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martedì 30 ottobre 2012

La settimana più dolce dell’anno: Il Cake Design sbarca a Napoli.
 
 

Cake Design week è la prima fiera del sud Italia dedicata al meraviglioso e spettacolare mondo della Sugar Art e del Cake Design.
 L’evento CAKE DESIGN WEEK, che si svolgerà da oggi al 4 Novembre presso la Stazione Marittima di Napoli, contemporaneamente a CIOCCOLAND, manifestazione dedicata al cioccolato e di già conclamato successo, aprirà le porte ad un mondo “glassato” fatto di arte, di creatività, dolcezza e fantasia.
 Ad animare la kermesse, laboratori professionali con insegnanti d’eccezione e di fama nazionale, dimostrazioni live di cake decorating, workshop, momenti di degustazione, attività collaterali come il wedding planning e laboratori per i più piccoli ed un contest a premi per i cake designer emergenti.
 Inotre esposizione e vendita di prodotti e strumenti per la realizzazione di torte spettacolari e tutte le novità del settore.

 


Un’ imperdibile settimana dedicata al fantastico mondo della Sugar Art e del Cake Design.
 Cake Design week vi conquisterà con corsi tecnici, laboratori, Competition, Dimostrazioni e molto altro ancora.
 Troverete le migliori aziende italiane e un’ampia scelta di prodotti, strumenti e tutto l’occorrente per realizzare incantevoli dolci decorati.
 


 

Arriva un pacchetto di fondi e misure per rilanciare l’imprenditoria giovanile

 

Un pacchetto di servizi pensati ad hoc per il settore agricolo per incentivare la nascita di imprese, il ricambio generazionale, l'espansione della dimensione aziendale. Lo strumento è stato messo a punto da Ismea e presentato al Ministero per le Politiche agricole. Un’arma in più per sostenere le aziende under 40, che va ad affiancarsi ad iniziative già in campo come il pacchetto promosso da Coldiretti Giovani Impresa e CreditAgri Italia, in collaborazione con FriulAdria e Cariparma che prevede Start Up, Prestito Informatizzazione Aziendale, Formazione, Fideiussione a favore di Ismea, Tutto Compreso e Linea Scelgo Io.
Il pacchetto si rivolge a giovani imprenditori (meno di 40 anni), start up, imprenditori che vogliono rilanciare o espandere l'azienda e si compone di sei strumenti, di cui due completamente inediti: il Fondo capitale di rischio, ossia un fondo (di circa 50 mln di euro) per supportare la capitalizzazione e l'espansione delle pmi, attraverso il quale Ismea diventa socio di minoranza in imprese agricole organizzate in spa o srl; il Fondo di credito per ridurre il costo dei finanziamenti bancari (in attesa del decreto attuativo).
Reinserito, inoltre, il regime di primo insediamento dei giovani agricoltori, che permette di acquistare terreni agricoli, anche pubblici, a un tasso agevolato e bloccato. Allargato a tutta Italia il sostegno al subentro nella conduzione di aziende in cui avvenga il ricambio generazionale. Previste infine garanzie per l'accesso al credito agrario e incentivi per stipulare polizze assicurative per le avversità atmosferiche.
Secondo quanto emerso dalla presentazione, alla quale hanno preso parte il ministro delle Politiche agricole, Mario Catania, e il presidente di Ismea Arturo Semerari, al settembre 2012 sono già stati rilasciati oltre 15 milioni di euro di fondi a garanzia diretta per lo start up di nuove imprese agricole avviate da giovani al di sotto dei quarant'anni.
Proprio su questi ultimi due punti il ministro Catania ha sottolineato la necessita', in prospettiva, di "andare al di là" dell'intervento pubblico: "sul fronte del credito dobbiamo prendere in seria considerazione l'idea di ritornare ad un regime di credito agrario differenziato, la cui scomparsa e' stata un grave danno per il settore; sul fronte delle assicurazioni dobbiamo superare la logica di affrontare il rischio ex post, facendo decollare, anche a livello comunitario, il sistema assicurativo ex ante". Anche perche', ha aggiunto Semerari, "in otto anni il mercato assicurativo agricolo e' praticamente raddoppiato".
"Occorre investire in intelligenti attività di accompagnamento alla progettazione, adeguati meccanismi di assistenza allo start up, filiere corte di accesso al credito gestiti dai confidi come Creditagri Italia, vista la grande propensione agli investimenti da parte dei giovani imprenditori" ha commentato il delegato nazionale dei giovani Coldiretti Vittorio Sangiorgio. Secondo un’indagine Coldiretti/Swg, 30, le giovani imprese hanno la metà delle possibilità di accedere al credito rispetto a quelle adulte.

lunedì 29 ottobre 2012

Puntare sull'agricoltura per risollevare il Sud
 
 
Per battere la crisi che attanaglia il Sud da tantissimi anni è opportuno puntare tutto sull'agricoltura e il turismo. Secondo il presidente della commissione europea per l'agricoltura Paolo De Castro, la crisi economica sta frenando la crescita del nostro Paese allargando sempre più il divario tra il Nord ed il Sud dove ora persiste in maniera forte un processo di deindustrializzazione anche dovuto alla mancanza di infrastrutture adeguate oltre ad una serie di tensioni sociali che si intrecciano in una ragnatela in cui è difficile districarsi.
Nell'ultimo rapporto Svimez il Sud ne esce con le ossa rotte ma a fronte di un incremento della disoccupazione, che ha raggiunto oggi il 15%, si nota un settore che non arretra ma si espande: l'agricoltura.
L'agricoltura meridionale sta vivendo un periodo positivo ma resta bloccata dalla tipologia d'impresa che è quasi sempre a carattere familiare e presenta difficoltà d'accesso al credito. Bisogna fare squadra per emergere sui mercati europei e d'oltre oceano con forza. E' importante l'appoggio delle Regioni per favorire lo sfruttamento delle risorse comunitarie e per organizzare filiere che siano in grado di resistere sul mercato con i maggiori concorrenti mondiali dell'agroalimentare.

Nugnes: necessario un disciplinare per valorizzare il tartufo nero
 
 
Il neo responsabile dell'agricoltura della Regione Campania, Daniela Nugnes, nel corso del convegno "Gastronauti di tartufo: esperienze europee a confronto" ha annuncia: «E' necessario un disciplinare sulle eccellenze dell'agroalimentare, come la castagna ed il tartufo, per tutelare in maniera efficiente e virtuosa le produzioni tipiche». Sulla stessa lunghezza d'onda Aniello Chieffo, sindaco di Bagnoli Irpino, il quale evidenzia quanto sia strategico mettere insieme le prospettive locali per un coerente sviluppo regionale. «Le mancate risorse alle zone interne – sottolinea il primo cittadino – possono rappresentare una crisi irreversibile con ripercussioni sulle aree costiere». «Noi vogliamo essere sia una location di incoming turistico che un punto di sviluppo nell'intero ambito regionale».
 
Vanni Chieffo, presidente del Gal Irpinia afferma: «I produttori bagnolesi di tartufo, rispetto ad una ventina di anni fa, stanno lasciando il segno anche a livello internazionale. Come per il settore vitivinicolo, siamo entrati nel gotha mondiale della gastronomia». 
Su questo prodotto di pregio del sottobosco bagnolese  il Gal Irpinia vuole lavorare in ottica internazionale mediante un gemellaggio consolidato con la cittadina tedesca di Sinzig, funzionale ad attivare interventi di formazione, di ricerca scientifica, di promozione gastronomica e commerciale del tubero bagnolese.
Bagnoli Irpino casa del Tartufo
 
 
 
Nella prima metà dell’Ottocento il naturalista Carlo Vittadini classificò un tartufo molto apprezzato nei secoli dalle nostre popolazioni e che ha il suo habitat naturale nel comprensorio dei Monti Picentini, associato prevalentemente a pianta di faggio o di pino nero, tale tartufo fu denominato: “Tuber mesentericum Vitt” o “Tartufo nero di Bagnoli”.
E’ un tartufo dall’ odore penetrante; il suo nome scientifico deriva etimologicamente dal greco “Mesenterion”( mesenterio), membrana che avvolge l’intestino tenue che all’altezza dell’ombelico presenta la caratteristica invaginazione; il peridio del tartufo ha l’analogo infossamento nella sua parte più pianeggiante.
 Negli ultimi anni questo tartufo sta incontrando sempre più il favore del pubblico e la fascia degli estimatori, prima confinata solo alle provincie meridionali, recentemente si è estesa alle regioni del nord Italia e all’estero (Germania, Gran Bretagna).
Da anni, nell’ambito dei programmi delle sagre autunnali nell’ultimo week-end di ottobre, a Bagnoli Irpino si tiene una mostra mercato di questo pregiato prodotto con un successo di pubblico sempre crescente.
La produzione di Tuber mesentericum, stimata qualche anno fa dal nostro Comune, si aggira intorno ai 15.000 kg a stagione.
 
Il “Tuber mesentericum” Vitt. (Tartufo nero ordinario, o tartufo nero di Bagnoli ). Il T. mesentericum è presente sui Monti Picentini in terreni a pH sub-acido o neutro sotto varie piante quali il faggio, il carpino, il nocciolo selvatico, ma anche sotto conifere da rimboschimento (pino nero). La raccolta dei tuberi viene fatta in autunno-inverno fino a primavera. Il carpoforo o corpo riproduttivo è irregolarmente rotondeggiante, di solito della grandezza di un uovo o poco più. Ha scorza bruno-nerastra con verruche piramidali non molto grandi, screpolate e poco rilevate. La polpa (gleba) varia dall'ocra al bruno e al grigio ed è marmorizzata da venature bianche. Allo stato maturo emana un odore forte, caratteristico, di alcool iodato, inebriante e stimolante allo stesso tempo. Il sapore è squisito, gradevole, morbidamente amaro, molto appetitoso; per assaporare il suo aroma andrebbe consumato crudo, a fettine sottilissime, sparse su mille pietanze, al sapore delle quali si amalgama, conferendo all'insieme un gusto nuovo ed inimitabile. Ottimo commestibile, ricercato da buongustai e da tutti i poeti della gastronomia, oltre per la sua prelibatezza, va sempre più incontrando i favori di un pubblico vasto e composito anche per le sue quotazioni più accessibili.
 
L'irpinia agroalimentare a passo di carica in europa
 
 
Sotto la guida del presidente della Camera di Commercio di Avellino, Costantino Capone, le aziende irpine hanno collezionato diversi successi nel campo agroalimentare. La delegazione della terra dei lupi si è fatta onore sia al salone del gusto di Torino che al Sial di Parigi. Con uno stand di circa 200mq il prodotto irpino è stato molto apprezzato dal popolo francese.

 

Al salone del gusto di Torino, l'irpinia capitanata dalla pasta Baronia si è imposta con i suoi prodotti con un nuovo progetto comunicativo per far conoscere qualità e metodo di produzione.
Sorretti da questi successi la Camera di Commercio ha creato un comitato per lo sviluppo e la valorizzazione della filiera vitivinicola.
Tutta l'irpinia enogastronomica si sta muovendo per varcare nuovi confini di mercato.

Nuovi meccanismi per il credito agricolo
 
 
 
Secondo quanto dichiarato dal Ministro Catania sono in arrivo nuovi meccanismi per agevolare l'accesso  al credito delle nuove imprese agricole. L'Ismea, l'istituto per i servizi al mercato agricolo, dovrebbe essere chiamato a svolgere un ruolo di garante delle aziende con le banche.
 
L'ISMEA (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) è un ente pubblico economico istituito con l'accorpamento dell'Istituto per Studi, Ricerche e Informazioni sul Mercato Agricolo (già ISMEA) e della Cassa per la Formazione della Proprietà Contadina, con decreto legislativo 29 ottobre 1999 n. 419, concernente il "riordinamento del sistema degli enti pubblici nazionali".
Nell'ambito delle sue funzioni istituzionali l'ISMEA, anche attraverso società controllate, realizza servizi informativi, assicurativi e finanziari e costituisce forme di garanzia creditizia e finanziaria per le imprese agricole e le loro forme associate, al fine di favorire l'informazione e la trasparenza dei mercati, agevolare il rapporto con il sistema bancario e assicurativo, favorire la competitività aziendale e ridurre i rischi inerenti alle attività produttive e di mercato.
 
Secondo il Ministro il rilancio del settore agricolo passa anche per il supporto creditizio alle imprese che presentando anche beni immobili possono tranquillamente accedere a forme di finanziamento come avviene per le imprese di altri settori. 

domenica 28 ottobre 2012

LAVORO: DA MESTIERI DEL GUSTO 100MILA POSTI, DA AGRIGELATAIO A AFFINATORE
 
 
Con i nuovi mestieri del gusto si aprono opportunità per almeno centomila nuovi posti di lavoro nei prossimi tre anni per effetto della nascita di nuove professioni che vanno dall’agrigelataio al sommelier della frutta, dall’affinatore di formaggi al birraio a chilometri zero, dal personal trainer dell’orto all’assaggiatore di miele, grappe, olio, dal food blogger sul web al lavoro nei mercati e nelle botteghe degli agricoltori di campagna amica. E’ quanto ha affermato il Presidente della Coldiretti Sergio Marini al Salone del Gusto di Torino sulla base di uno studio effettuato dall’organizzazione degli imprenditori agricoli.
 
 La crescente attenzione alla qualità dell’alimentazione ha favorito - ha sottolineato Marini - la nascita di nuove ed importanti opportunità occupazionali. Una conferma del fatto che l’Italia e il suo futuro sono legati alla capacità di tornare a fare l’Italia, imboccando intelligentemente la strada di un nuovo modello di sviluppo che trae nutrimento dai suoi punti di forza che sono il nostro territorio, la creatività e l’innovazione nella tradizione che sono elementi non de localizzabili. E’ nella nostra capacità di trasferire nei nostri prodotti e nei nostri servizi il valore materiale e immateriale della distintività italiana e nel rafforzare il nostro saper “fare rete” che - ha precisato Marini - troveremo la forza e l’autorevolezza per riconquistare la giusta capacità competitiva, anche nella dimensione globale”.
  

 Numerosi sono gli esempi di idee innovative come il "sommelier della frutta" che è una nuova figura professionale nata grazie ad Onafrut della Coldiretti, la prima associazione nazionale assaggiatori della frutta. I sommelier della frutta si propongono di insegnare alle nuove generazioni e non a riconoscere varietà, grado di maturazione, sapore, colore, origine e profumo di mele, pere, pesche e anche dei piccoli frutti. Ma c'è di più, e chi punta al titolo di "Maestro assaggiatore", il grado più alto della categoria, può frequentare corsi tenuti da docenti universitari ed esperti in analisi sensoriale ed aspirare grazie a queste conoscenze di trasformare un hobby in un vero e proprio lavoro.
 
 Con il boom degli orti in città è arrivato anche grazie alla fondazione campagna amica  il “personal trainer della zappa” per offrire assistenza a domicilio al numero crescente di italiani affascinati dalla possibilità di coltivare l’orto per garantirsi cibi genuini a contatto con la natura, direttamente in casa propria. Il boom di aperture dei mercati e delle botteghe degli agricoltori della Coldiretti  ha creato peraltro importanti opportunità occupazionali con migliaia di nuovi posti di lavoro nei punti di vendita diretta della rete di campagna amica della quale fanno parte 4.739 aziende agricole, 877 agriturismi, 1.105 mercati, 178 botteghe ai quali si aggiungono 131 ristoranti e 109 orti urbani, per un totale di quasi settemila punti vendita.
 

 C’è chi come la cascina San Pé a Poirino in provincia di Torino che produce “latte alta qualità” e in parte trasforma in gelato, organizzando visite guidate per far vedere alle scolaresche tutto il processo di trasformazione. Vengono usati solo i migliori ingredienti, ovviamente naturali e gran parte della produzione del proprio frutteto.

www.agrigelateria.it. Renata Madaio in Campania fa invece l’affinatore di formaggi è un mastro casaro piu’ evoluto perché lavora il latte direttamente in alta montagna e “concia” il formaggio per renderlo davvero unico. Affinare un formaggio vuol dire portare il prodotto, dopo la fase di stagionatura, ad una qualità superiore e ad un gusto tipico ed esclusivo del territorio di provenienza.

 Saverio Denti in Emilia Romagna si è quasi trasformato in alchimista recuperando l’assenzio tanto amato dai poeti maledetti ma anche tanto perseguitato nei secoli. E così attraverso diverse ed interessanti sperimentazione di essenze nasce l’assenzio del Mistico Speziale, speciale distillato composto da anice verde, finocchio, artemisia, melissa e issopo, tutte erbe coltivate nei terreni dell’azienda. Nei laboratori aziendali le erbe, come un tempo, attraversano la macerazione e vengono alloggiate nei preziosi alambicchi con alcol a 85 gradi, poi vengono distillati, tutto attraverso un’esclusiva lavorazione manuale.
 
 Vito Pagnotta in Campania nell’azienda dove si produceva il grano oggi fa nascere con il sostegno della Coldiretti un’ottima birra artigianale. L’azienda puntata sulla ricerca e sulla qualità, trasformando i propri cereali nella materia prima per la produzione artigianale della birra. Una esperienza che - continua la Coldiretti - si sta diffondendo in tutto il Paese dove si moltiplicano i birrifici a chilometri zero.

 


 Nascono come funghi anche i siti web che dispensano consigli sugli acquisti di prodotti alimentari e sulle loro caratteristiche ai 415 mila italiani che dichiarano di partecipare regolarmente a community sul web centrate sul cibo, mentre sono complessivamente oltre 1,4 milioni quelli che ci partecipano, comprendendo coloro che lo fanno di tanto in tanto, secondo la ricerca Coldiretti/Censis.


Gnam 2012": cibo sano e di qualità nella dieta campana
 
 
NAPOLI- A Città della Scienza è possibile visitare la nuova mostra "Gnam, l'Agricoltura in Campania conta", un percorso interattivo sull' importanza dell'agroalimentare campano.
 
Come è cambiata l'agricoltura in Campania? quali sono i segreti del mangiare sano e quale è il ruolo e la rilevanza dell'agricoltura per l'economia e il benessere dei cittadini?
L’iniziativa, promossa dall’assessorato all’Agricoltura, nasce per trasferire l’importanza del settore alle nuove generazioni, anche alla luce dei dati emersi dal sesto censimento. Attraverso nove tappe interattive (“L’agricoltura è cambiata”, “Seminiamo futuro”, “Paesaggi sensoriali”, “La Campania dà i numeri”, “La parola alle scuole”, “Mangia e muoviti con la Dieta mediterranea”, “Se mi conservi e se mi cucini”, “Doc, dop: chi è?” e “Raccolti in tavola”) giovani e giovanissimi potranno scoprire come è cambiata l’agricoltura in Campania, quali sono i segreti del mangiare sano e quale è il ruolo e la rilevanza dell’agricoltura per l’economia e il benessere dei cittadini.
D’intesa con l’Istat, l’assessorato ha tenuto nella circostanza un incontro con docenti, operatori scolastici, educatori ed esperti del settore per divulgare i risultati del sesto censimento generale dell’agricoltura, illustrare le peculiarità del comparto sul territorio, evidenziare il ruolo e l’importanza dell’agroalimentare campano per una corretta alimentazione, e presentare le principali offerte didattiche Gnam 2012-2013.
L'ingresso alla mostra e la visita sono gratis fino al 31 dicembre per le scuole campane (promozione a numero chiuso).

sabato 27 ottobre 2012

IX Giornata Nazionale del Trekking Urbano
 
 
 
Oggi 27 ottobre la IX Giornata Nazionale del Trekking Urbano torna nella sua tradizionale veste autunnale. Sono già quasi trenta i capoluoghi di provincia, da nord a sud del Bel Paese che capeggiati da Siena, hanno aderito, fino ad oggi, all’iniziativa. Nel corso dell’evento saranno organizzati itinerari dedicati alle scoperte dei personaggi meno noti, che hanno contribuito alla storia delle città. Il trekking urbano è un’attività che coniuga sport, arte, gusto e voglia di scoprire gli angoli più nascosti e curiosi delle città, attraverso itinerari caratterizzati da forti dislivelli del suolo e da scalinate. Si tratta di una forma di turismo “vagabonding”, libera e ricca di sorprese, adatta a tutte le età, senza un particolare allenamento preventivo. Oltre ad essere un’attività che fa bene al fisico e alla mente, il trekking urbano fa bene alle città perché permette di decongestionare le zone attraversate dai flussi turistici tradizionali, allargare il raggio delle visite alle aree più periferiche dei centri urbani e prolungare i soggiorni.
Il Trekking Urbano è un nuovo modo di fare turismo, meno strutturato e lontano dai circuiti tradizionali. E’ una forma di turismo sostenibile e "vagabonding", più libero e ricco di sorprese che privilegia gli angoli più nascosti e meno noti delle città d’arte italiane. Il trekker, attraverso itinerari studiati da esperti, ha la possibilità di vivere un’esperienza di viaggio unica, coniugando la possibilità di immergersi nell’arte e nella natura, facendo sport
 
 

Tra le città campane che prtecipano all'iniziativa c'è  Salerno, che accoglie questo tradizionale appuntamento, che si snoda tra le strade e i monumenti storici del centro cittadino, con grande interesse.
L'edizione autunno 2012, dal titolo "Storie comuni di uomini e donne non comuni", a Salerno sarà dedicata al tema "La Scuola Medica Salernitana ed i suoi medici". I dettagli dell'iniziativa sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa, tenutasi mercoledì 24 ottobre, presso il Salone del Gonfalone di Palazzo di Città. All'incontro con la stampa ha preso parte l'Assessore comunale al Turismo Enzo Maraio.

La partenza, come di consueto, è prevista a Palazzo di Città, alle ore 19.30. Il percorso si snoderà attraverso le strade del centro storico, ripercorrendo i luoghi della tradizione della Scuola Medica. Sono in programma tappe intermedie al Museo Diocesano, dove saranno esposti i diplomi originali della Scuola Medica Salernitana, a cura della Sovrintendenza B.S.A.E., e al Tempio di Pomona, dove i visitatori incontreranno "I personaggi della Scuola Medica e il Mercato delle spezie". Tappa conclusiva del percorso sarà il Quadriportico di Santa Maria delle Grazie, dove ad accogliere i visitatori ci saranno coro, mercatino delle spezie, animazione e tisaneria.
 
 

venerdì 26 ottobre 2012

La Campania al Salone del Gusto e Terra Madre 

 

 
Slow Food Campania porta all’attenzione del grande pubblico del Salone del Gusto e Terra Madre (Torino, Lingotto Fiere e Oval, dal 25 al 29 ottobre) alcuni tra i grandi problemi che coinvolgono il settore agroalimentare del nostro Paese: costo della manodopera, caporalato, ruolo dell’immigrazione straniera in agricoltura. L’associazione regionale, già attiva sul territorio con Resistenza contadina per sensibilizzazione i consumatori sulle tematiche dell’agricoltura di piccola scala, condivide la sua esperienza nella Conferenza Agricoltura e immigrazione, giovedì 25 alle 12 (Sala Blu). Partecipano: Yvan Sagnet, rappresentante FLAI CGIL; Lorenzo Trucco, Presidente dell'Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione; Cecilia Strada, presidente di Emergency; Vincenzo Tassinari, presidente di COOP Italia; Giuseppe Pugliese, Associazione Africalabria, Equosud; Jonce Arsov, vice presidente cooperativa vitivinicola Pusabren di Canelli (At); modera Gaetano Pascale, presidente di Slow Food Campania.
La Campania, oltre che dall’associazione regionale, è ben rappresentata dalle istituzioni del territorio: Regione Campania, Ente Parco del Cilento e Vallo di Diano, e Agripromos - Azienda Speciale della Camera di Commercio di Napoli – che focalizzerà il suo spazio eventi sulle caratteristiche e sull’importanza della dieta mediterranea, modello nutrizionale in cui si rispecchia quasi totalmente l’identità della cucina campana.

 

SALONE DEL GUSTO, MOZZARELLA ALLEATA DELLA PIZZA
 
 
 
Al Salone del Gusto di Torino il Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop  protagonista della Piazza della Pizza, il progetto di Slow Food che coinvolge i migliori pizzaioli italiani, con l’obiettivo di  favorire l’adozione della mozzarella di bufala campana Dop nella preparazione di questo piatto universale, assegnando uno speciale riconoscimento ai pizzaioli che garantiscono l’uso di prodotti di eccellenza e dei presìdi Slow Food.
Venti top-pizzaioli da tutta Italia si alterneranno per sfornare le migliori espressioni della tradizione, preparate a regola d’arte in forno a legna con pomodori San Marzano e mozzarella di bufala campana, arricchite dai prodotti dei Presìdi Slow Food (corridoio tra il Padiglione 3 del Lingotto Fiere e l’Oval).
Ma il Consorzio di Tutela ha anche un proprio stand (padiglione 3A - 019) insieme con un’altra eccellenza, quella del pomodoro San Marzano Dop. Tanti gli incontri, le degustazioni e i workshop previsti.

giovedì 25 ottobre 2012

Odori e sapori della tradizione della provincia di Caserta
Il presidente Zinzi: un percorso che fa rivivere le nostre eccellenze
 
 
 
Odori e sapori antichi, tradizioni da riscoprire. Un percorso tra le radici di una storia che oggi come ieri conserva intatto il suo fascino. Tutto questo e' l'antica Terra di lavoro, la Provincia di Caserta, che al Salone internazionale del gusto - Terra Madre di Torino portera' quello che il presidente definisce ''il grande senso per l'accoglienza''. Il cibo, il vino, i prodotti della terra. Ma anche l'urbanistica, le citta', i monumenti e una cultura che ha attraversato almeno due millenni di storia.

''La nostra partecipazione - dice il presidente della Provincia di Caserta, Domenico Zinzi - rientra nello spirito di promozione e valorizzazione del territorio e dei prodotti enogastronomici di eccellenza. Un percorso culturale che ci porta a rivivere le eccellenze agroalimentari della nostra provincia, a riscoprire sapori e profumi stimolando tutti i nostri sensi, ad apprezzare i nostri prodotti con lo scopo di divulgare la varieta' di cibo e di culture della nostra terra. E' un'opportunita' di sviluppo per il nostro territorio - aggiunge Zinzi - che, con i momenti di confronto culturale e sociale, consente di avviare rapporti e contatti per il raggiungimento degli obiettivi della promozione, divulgazione e valorizzazione dei nostri prodotti di eccellenza''.

 

Momento centrale della partecipazione della Provincia di Caserta alla manifestazione torinese sara' la presentazione del video 'Della Terra' di Franz Cerami. Otto minuti con le piu' belle immagini di Terra di lavoro, la musica di Paolo Pagnani e Ben Kopec e alcune scritte animate che illustrano i dati piu' significativi del territorio. Un lavoro prodotto in 11 lingue e disponibile sia su Youtube che sui piu' importanti canali di comunicazione online. Assieme al documentario sara' presentato anche il libro 'Le piazze di Terra di lavoro tra gli scenari del passato e i sapori del presente' di Salvatore Costanzo e Antonella D'Avanzo dove, per la prima volta, viene tracciata una mappa delle piazze di 21 Comuni della Provincia, collegandole al territorio e ai prodotti di eccellenza dell'enogastronomia, raccontati da personaggi della cultura popolare.

''Abbiamo intrapreso un percorso culturale - dice Zinzi - cominciato con la collaborazione di Slow Food Campania, che mira a coniugare storia, urbanistica, prodotti tipici e tradizioni, a riscoprire antichi sapori, ad apprezzare vecchie ricette. Vogliamo promuovere la varieta' di cibo e di culture della nostra terra e far scoprire il grande senso di accoglienza che significa per noi il cibo''.


 
(Ansa terra&gusto)
Art. 62, oggi entrano in vigore le nuove disposizioni previste dalla legge 27/2012
 
Oggi entrano in vigore le disposizioni previste dall'articolo 62 del Decreto legge 24 gennaio 2012, n. 2, convertito, con modificazioni, dalla Legge 24 marzo 2012, n 27. Nell'attesa della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale il testo del D.M. 19 ottobre 2012, concernente l'attuazione dell'articolo 62, è disponibile al seguente indirizzo:
 

Le disposizioni previste dall'art. 62 puntano a una maggiore trasparenza dei rapporti all'interno della filiera: viene previsto l'obbligo della forma scritta per i contratti  di cessione di beni agricoli e alimentari, vengono vietati e sanzionati i comportamenti sleali e si definiscono i termini di pagamento per le cessioni di prodotti agricoli e alimentari (60 giorni per i prodotti non deperibili, 30 giorni per quelli deperibili).
Consumi, le famiglie diminuiscono anche le spese obbligate, come quelle per il cibo
 
 

“La crisi economica fa sentire i suoi effetti sulla spesa delle famiglie, che tendono a risparmiare rinunciando anche al cibo, e privilegiano per gli acquisti i discount. La situazione si va deteriorando e cresce la sfiducia”. Lo sottolinea Confagricoltura analizzando i dati diffusi oggi da Istat sulle vendite al dettaglio, e dal Censis-Confcommercio sul clima di fiducia e sulle aspettative delle famiglie.
 
 In base alle rilevazioni Istat – osserva Confagricoltura - le vendite degli alimentari nei primi otto mesi dell’anno non crescono, confermandosi anche ad agosto il clima recessivo. Per gli acquisti i consumatori privilegiano i discount alimentari (+1,7% negli otto mesi, in base ai dati Istat), a dimostrazione che, anche per le spese obbligate come quelle per gli alimenti si tende a risparmiare, spesso rinunciando alla qualità.
 
 Come rileva l’Osservatorio Censis-Confcommercio la situazione economica delle famiglie si va aggravando, con il Pil previsto in calo del 2,3% nel 2012 e dello 0,8% nel 2013, mentre aumenta la pressione fiscale su imprese e famiglie del 45,5%. “In questa situazione – conclude Confagricoltura - è inevitabile che i consumatori  riducano drasticamente gli acquisti (-3,3% nel 2012, -0,9% nel 2013) e peggiori il clima di fiducia. Anche nelle campagne la situazione è estremamente difficile, con le imprese che non riescono a far quadrare i conti per la pressione fiscale ed i costi in crescita, in primo luogo per il gasolio”.
Salone Gusto: Banca addio. 50% dei giovani sogna agriturismo
 
 

​Oggi la maggioranza dei giovani italiani, a differenza delle generazioni che li hanno preceduti, non sogna piu’ un lavoro nell’ufficio di una banca magari in una grande metropoli, ma vorrebbe invece gestire un agriturismo in piena campagna. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti/Swg divulgata in occasione dell’inaugurazione del Salone del Gusto/ Terra Madre a Torino che evidenzia l’affermarsi tra i piu’ giovani di una nuova cultura del cibo, dell’ambiente e in generale della qualità della vita.
La metà dei giovani tra i 18 ed i 34 anni - sottolinea la Coldiretti - preferirebbe infatti gestire un agriturismo piuttosto che fare l’impiegato in banca (23 per cento) o anche lavorare in una multinazionale (19 per cento). Si registra dunque - continua la Coldiretti - un profondo cambiamento rispetto al passato quando la vita in campagna era considerata spesso sinonimo di arretratezza e ritardo culturale nei confronti di quella in città. Il contatto con la natura ed i suoi prodotti – precisa la Coldiretti - è diventato premiante rispetto all’impegno negli strumenti finanziari di un istituto di credito o nei prodotti fortemente pubblicizzati di una grande multinazionale. Venute meno le garanzie del posto fisso che caratterizzavano queste occupazioni sono emerse tutte le criticità di lavori che in molti considerano ripetitivi e poco gratificanti rispetto al lavoro in campagna.
Si tratta di una vera rivoluzione culturale che non riguarda in realtà solo i giovani poiché in generale tra tutti gli italiani ben il 28 per cento - riferisce la Coldiretti - scambierebbe - il proprio lavoro con quello dell’agricoltore. I motivi di tale scelta sono indicati nel fatto che per il 50 per cento così si fa una vita piu’ sana, per il 18 per cento ci si sente piu’ liberi e autonomi e per il 17 per cento per il piacere di vivere in campagna, mentre solo il 7 per cento ritiene che si guadagni di piu’.
Sembra essersi rovesciata la scala dei valori rispetto al passato quando il denaro sembrava guidare le scelte della stragrande maggioranza ed emergono invece sensibilità nuove che trovano risposte anche nell’agricoltura. Una inversione di tendenza che si riscontra anche a livello scolastico con gli Istituti Agrari che - sottolinea la Coldiretti - hanno aumentato dell’11 per cento il proprio peso percentuale sul totale di iscritti, mentre sono scesi quelli dei Licei, secondo i dati 2012 del Miur.
Il risultato - precisa la Coldiretti - è il fatto che per la prima volta da almeno dieci anni in Italia aumentano i giovani agricoltori con un incremento del 4,2 per cento nel numero di imprese individuali iscritte alle Camere di Commercio nel secondo trimestre del 2012. Oggi nel nostro Paese sono attive ben 62mila imprese condotte da giovani con meno di 30 anni che, secondo l’indagine Coldiretti/Swg, nel 36,5 per cento dei casi hanno una scolarità alta (specializzato, laureato, laureando), nel 56 per cento media (scuole superiori) e nel 6,5 per cento bassa (scuole medie).
Campania nelle guide Lonely Planet
 
 
Il turismo in Campania si dimostra ancora una volta una delle risorse economiche fondamentali di questo territorio che ci ha dato donato paesaggi mozzafiato e prodotti d'eccellenza che tutti ci invidiano, basti pensare alla Mozzarella di Bufala dop che è ormai presente in tutte le più grandi manifestazioni enogastronomiche mondiali e non solo. Nella classifica diffusa oggi dalla Lonely Planet, la casa editrice specializzata in viaggi e guide turistiche piu' prestigiose del mondo, compare anche la nostra Campania. Anche se il prestigio viene da località molto note come la Costiera Amalfitana, Napoli e Pompei, i paesi dell'entroterra irpino e sannita che offrono piccole prelibatezze turistiche immerse in un paesaggio tutto da scoprire non demordono e si riorganizzano concentrando le loro attività sulla riscoperta dei borghi medievali. Tra le azioni di sviluppo turistico delle aree interne non poteva mancare un progetto di valorizzazione della filiera vitivinicola affidato ad un gruppo di professori agronomi sotto la guida dell'assessorato provinciale all'agricoltura.
Competitività delle aziende agricole irpine
 
 
Appuntamento oggi a Roccabascerana presso l'agriturismo "Il Vecchio Vigneto" per interrogarsi sulla competitività delle aziende agricole, sulla sicuerzza alimentare e sulle nuove forme di comunicazione per la vendita. Ai lavori parteciperanno il sindaco di Roccabascerana Saverio russo, la ricercatrice dell'Isa Cnr di Avellino Maria Grazia Volpe, la professoressa Maria Vincenza Ciasullo, Giovanni Colucci della Fondazione Campagna Amica, il direttore della Coldiretti Avellino Marcello De Simone e il presidente del Gal Partenio Luca Beatrice. Durante i lavori si parlerà di qualità alimentare nelle aziende agricole,  promozione e marketing dei prodotti.

Il Regio Tratturo

Itinerario storico

Castelli  medievali e musei

 


All'ingresso della Melito Vecchia, oramai quasi completamente disabitata, sorge il castello. Nonostante conservi il suo notevole fascino, l'edificio si presenta come un imponente rudere, col tetto in più parti danneggiato, pericolante se non addirittura mancante, con mura lesionate o peggio ancora imbrattate da vernici varie ed invase in più punti dai rovi. Il castello si sviluppa su due livelli e mostra una muratura in pietrame informe di notevole spessore. Sono ancora visibili le torri angolari cilindriche su base scarpata tra alte cortine perimetrali, in cui si aprono alcune monofore e bifore. La forma romboidale irregolare della costruzione, con un corpo centrale allungato e con due torri circolari e una quadrata, indicherebbe un'origine longobarda. Il castello era difeso da un fossato, visibile fino a qualche anno fa, da mura e da un avancorpo. In prossimità del castello, ad una cinquantina di metri, si ergevano le antiche porte; la presenza ancora oggi di cave a cielo aperto fa inoltre ritenere che per la costruzione del castello sia stata utilizzata in prevalenza pietra locale. L'interno è composto da circa trenta stanze intercomunicanti, oltre alla prigione posta dietro il corpo di fabbrica. Il terremoto del 1962 causò notevoli danni rendendolo pericolante e, in questa occasione, furono abbattute una torre quadrata e una circolare, distruggendo così la sua parte più antica.

Se incerta è l'origine del castello, che già esisteva comunque al tempo della conquista normanna, certa è la funzione strategica della struttura, che si erge senza fondazioni sulla roccia, su di una piccola altura che sovrasta la sottostante valle. Certamente, proprio grazie a tale posizione, il castello doveva costituire il nucleo centrale attorno al quale si era andato successivamente sviluppando il piccolo borgo.

 

Castello e Torre normanna

 

In età normanna venne realizzata la torre quadrata, cioè il donjon, che fu, almeno all'inizio, l'unico edificio fortificato. Ad esso si accedeva attraverso un ingresso sopraelevato. L'esistenza della torre fin dai primi anni del XIII secolo è documentata dal ritrovamento, avvenuto durante alcuni lavori di restauro, di una lastra in travertino murata al di sopra del portale d'ingresso, con iscrizione che indica il 1216 come anno della sua costruzione.

Alle spalle della torre si costruì in seguito una piazza d'armi cinta da mura che inglobavano vari ambienti, di cui oggi sono visibili i ruderi sul lato Nord, e da altre torri minori, delle quali una è tuttora presente nell'angolo di Sud-Est. Una terza torre, demolita dopo il sisma del 1962, era situata sul lato Nord a controllo del percorso del Regio Tratturo. Cinque invece dovevano essere le porte di accesso al borgo: la Porta Vallone ad est, la Porta Beneventana ad ovest, con il ponte levatoio, la Porta Carrara a nord, per il passaggio dei carri, la Porta Fontana a sud e la Portella a sud-est.

Nel 1485 il feudo di Casalbore fu venduto dalla Corte Regia alla nobile famiglia dei Caracciolo, che trasformò il maniero in dimora signorile, con la costruzione del palazzo posto sul lato Sud della corte, con vista su Via Napoli.

La struttura ebbe diverse modifiche ancora nel XVII e XVIII secolo. Nella seconda metà del Settecento il complesso già mostrava evidenti segni di cedimento, dovuti ad una lunga fase di abbandono che si accentuò nel corso degli anni.

Nel 1835 nella contrada denominata “sottocastello” restavano solo i resti “delle fabbriche dell'antico palazzo baronale”. Le mura cominciarono ad essere abbattute o inglobate nelle nuove costruzioni e un'altra torre venne rasa al suolo, mentre la torre beneventana fu fortunatamente acquisita dal Municipio.

La torre, alta oltre venticinque metri, presenta pianta quadrangolare e pareti realizzate con blocchi in pietra grigia locale. Probabilmente in un'epoca successiva alla costruzione, furono realizzati il basamento a scarpa, alcune piccole finestre e diverse feritoie. All'interno, al piano inferiore è visibile un grande camino in muratura con cornice in pietra scolpita ed una copertura voltata a botte. L'impianto originario dell'edificio era dotato anche di un camminamento interno in legno per consentire il raggiungimento della sommità della torre.


Il basamento della torre ingloba la Porta Beneventana che in origine non doveva esistere; infatti queste strutture erano solitamente costituite da una cisterna per l'acqua al piano terra e da vari livelli sovrapposti, ripartiti da solai lignei.

mercoledì 24 ottobre 2012


Il Regio Tratturo

Agriturismo Tenuta Macchiacupa
 


La tenuta Macchiacupa è un’azienda agricola e zootecnica di 162 ettari situata ad un’altezza di circa 500m s.l.m. , circondata dalle colline del Fortore e lambita dal fiume Miscano.

L’azienda è situata nel comune di Ariano Irpino, e dista circa 14 km dal centro del paese.

I terreni dell’azienda sono coltivati a cereali, foraggi, vite e olivo. Nell’azienda zootecnica vengono allevati ovini, bovini, suini e pollame.

Macchiacupa si trova su un'area particolarmente interessante dal punto di vista paesaggistico ed archeologico. Qui l'Appennino sembra interrompersi: i massicci calcarei lasciano infatti il posto ad una fascia di terreni argillosi, che addolciscono i rilievi, descrivendo un corridoio naturale tra la pianura campana e il Tavoliere di Puglia.

Per Macchiacupa passava l'antica via Traiana e vi sorgeva una cittadina romana (dalle origini sannite), Aequum Tuticum, i cui scavi sono poco distanti dall'azienda.

A Macchiacupa uno dei più importanti tratturi dell'Italia meridionale, quello che va da Pescasseroli, in Abruzzo, a Candela, nel Tavoliere foggiano, s'incrocia con uno dei suoi bracci principali, il Foggia-Camporeale.

Tenuta Macchiacupa
ss 90 bis km 41+900
direzione Foggia
Contrada Camporeale
Ariano Irpino (AV)
TELEFONO
+39 339.3612826
+39 0825 825275 (anche FAX)

Come arrivare da

* Benevento: s.s. 90 bis direzione Foggia, al km. 41+900 seguire indicazioni fino a Macchiacupa
* Roma: A1 fino a Caianello, s.s. 372 fino a Benevento, s.s. 90 bis fino a Macchiacupa
* Napoli: A16 fino a Grottaminarda, s.s.90 fino ad Ariano, proseguire in direzione Foggia, in c/da Camporeale seguire le indicazioni fino a Macchiacupa
* Bari: A16 fino Candela, superstrata Bovino Scalo e proseguire per Savignano Scalo, s.s.90 bis direzione Benevento, al km. 41+900 seguire indicazioni fino a Macchiacupa.
* Foggia: s.s.90 fino a Savignano Scalo, s.s.90 bis direzione Benevento, al km. 41+900 seguire indicazioni fino a Macchiacupa

Il Regio Tratturo

Itinerario naturalistico

Le sorgenti sulfuree
 

Tutto il territorio della Valle dell'Ufita e del Fredane è caratterizzato dalla presenza di sorgenti di tipo sulfureo che emettono getti di fango ed argilla uniti a gas acri e maleodoranti; si generano in tal modo le cosiddette “bolle”, causate non dall'alta temperatura dell'acqua, ma dallo sprigionarsi violento di anidride carbonica e acido solforico.

Le più conosciute sono quelle della Valle d'Ansanto, nell'adiacente territorio di Rocca San Felice, universalmente note come “la Mefìte” per la presenza del famoso santuario italico dedicato alla dea.

Anche il territorio di Frigento è interessato da questo fenomeno: sorgenti sulfuree sono presenti nelle località Mefitelle, San Martino, Calcara e Acqua Longa.

Il fascino di questi luoghi e il pericolo costituito dalle esalazioni gassose venefiche, che possono mettere a repentaglio la vita di animali e di incauti visitatori, hanno da sempre stimolato la fantasia popolare; intorno alle sorgenti di Frigento sono nate così favole, leggende e addirittura un vero e proprio “mito di fondazione”. Secondo tale racconto i piccoli crateri sarebbero stati generati dal soffio del fuoco infernale con cui Plutone, il dio dell'Ade, bruciò vivi i contadini che tentarono di fermarlo nel suo intento di rapire la bellissima fanciulla frigentina di cui si era invaghito. I vapori sulfurei sarebbero così causati dal perenne bruciare dei corpi di quei contadini puniti per la loro ribellione.

Le sorgenti sono perciò un luogo di morte ma anche di vita: le proprietà salutari delle acque sulfuree e dei fanghi sono da sempre sfruttate da contadini e pastori del luogo per la cura di artriti e reumatismi, oltre che per guarire le malattie della pelle.

Ancora oggi inoltre i pastori perpetuano la consuetudine secolare di far bagnare nelle sorgenti le pecore prima della tosatura: l'operazione sembra conferire alla lana una morbidezza e una lucentezza eccezionali. Nota non meno rilevante, l'ottimo formaggio Carmasciano di Frigento è prodotto con il latte delle pecore laticaude che pascolano nei pressi di queste sorgenti.

Il Regio Tratturo
Consorzio Coprovoli

Produzione olio extravergine

 

Trentasette soci, 30 aziende e 6 frantoi tutti convogliati in un’unica cooperativa agricola. Una realtà che ha festeggiato da poco i dieci anni di vita grazie anche all’impegno della Camera di Commercio di Avellino. Cento quintali di olio per il primo hanno furono un ottimo inizio per questa cooperativa che si è data un disciplinare di produzione molto rigido incentrato non tanto sulla quantità ma sulla qualità

Coprovoli

Via Vico Lapronia 8 Ariano Irpino tel. 0825 824955

Il Regio Tratturo

Itinerario archeologico

Il parco archeologico di Aeclanum
 

Il parco archeologico dell'antica Aeclanum è collocato in località Passo di Mirabella Eclano e si estende su un pianoro di forma triangolare attraversato dalla via Appia e circondato dall'antica cinta muraria, in alcuni tratti ancora visibile e comunque rintracciabile nella conformazione del terreno. Al suo interno sono visitabili le strutture relative alle varie fasi di vita della città, venute alla luce nel corso di indagini più o meno approfondite a partire dagli anni `30 del secolo scorso e dagli scavi più recenti condotti dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno e Avellino.

Inizialmente la ricerca archeologica fu diretta essenzialmente al recupero delle sculture e soprattutto delle iscrizioni, venute alla luce in numero notevole in tutta l'area. Grazie ad esse è stato possibile ricostruire molta della storia politica e sociale della città. I primi veri scavi archeologici diretti da Giovanni Oscar Onorato negli anni `50 del secolo scorso portarono alla luce il macellum, le bellissime terme e alcune abitazioni, insieme ai resti di una basilica paleocristiana. Successive campagne di scavo tra gli anni `70 e `80 sotto la direzione di Gabriella d'Henry si sono poi concentrate nell'area del quartiere residenziale, mettendo in luce diverse unità abitative e la famosa casa con peristilio.

A partire dagli anni `90 del secolo scorso al di fuori delle mura sono venute alla luce, grazie all'intensa attività di tutela della Soprintendenza, i resti di alcune necropoli suburbane di vaste dimensioni, oggi non più visibili. In particolare si segnala la vicina necropoli orientale, il cui uso dura dal I secolo a.C. sino almeno al VI secolo d.C. Sono stati poi rintracciati alcuni tratti ben conservati della via Appia e anche, in seguito al terremoto del 1980, diversi ambienti di quello che probabilmente era un grosso edificio pubblico extraurbano posto sotto il santuario del Santissimo Rosario di Pompei. La destinazione di questo edificio, collocato in un'area che all'epoca doveva essere appena fuori del circuito murario, è però poco chiara.


Il Regio Tratturo
Itinerario naturalistico

I boschi di Castelluccio e Migliano
 


I boschi sono una parte rilevante del patrimonio naturalistico di Frigento, in modo particolare quello in località “Castelluccio”.

L'area si estende a sud-est di Frigento su una superficie di circa 10 ettari e si caratterizza per la presenza di una molteplicità di specie vegetali e animali: conifere (pini e cipressi) e latifoglie (frassini, robinie, querce) sono le piante più diffuse che costituiscono l'habitat ideale per i numerosi animali che popolano il bosco, soprattutto volpi, lepri, fagiani, cesene, ghiandaie, tordi, quaglie e gazze.

Nel cuore dell'area boschiva, presso la sorgente Pila, c'è un accogliente area pic-nic, a pochi chilometri dal paesino di Sturno, che una volta era un semplice “casale” di Frigento.

Da sempre il bosco di Migliano è segno dell'accoglienza e dell'ospitalità della città di Frigento: esso costituiva infatti luogo di sosta e di ristoro per i mercanti, i visitatori e gli animali che tra il `500 e l'800 affluivano numerosi alle importanti fiere che si svolgevano nelle diverse località del territorio frigentino.

 

Il Regio Tratturo

 
Il tratturo Pescasseroli-Candela fa parte di quella rete di sentieri d’erba che attraversavano l’Italia meridionale su cui avveniva la migrazione stagionale delle greggi, detta transumanza, che dai pascoli estivi delle montagne abruzzesi, molisane e campane giungeva ai pascoli invernali della pianura del Tavoliere pugliese.

L’origine geografica del tratturo Pescasseroli-Candela si colloca esattamente presso le sorgenti del fiume Sangro, in località Campomizzo a Pescasseroli; da lì il suo percorso prosegue attraverso l’Abruzzo, il Molise e giunge in Campania. Prima tocca il Beneventano e poi il territorio Irpino entrando nel comune di Casalbore, dove solca gran parte della valle del Miscano, proseguendo via via nei comuni di Montecalvo, Ariano Irpino, Villanova, per poi giungere a Zungoli, ultimo comune irpino, prima di terminare in territorio pugliese al pozzo di San Mercurio presso Candela, in provincia di Foggia.

 

Per migliaia di anni l’uomo ha vissuto da nomade. Le prime comunità umane si basavano sul nomadismo per la sopravvivenza e per l’approvvigionamento di cibo. Il sistema integrato dei cosiddetti cacciatori-raccoglitori è stato per centinaia di migliaia di anni alla base dello stile di vita dell’uomo. Ad esso si affiancò progressivamente un lento processo di domesticazione e di selezione di animali che si adattarono così alla convivenza con l’uomo e divennero sempre più utili: ovini, bovini e suini. In particolare l’allevamento di ovini e bovini sfruttò l’attitudine di queste specie agli spostamenti e la loro capacità di procacciarsi cibo anche in condizioni disagiate.

I segni che questo modello ha prodotto sono visibili proprio nei percorsi battuti già dalle popolazioni dell’età del Bronzo e del Ferro lungo i crinali appenninici e le vie d’altura, percorsi obbligati dalle necessità degli armenti. Gli spostamenti periodici, cadenzati dalle stagioni, furono denominati in seguito con il termine transumanza. Essi comportarono, per le popolazioni coinvolte, una dinamica continua di scambi culturali ed economici con altre genti, oltreché una strutturazione delle loro società fortemente legata al ruolo che la pastorizia svolgeva nel gruppo.

 
Il regio tratturo oggi è molto frequentato dall’uomo moderno che vuole esplorare e conoscere un territorio quasi incontaminato. Esistono quattro itinerari tematici che caratterizzano il Tratturo: Archeologico, Naturalistico, Storico e Etno-antropologico.