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giovedì 27 dicembre 2012

Presepe Vivente di Faicchio
 
 
 
Il 26, 29, 30 dicembre 2012 e il 5 gennaio 2013 il Presepe Vivente Faicchio, giunto alla 18 edizione, attraverso il percorso delle varie scene che ripropongono e fanno rinascere gli antichi mestieri nei vicoli dell'antico Borgo Storico "Porti", fa rivivere la suggestiva atmosfera di Betlemme (più di 200 figuranti in costumi d’epoca, 35 postazioni di antichi mestieri, 3 cantine dettagliatamente allestite e 3 zone ristoro, accesso preferenziale per portatori di handicap, servizio-navetta gratuito dal parcheggio).
Come per magia, il passato rivive con il suo caratteristico paesaggio, il suo folklore e le sue tradizioni, riprendono vita quegli antichi mestieri quasi dimenticati.
A fare da cornice alla nascita di Gesù, ci sono pastori, massaie, lavandaie, il ciabattino, il fabbro, il pescatore, il falegname e tanti altri artigiani.
Prima di entrare nel vivo del Presepe Vivente si può osservare la meravigliosa “Mostra fotografica storica del presepe vivente”.
Anche la “musica” e la “narrazione multimediale" avranno un ruolo rilevante, grazie alla filo-diffusione installata lungo tutto il percorso.
Durante la visita, ogni ora, ci sarà lo scoppio e l'arrivo spettacolare della grande “stella cometa” che illuminerà di luce intensa il Presepe Vivente con l'apparizione dei “Re Magi”,
Per la gioia di grandi e piccini, ci sarà lo “spettacolo della neve”. Tutti i visitatori saranno ricoperti da una leggera spolverata di neve finta.
Al termine della visita al Presepe Vivente, il “Comitato Presepe Vivente” offrirà a tutti i visitatori un piccolo omaggio a ricordo della visita alla manifestazione.
Quest’anno, la novità che valorizzerà ancora di più la visita e l’intrattenimento alla manifestazione sarà la “nuova moneta” coniata dal “Comitato Presepe Vivente”.
Lungo il percorso saranno allestite locande per la degustazione di prodotti tipici locali e natalizi.
Infine, all'interno del Presepe Vivente, si possono degustare delle buone pizze o focacce alla "Locanda della Pizza" oppure si possono gustare gli antichi sapori di una volta, grazie ai piatti di salumi tipici locali tramandati di generazione in generazione, al "Ristoro del Presepe"
Natale: Coldiretti, per 420mila vacanza in agriturismo (+4%)
 
 

​Sono 420mila i vacanzieri che alloggeranno in agriturismo nelle festività di fine anno con un aumento stimato pari al 4 per cento rispetto allo scorso anno. E' quanto stima la Coldiretti, in occasione della diffusione delle previsioni di Federalberghi sul movimento turistico di fine anno, sulla base delle indicazioni dell'associazione agrituristica Terranostra nel sottolineare che la maggioranza delle prenotazioni si concentra nei giorni a cavallo tra il 2012 e il 2013 e la permanenza media si riduce a due/tre giorni. La voglia di tranquillità in un momento di turbolenza economica  spinge gli italiani – sottolinea la Coldiretti - a privilegiare le vacanze più vicine a casa con una maggiore flessibilità nella programmazione. A farla da padrona é la montagna con le prenotazioni a gonfie vele infatti per le aziende situate nei pressi degli impianti sciistici ma buone – precisa la Coldiretti - sono anche le richieste per le sistemazioni prossime alle città d'arte, ai centri di interesse storico e culturale. La capacità di mantenere inalterate le tradizioni enogastronomiche nel tempo è - continua Terranostra - la qualità più apprezzata dagli ospiti degli agriturismi ma aumenta nel contempo la domanda di servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti, insieme a questo va crescendo anche in termini numerici l'abbinamento con il turismo d'arte. In Italia sono 20.413 le aziende agricole autorizzate a svolgere attività di agriturismo al 1 gennaio 2012, con un aumento del 2,2 per cento rispetto all'anno precedente. Toscana e Alto Adige, con 4.125 e 2.998 aziende rispettivamente, si confermano i territori in cui l'agriturismo risulta storicamente piu’ radicato. L'attività agrituristica – precisa la Coldiretti - è rilevante anche in Lombardia, Veneto, Umbria, Piemonte e Emilia-Romagna (con oltre mille aziende), Campania, Sardegna, Lazio e Marche (con oltre 700 aziende). La scelta avviene navigando su internet su siti, attraverso le guide o le pubblicazioni specializzate, esperienze personali e con il passaparola ma sono anche arrivati i primi applicativi da scaricare su tablet.
MADE IN ITALY: Coldiretti, approvata la legge "Salva Olio Italiano"
 
 

“Siamo molto soddisfatti che la legge Mongiello cosiddetta “salva olio Made in italy” sia stata definitivamente approvata con il via libera in sede deliberante della Commissione Agricoltura della Camera presieduta da Paolo Russo con relatore Nicodemo Oliverio”. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare “un risultato che rappresenta un passo straordinariamente importante nella direzione della trasparenza e della lotta alla contraffazione sugli oli extravergini di oliva a tutela dei produttori e dei cittadini”. L’unanimità nell’approvazione della legge da parte di tutti i gruppi parlamentari sia al Senato che alla Camera ed il parere positivo del Governo sta a significare come la norma sia fortemente condivisa e da parte nostra - conclude Marini - va un forte ringraziamento a tutti coloro che hanno permesso, nonostante “i non pochi bastoni tra le ruote” una conclusione positiva entro la fine della legislatura. Dall’estensione del reato di contraffazione di indicazioni geografiche a chi fornisce in etichetta informazioni non veritiere sull’origine all’introduzione di sanzioni aggiuntive come l’interdizione da attività pubblicitarie per spot ingannevoli, dal rafforzamento dei metodi investigativi con le intercettazioni al diritto di accesso ai dati sulle importazioni aziendali, dal riconoscimento di  nuovi parametri e metodi di controllo qualitativo alla fissazione di sanzioni in caso di scorretta presentazione degli oli di oliva nei pubblici esercizi, fino all’introduzione in etichetta del termine minimo di conservazione a 18 mesi dalla data di imbottigliamento, sono alcune delle  novità introdotte dal provvedimento  che - sostiene la Coldiretti - è un vero regalo sotto l’albero di Natale per le tavole degli italiani dove l’extravergine di oliva è uno dei prodotti piu’ presenti. L’olio di oliva è praticamente presente sulle tavole di tutti gli italiani con un consumo nazionale stimato - sottolinea la Coldiretti - in circa 14 chili a testa. L’Italia è il secondo produttore mondiale di olio di oliva con circa 250 milioni di piante e una produzione di oltre mezzo milione di tonnellate e puo’ contare su 40 oli extravergine d'oliva Dop/Igp. Il fatturato del settore - precisa la Coldiretti - è stimato in 2 miliardi di euro con un impiego di manodopera per 50 milioni di giornate lavorative.
Con la nuova legge - sottolinea la Coldiretti - mettere in etichetta indicazioni fallaci e non veritiere “che evocano una specifica zona geografica di origine degli oli vergini di oliva non corrispondente alla effettiva origine territoriale delle olive” diventa reato di contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine (articolo 517-quater del codice penale). Vengono inoltre aggiunte sanzioni accessorie, con l’interdizione per cinque anni dal realizzare attività di comunicazione commerciale e attività pubblicitaria aventi per oggetto oli di oliva e il divieto di ottenere, a qualsiasi titolo, contributi, finanziamenti o mutui agevolati da parte di istituzioni nazionale e/o europee, per chi sia stato oggetto di condanna per reati nel settore. Per i marchi che evocano una specifica zona geografica che non coincide con l’effettiva origine delle materie prime scatta quindi il ritiro. Si inaspriscono - continua la Coldiretti - anche i controlli, con il rafforzamento degli istituti processuali e investigativi (intercettazioni, ecc.). Contro il segreto sulle importazioni agroalimentari, verrà poi garantito il diritto d'accesso alle informazioni concernenti l’origine degli oli di oliva detenute dalle autorità pubbliche a tutti gli organi di controllo e alle amministrazioni interessate
 
Si va, ancora, a migliorare la leggibilità delle etichette e si completa l’intervento già anticipato dal Parlamento con una norma precedente sul valore probatorio del panel test, al fine di garantire la corrispondenza merceologica e la qualità degli oli di oliva e punire la non conformità dei campioni degli oli di oliva vergini alla categoria dichiarata in etichetta. Si fissano inoltre limiti più restrittivi per il contenuto di etil esteri degli acidi grassi (Eeag) e di metil esteri degli acidi grassi (Meag) e saranno rese note - conclude la Coldiretti - le risultanze delle analisi che sono pubblicate ed aggiornate mensilmente in una apposita sezione del portale internet del Ministero delle Politiche Alimentari e Forestali. In etichetta viene anche previsto un termine minimo di conservazione non superiore a 18 mesi dalla data di imbottigliamento non che specifiche modalità di presentazione degli oli di oliva nei pubblici esercizi, imponendo l’obbligo di idonei dispositivi di chiusura o di etichettatura e di sanzioni connesse alla violazione delle relative disposizioni.

martedì 18 dicembre 2012

Pane ai Fichi Bianchi del Cilento Dop


Mettere a bollire 400 g di Fichi Bianchi del CilentoDop  con l'acqua e lasciare cuocere per 20 minuti. Togliere i fichi dall'acqua e conservarla per l'impasto facendola raffreddare. Mettere i fichi cotti in un tegame con 300 g di zucchero, la scorza di mezzo limone e farli cuocere per 1 ora a fuoco basso fintanto che nonsaranno caramellati.
Poiché nella preparazione serve solo l'acqua di cottura,  i fichi così cotti potranno essere conservati. Per far ciò mettere i fichi cotti in vasi e in una pentola grande con acqua  avendo cura la stessa copra i tappi dei vasi. Portare l'acqua a bollore per sterilizzare i vasi e lasciare bollire per 8 minutii. Spegnere il fuoco e lasciare raffreddare nella stessa acqua. Riporre i fichi in vaso in un ambiente poco luminoso.
Procedere nel frattempo con la ricetta di base: Sbucciare e tagliare in piccoli pezzi i rimanenti Fichi Bianchi del Cilento Dop e infarinarli leggermente per evitare che si attacchino. Preparare l'impasto per il pane miscelando la farina, il lievito, il burro e aggiungendo man mano l'acqua di cottura dei Fichi Bianchi del Cilento Dop. Lavorare per 15 minuti,: a metà lavorazione aggiungere il sale e quasi al termine aggiungere i Fichi Bianchi del Cilento Dop tagliati a pezzetti. Lasciare lievitare l'impasto per circa 1 ora. Prendere l'impasto e ricavarne 2 pezzi, dargli la forma di una pagnotta e metterli su una teglia, sulla quale è stato precedentemente sistemato un foglio di carta da forno. Riporre la teglia in un luogo riparato da correnti e caldo. Far lievitare per 60/70 minuti. Prima di cuocere il pane, incidere la superficie delle pagnotte con un taglio longitudinale praticato con un coltello senza denti poi mettere in forno a 220° per circa 20 minuti collocando sul fondo del forno una ruola con acqua e controllando che non asciughi prima del termine della cottura.Togliere dal forno e lasciare raffreddare.
 
Ingredienti
 

800 g di farina
15 g di sale
150 gdi burro
40 g di lievito di birra (2 bustine di lievito liofilizzato o secco)
1 l di acqua
400 g Fichi Bianchi del Cilento dop
300 g di zucchero
½ limone
Risotto con fichi secchi del Cilento, baccalà e basilico
Ricetta presentata a Identità Milano 2008

Gennaro Esposito

 
Soffriggere l’aglio con 40 g di olio extravergine di oliva, preferibilmente in una risottiera, poi tostare il riso a fuoco medio per circa 1 minuto. Aggiungere poco alla volta il brodo bollente, salare e fare andare per circa 16-18 minuti.

Nel frattempo cuocere a parte il baccalà, immergendolo quasi del tutto nel resto dell’olio; farlo andare per 20 minuti a 70 °C finché non sarà confit.

A metà cottura aggiungere nel risotto il grana, dandogli corpo con piccole aggiunte ripetute. Quando sarà al dente, togliere dal fuoco, mantecare con il burro, una grattugiata di pepe di mulinello, i fichi tagliati a pezzettoni e il pesto di basilico.

Aggiustare di sale e servire adagiando sul risotto il baccalà confit e qualche gheriglio di noce.
 
 
INGREDIENTI
Per 4 persone


320 g di riso Carnaroli
 230 g di filetto di baccalà
 6 fichi secchi del Cilento (“moscioni”)
 60 g di pesto di basilico
30 g di grana grattugiato
 2 spicchi di aglio
2 l di brodo vegetale
 qualche gheriglio di noce
 15 g di burro
 150 g di olio extravergine di oliva
 sale e pepe di mulinello
Fico Bianco del Cilento DOP
 


La Denominazione geografica protetta “Fico bianco del Cilento” è riferita al prodotto essiccato della cultivar “Dottato”diffusa in tutto il Mezzogiorno.
Prodotto avente caratteristiche uniche e di assoluto pregio, apprezzate anche all'estero, il “Fico bianco del Cilento” DOP deve la sua denominazione al colore giallo chiaro uniforme della buccia dei frutti essiccati, che diventa marroncino per i frutti che abbiano subito un processo di cottura in forno. La polpa è di consistenza tipicamente pastosa, dal gusto molto dolce, di colore giallo ambrato, con acheni prevalentemente vuoti e ricettacolo interno quasi interamente pieno. Tali caratteristiche, considerate di eccellenza per la categoria commerciale dei fichi essiccati, sono appunto i tratti distintivi che qualificano il “Bianco del Cilento” DOP sui mercati.
 Una preparazione tradizionale ancora in uso è quella che vede i fichi “steccati”, infilati cioè in due stecche di legno parallele per formare le “spatole” o “mustaccioli”

L'introduzione nel Cilento del fico sembra essere precedente al VI secolo a. C. Essa è da attribuire ai coloni greci che in quest’area avevano fondato diverse città.
Celebri autori dell'epoca romana hanno decantato le caratteristiche dei prodotti agricoli del Cilento tra i quali i fichi essiccati.

La zona di produzione del “Fico Bianco del Cilento” DOP comprende ben 68 comuni, posti a sud di Salerno, dalle colline litoranee di Agropoli fino al Bussento e in gran parte inclusi nell’area del Parco nazionale del Cilento e del Vallo di Diano.
La fichicoltura nel Cilento rappresenta ancora oggi una risorsa economica ed occupazionale non disprezzabile. Attualmente, con oltre il 25% della produzione nazionale, la Campania è la regione italiana che vanta la maggiore produzione di fichi, con circa 11 mila tonnellate di prodotto fresco annue, provenienti da circa 8.000 ettari.
Il Cilento, da solo, partecipa per circa il 70-75% della produzione totale Campania, in quanto il raccolto medio annuo si aggira sulle 7-8.000 tonnellate di fresco.

giovedì 13 dicembre 2012

La tavola del Principe

 


A Terre del Principe la cucina è un modo per coccolare l’enoturista. Noi non siamo un vero e proprio ristorante, ma amiamo che i nostri ospiti trascorrano con noi una bella giornata in campagna. Ci piace definirci un Agriturismo d’Autore, perché il nostro sogno è regalare emozioni uniche. La “principessa” Manuela e suo fratello Maurizio, lo chef, pensano il menu per gli ospiti scegliendo secondo i ritmi della stagione le verdure, le carni, i formaggi e secondo il ritmo del loro cuore le ricette della memoria familiare. Tutti i prodotti sono cercati con attenzione, selezionati tra le eccellenze del territorio (dal maialino nero casertano alla mozzarella di bufala, dall’agnello laticauda del Matese ai polli ruspanti dei nostri contadini), preparati con l’olio extravergine d’oliva dell’azienda e ogni portata è pensata in armonia con i nostri vini, il Pallagrello bianco, il Pallagrello nero, il Casavecchia. Perché a Terre del Principe tutto avviene con amore e per amore.
 


La Tavola del Principe è aperta ogni domenica, durante la settimana solo su prenotazione.

Come si arriva...



DA NAPOLI
Percorrere A1 direzione Roma
 Uscire Caserta Nord
 Seguire per San Leucio - Caiazzo
 Alla rotonda di Piana di Monteverna seguire per Squille - Castel Campagnano
 A Squille seguire cartellonistica aziendale



DA ROMA
Percorrere A1 direzione Napoli
Uscire Caianello
Percorrere SS372
 Uscita San Salvatore Telesino
Seguire per Amorosi
Attraversare Amorosi
Seguire per Castel Campagnano
Attraversare Castel Campagnano
Proseguire per Squille. A Squille seguire cartellonistica aziendale
Natale in Cantina
 
 
Il Movimento Turismo del Vino ha organizzato nell'azienda vitivinicola Terre del Principe a Castel Campagnano il "Natale in Cantina". L'appuntamento fissato per domenica prossima si presenta ricco di magia e di sapori. Il programma mette insieme vino, cibo e spettacolo per queste feste ormai vicine.
Appuntamento nel centro storico di Castel Campagnano (via Municipio) perla visita alla Bottaia storica dell’Anno Mille dove- a 15 metri nel sottosuolo – affinano i nostri vini rossi da Casavecchia e Pallagrello nero.Insieme con Manuela Piancastelli per conoscere la storia e le curiosità intorno a questi antichi vitigni autoctoni riscoperti da Peppe Mancini.

h. 12,45: Brindisi al Natale con il Roseto del Volturno.

h. 13: Trasferimento, tutti insieme,in cantina a Squille alla Tavola del principe. Pranzo “natalizio” a cura dello chef Maurizio Piancastelli.

h. 13,30: Grandi vini e pietanze d’eccezione nello spirito del Natale e della tradizione locale accompagnate dall’illusione che si fa spettacolo.Dal Club magico italiano, micromagia ai tavoli con Erix il prestigiatore che vi sbalordirà con la sua capacità di rendere reale la finzione e finta la realtà.A dimostrazione, come diceva il Grande Houdini, che “l’arte della magia non consiste tanto nel compiere miracoli, quanto nel persuadere il pubblico che i miracoli avvengono”.

Questo il menu:

Sbuffi di ricotta con marmellata di arance; Insalatina di mozzarella e friarielli; Capicollo e guanciale di maiale nero casertano
Caciocavallo alla pizzaiola; Scarola ripiena delle feste
Zuppetta di baccalà, porri e fagioli (ricetta tipica di Castel Campagnano)
Risotto con funghi e salsicce
Brasato al Casavecchia con contorno di insalata di rinforzo
Cassata al bicchiere e rosolii fatti in casa

Prezzo € 35 bevande escluse.Info e prenotazione0823.867126 o 348.6400465


 
Programma Nazionale di Sostegno alla viticoltura: ristrutturazione e riconversione vigneti 2013
 
 

Si rende noto che con Decreto Dirigenziale Regionale n. 205 del 13/12/2012, in corso di pubblicazione sul BURC, il Settore Interventi per la Produzione Agricola dell'AGC 11, ha emanato le Disposizioni regionali di attuazione della Misura della Ristrutturazione e Riconversione vigneti per la campagna 2012/2013.
Con il DDR 205/2012, inoltre, sono stati aperti i termini di presentazione delle domande di adesione alla Misura dell RRV per la campagna 2012/2013 che potranno essere presentate, con le modalità già previste per le precorse campagne, fino a mercoledì 30 gennaio 2013.

lunedì 10 dicembre 2012

PREMIO NUOVOLIO 2012, ECCO LA TOP 3 DELL’ANNATA DEI RECORD

 
 
Claudia Gentilcore da Molinara in provincia di Benevento, Davide Monzo da Casal Velino in provincia di Salerno e Francesco Acampora da Fontanarosa in provincia di Avellino. Eccoli i tre vincitori dell’edizione 2012 di Nuovolio, il premio organizzato da Coldiretti Campania e Unaprol, dedicato al miglior novello prodotto con le olive dell’annata corrente.

La giovanissima beneventana Gentilcore vince nella categoria fruttato leggero con una varietà Ortolana 30%, Ortice 20%, Leccino 30%, Frantoio 20%. Monzo vince invece nella categoria intenso con un varieta’ miste, marchio 100% italiano e Acampora dell’azienda agricola Rocca Normanna vince nella categoria medio con un Marinese, marchio Ecla.

Sono intervenuti alla cerimonia il delegato all’Agricoltura della Regione Campania, Daniela Nugnes, il presidente e il direttore di Coldiretti Campania, Gennarino Masiello e Prisco Lucio Sorbo, il presidente nazionale di Unaprol, Massimo Gargano, il direttore della Biblioteca nazionale, Mauro Giancaspro, il professore della Facolta’ di Agraria della Federico II, Raffaele Sacchi e il capo panel di Unaprol, Giulio Scatolini.

''Con questo riconoscimento - dicono Masiello e Sorbo - vogliamo valorizzare un prodotto importantissimo per l'economia della nostra regione. L'olio e' un punto forte della tradizione campana, cardine della Dieta Mediterranea e tra i piu' importanti prodotti del nostro settore agroalimentare''.



A rendere speciale l’”oro verde” campano e' soprattutto l'ampia varieta': 20 tipologie autoctone, ognuna con caratteristiche proprie, che completano tutti i tipi di abbinamento culinario e offrono un ottimo ventaglio di possibilita' anche dal punto di vista imprenditoriale.

''Questa varieta’ cosi’ ampia - dice il professore di Industrie agrarie della Federico II, Raffaele Sacchi – e’ frutto dell'orografia del nostro territorio e di secoli di storia e cultura del cibo. Oggi abbiamo tutti gli oli del Mediterraneo, ognuno con sentori e intensita' diverse. Per non parlare delle molecole magiche - dice Sacchi – L’olio novello ha la massima concentrazione di sostanze polifenoliche altamente benefiche. Due cucchiai al giorno proteggono le nostre cellule, le membrane dello stomaco, hanno proprieta' antinfiammatorie, antiossidanti e anticancro e fanno bene alla pressione arteriosa''.

Dagli studi della Federico II emerge che negli ultimi 20 anni e' costantemente migliorata la qualita'. Un trand positivo ampiamente confermato anche per questa annata.
 Quasi tutti i campioni pervenuti al concorso, spiegano i giurati, hanno superato in maniera eccellente le analisi chimiche e organolettiche e dei 66 esaminati alcuni sono classificabili addirittura come alta qualita'.

Il caldo torrido estivo ha infatti aiutato gli uliveti della Campania. Le medie di 30 gradi hanno tenuto alla larga la nemica numero uno degli ulivi, la tanto temuta mosca olearia, e cosi' sono cresciute piante sane e senza parassiti.

"Il comparto dell'olio e dell'olivicoltura deve essere valorizzato. E’ per questo che, assieme all'assessorato alle Attività produttive, stiamo progettando un grande evento internazionale che abbiamo pensato di chiamare Oilitaly". Lo ha dichiarato Daniela Nugnes, consigliere delegato per l'Agricoltura del presidente Caldoro, nel corso della manifestazione.

IMU: i presidenti di Confagricoltura, Coldiretti, Cia e Copagri scrivono al Governo per rispetto impegni su modifica aliquota
 
 

I presidenti di  Confagricoltura, Coldiretti, Cia e Copagri hanno chiesto l’intervento del Presidente del Consiglio Mario Monti  e del ministro dell’ Economia e Finanze Vittorio Grilli, affinché il Governo, conseguentemente agli impegni assunti, emani il provvedimento, previsto dall'art. 13, c. 8, del decreto legge n. 201, con il quale, sulla base dell'andamento del gettito derivante dal pagamento della prima rata dell'Imu, entro il 10 dicembre 2012, si provveda alla modifica dell'aliquota da applicare ai fabbricati e ai terreni, in modo da garantire che il gettito complessivo non superi, per il 2012, l’ ammontare previsto dal ministero dell’Economia e delle Finanze.
 
 I dati relativi al gettito forniti dal ministero dell'Economia delle Finanze  evidenziano, infatti, come il contributo versato dal mondo agricolo superi in larga misura le stime effettuate dallo stesso dicastero. A fronte della previsione di entrate per 407 milioni di euro, il dato a consuntivo, che tiene conto dell' Imu versata in acconto a giugno, si attesterà a 534 milioni di euro.
 
 Particolarmente gravoso il prelievo sui terreni agricoli, che comporta un maggior gettito per l’anno 2012 pari a circa 130 milioni di euro, equamente ripartito fra Erario e Comuni.
 
 Il maggior gettito deriva, peraltro, dall'applicazione della sola aliquota base dello 0,76 % prevista dall'art. 13 del D. L. n. 201/2012, a cui si andrà ad aggiungere, in sede di versamento del saldo, l'aumento delle aliquote stabilte dai comuni, fino allo 0,3 per cento (che corrisponde ad un ulteriore aggravio di circa il 50%), che la gran parte degli enti locali ha già deliberato, con effetti insostenibili per una categoria per la quale il terreno rappresenta un valore produttivo.
 
 “Con senso di responsabilità – evidenziano nella lettera i presidenti  Guidi, Marini, Politi e Verrascina - il mondo agricolo ha accettato questo ulteriore onere, nella consapevolezza di doverlo fare per il bene del Paese  ed è con questo spirito che ha contribuito al pari di tutti gli altri cittadini al pagamento dell’IMU sugli immobili ad uso abitativo ed ha assunto l’impegno di versare l’IMU sui terreni agricoli e sui fabbricati rurali strumentali in misura pari all’ammontare stimato dal Dipartimento delle Entrate per conto del ministero dell’Economia e delle Finanze”.
 
 “In virtù di questo impegno – ricordano Confagricoltura, Coldiretti, Cia e Copagri - ed al fine di assicurare al mondo agricolo la certezza di un prelievo IMU sui terreni agricoli  e sui fabbricati rurali strumentali non eccedente a quello stimato, è stata inserita una clausola di salvaguardia, quale atto di indirizzo politico ed espressione di garanzia assoluta in uno Stato di diritto. Chiediamo adesso che il Governo mantenga i suoi impegni ed emani il provvedimento di modifica dell’aliquota”.

mercoledì 5 dicembre 2012

Te piace o presepe. Visita guidata con Obiettivo Arte
 
 
A Napoli il Natale è un evento magico. Addobbi e colori, calore umano e caldarroste invadono le strade soprattutto quelle del centro storico. Questo è la culla dell'arte presepiale, con numerose botteghe di artigiani all'opera mentre scorrono innanzi a loro occhi incuriositi e affascinati. Per questo motivo, considerando l'importanza che ha questa arte per la città, l'associazione Obiettivo Arte, per l'intero mese di dicembre, propone al turista e al napoletano la scoperta di luoghi legati al Presepe. Il primo appuntamento è al Duomo di Napoli, dove viene esposto ogni anno, il capolavoro artigianale realizzato con minuzia e precisione dalle abili mani dei maestri artigiani

NOTE
Visita guidata alle ore 11. Prenotazione obbligatoria entro il giorno precedente. Quota associativa 5 € con dolcetto. Gratuito per bambini

martedì 4 dicembre 2012

Asprinio di Aversa, spumante doc
 
 
 
Gli italiani ridurranno dell'11% le spese delle festivita' natalizie, per gli spumanti ci sara' un taglio del 2%, mentre il carrello alimentare si presume stabile, con qualche rinuncia alle confezioni piccole di dolci.
E' questo la stima sulle spese per il Natale fornita  da Giampietro Comolli, presidente dell'Ovse-Osservatorio economico vini. L'andamento ordini e consumi, secondo l'Ovse, fa presumere che entro il 6 gennaio si stapperanno 92 milioni di bottiglie di spumanti, circa 3 di champagne e 1 milione di altra provenienza, per un giro d'affari al consumo di 690 milioni di euro, oltre il 61% realizzato nella distribuzione organizzata.
Per le nostre tavole campane naturalmente non può mancare uno spumante di produzione autoctona: l'Asprinio d'Aversa.
Il vino Asprinio è un tipico prodotto dell'Agro Aversano la cui origine si perde nella notte dei tempi. Sappiamo per certo che in quella terra nota come Liburia esisteva “un'uva che non aveva eguali”. Si sa che in epoca normanna Louis Pierrefeu, cantiniere di corte di Roberto d'Angiò, individuò nei dolci declivi vicino Aversa il suolo ideale per impiantare le viti che assicurassero alla corte normanna una riserva ricca di spumanti. La scelta si rivelò giusta: i tralci di vite, infatti, appoggiandosi agli alberi di pioppo, che fungevano da sostegno, crescevano in altezza ed a festoni, consentendo così la produzione di quella caratteristica uva divenuta famosa fin dai tempi angioini. Tale sistema di viticultura, molto particolare, in quannto le viti, dette maritate poiché si appoggiano appunto ai pioppi, innalzandosi anche oltre i 10-15 metri di altezza, si chiama "Alberata Aversana". Tale sistema di allevamento della vite viene anche comunemente detto "Vite maritata".
La versione angioina (spumante) viene prodotta nella doppia versione “demi-sec” e “brut”: entrambe hanno un profumo tipico ed elegante e un perlage sottile.

lunedì 3 dicembre 2012

STRADE DELLA MOZZARELLA, PRESENTATA EDIZIONE 2013

Grande attesa per l'edizione 2013 de "Le Strade della Mozzarella", l’evento realizzato grazie al fondamentale contributo del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop. La presentazione dell’iniziativa, che avrà luogo nello splendido scenario della struttura Le Trabe di Paestum, si è svolta a Roma, presso la sede della Stampa Estera, nel corso di una conferenza che ha avuto come ospite d'onore Gennaro Esposito, il celebre chef stellato di Vico Equense.
Una presenza non casuale dal momento che le Strade della Mozzarella è ormai da tempo uno degli appuntamenti a maggior densità di artisti dei fornelli tra quelli che si svolgono in Italia. Stesso discorso per i giornalisti e gli operatori di settore, i foodblogger, gli opinion leader del mondo enogastronomico e i turisti a forte vocazione gourmand.
Una vera e propria kermesse del gusto, tra laboratori e degustazioni, che nel prossimo mese di maggio avrà come tema centrale quello dell’agricoltura di qualità e dell’enogastronomia di alto profilo visti come elementi essenziali del territorio. Strumento indispensabile di sviluppo sociale, carburante vitale per la crescita del modello turistico.
"Sin dalla prima edizione del 2005 – spiega Albert Sapere, insieme a Barbara Guerra ideatore dell’iniziativa – abbiamo cercato di approfondire il concetto di fare rete, di creare cioè una sinergia dove tutte le parti in causa lavorano a un obiettivo comune che è quello di favorire quanto più possibile l’agricoltura di qualità, facendone il biglietto da visita dei vari territori. Essere riusciti a ottenere certi risultati nel nostro sud, troppo spesso incapace di sviluppare le proprie enormi potenzialità, è per noi motivo di orgoglio”.
Ma i tre giorni di Paestum avranno un’unica, grande protagonista: la Mozzarella di Bufala Campana Dop, certamente uno dei prodotti italiani più conosciuti e apprezzati al mondo. Non a caso diventa essenziale il ruolo del Consorzio, mai come in questo momento proiettato verso un’opera di fondamentale divulgazione del cosiddetto "oro bianco", che nel corso della tre giorni curerà i vari incontri e la regia dell'evento.
"Dopo tanti appuntamenti sui vari mercati internazionali – sottolinea Domenico Raimondo, Presidente del Consorzio – le Strade della Mozzarella ci o ffre l'opportunità di proporre il nostro prodotto direttamente nell’ambito del nostro territorio, creando una visione di insieme. La scorsa edizione, con i suoi ospiti prestigiosi,con le grandi firme del giornalismo, gli chef più acclamati, ha rappresentato per noi e per il territorio una grande occasione per raccontarci. Una splendida vetrina per evidenziare, una volta di più, le peculiarità che rendono il nostro prodotto unico e inimitabile".
L'appuntamento è quindi a Paestum, dal 6 all'8 maggio 2013, quando la Mozzarella di Bufala Campana Dop incontrerà, tra gli altri, i più grandi cuochi italiani. E tra questi, ovviamente, Gennaro Esposito, ospite d'onore, in rappresentanza dei tanti chef presenti, alla presentazione. "Sono campano, la mozzarella in qualche modo appartiene al mio dna – racconta lo chef di Vico Equense – Ma aldilà di questo mi piace l'idea di una manifestazione che fa della nostra regione, per tre giorni, l’ombelico del
mondo enogastronomico italiano. E che conferma il ruolo fondamentale che ristorazione e viticoltura hanno ormai nella crescita e nello sviluppo dei territori".