, Parmigiano-Reggiano DOP). La quarta ricetta sarà preparata dal vincitore del Concorso Ricette al Formaggio DOP, categoria Mozzarella di Bufala Campana.

martedì 20 novembre 2012

Altri 27 milioni di euro per far conoscere i prodotti agricoli Ue
 
 
 
Anche l'Italia tra i beneficiari di campagne informative su Dop, Igp e Stg, finanziate per metà dall'Ue, per metà dalle associazioni professionali degli Stati membri.
C'è anche l'Italia tra i paesi che beneficeranno dei 27,15 milioni di euro messi a disposizione dall'Unione europea per cofinanziare l'ultimo gruppo di 14 programmi di informazione e promozione dei prodotti agricoli: campagne, pubblicità e fiere per sponsorizzare frutta, verdura, carne, formaggi, olio, prodotti Dop, Igp e specialità tradizionali garantite (Stg).

I programmi che usufruiranno dell'aiuto economico fornito dall'Unione europea comprendono attività di promozione da fare sul territorio nazionale ma anche all'estero per aumentare il mercato di prodotti alimentari e agricoli.
Il costo di questi programmi di promozione sarà coperto per il 50% dall'Unione europea, la restante metà da associazioni professionali o dagli stessi Stati membri.
Come funziona
Per usufruire del sostegno economico dell'Unione europea le organizzazioni professionali devono presentare i loro progetti di promozione agli Stati membri.
Questi a loro volta trasmettono l'elenco dei programmi selezionati alla Commissione europea, che li valuta e decide se sono idonei a ricevere il finanziamento.

Nel 2012 la Commissione europea ha approvato in tutto 34 programmi di informazione e promozione presentati dagli Stati membri per un bilancio complessivo di 124,6 milioni di euro, dei quali 63,1 stanziati dall'Unione europea.
Per quest'ultima tranche lo stanziamento complessivo è stato di 53,86 milioni di euro, di cui la metà provenienti dall'Unione.
A giugno 2012 la Commissione europea aveva approvato altri 20 programmi per un contributo economico di 35,9 milioni di euro
 
Concorso Tortannurca
 
 

In occasione dell'apertura straordinaria della Reggia di Carditello dell'1 e 2 dicembre, Slow Food Caserta indice il concorso “Tortannurca" per sensibilizzare al consumo dell'Annurca, antica varietà di mela campana diffusamente coltivata in provincia di Caserta. L'iscrizione (per massimo 30 concorrenti) è gratuita e si effettua esclusivamente inviando entro il 29 novembre una email a slowfoodcaserta@gmail.com con il proprio nome, cognome, telefono, nome del dolce e lista degli ingredienti utilizzati. Le
torte in concorso dovranno avere tra gli ingredienti principali la mela “Annurca” ed essere esclusivamente di produzione casalinga, quindi non professionale né industriale. Non è ammesso l’utilizzo di coloranti e conservanti artificiali e di preparati industriali.
Ogni partecipante può presentare un solo dolce.
 Le torte dovranno essere consegnate il giorno 2 dicembre 2012, dalle ore 9,30 alle ore 11,00 presso la Reggia di Carditello - S. Tammaro (CE).
 All’atto della consegna, ad ogni torta verrà assegnato un numero progressivo che ne garantirà l’anonimato al momento della valutazione della giuria.
 La giuria sarà composta da membri della condotta Slow Food Caserta, chef e giornalisti enogastronomici. La valutazione delle torte ammesse al concorso inizierà dalle ore 11,30. Al termine dei lavori, sarà redatta una graduatoria collegialmente e con giudizio insindacabile.
La valutazione delle preparazioni sarà effettuata secondo i seguenti parametri:
 - equilibrio del gusto
- originalità e creatività della ricetta
 - estetica e presentazione
 Saranno premiate le prime tre torte inserite in graduatoria per ognuno dei suindicati parametri di valutazione.
 Gli autori delle torte vincitrici riceveranno un attestato ed in premio un cesto di mele annurche offerte da produttori del territorio casertano.
Successivamente alla premiazione, le torte ammesse al concorso saranno porzionate ed offerte al pubblico in cambio di un contributo volontario per sostenere le prossime aperture straordinarie del Real Sito di Carditello.

lunedì 19 novembre 2012

Disastro Imu sugli immobili rurali
 
 
 
A giugno portici e cascine hanno versato il 30% dell'Imu, dopo un acconto leggero arriva un saldo pesante. Con l'avvento dell'Imu, i fabbricati rurali perdono le agevolazioni che avevano con l'Ici. Viene di fatto abbrogata una norma che portava alcune categorie di fabbricati rurali ad ottenere agevolazioni fiscali sull'Ici.
Con l'Imu la cosa cambia e le imprese agricole si trovano travolte dal "salva italia". Naturalmente la tassa cambia se il fabbricato è adibito a scopo abitativo o strumentale. Altra novità è l'accatastamento di questi fabbricati entro il 30 novembre al catasto urbano dei rispettivi comuni, quindi attenzione agli adempimenti da compiere per tempo, alla classe assegnata e al valore che verrà dato al proprio fabbricato.