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lunedì 15 ottobre 2012

Meno farmaci in l’agricoltura
 
Meno chimica di sintesi, più prodotti e mezzi tecnici rispettosi dell’ambiente. È la «fotografia» scattata dall’Istat con il Rapporto 2011 sulla distribuzione per uso agricolo dei prodotti fitosanitari.
Il report evidenzia che l’anno scorso la quantità di prodotti distribuiti e usati in agricoltura è diminuita, nel complesso, dell’1% rispetto al 2010 e del 3,6% nel decennio 2001-11. A conferma che, al di là delle diverse condizioni meteorologiche che si sono verificate nel corso degli anni e dei piani colturali adottati dai produttori, l’agricoltura ha progressivamente risposto alle indicazioni fornite dalle politiche agroambientali comunitarie e nazionali, finalizzate a un minore utilizzo di mezzi tecnici di sintesi per proteggere le coltivazioni da malattie e andamenti climatici avversi.
In particolare, negli ultimi dieci anni è stato registrato un calo dell’8,8% di fungicidi, del 9,7% di prodotti erbicidi e del 19% di insetticidi e acaricidi. Contestualmente, è invece aumentato, addirittura raddoppiando (+101,9%), il ricorso ai cosiddetti«prodotti vari», come molluschicidi, fumiganti e fitoregolatori. In ogni caso, considerando il livello di tossicità, i quantitativi di prodotti«molto tossici» e «tossici» si sono ridotti del 27,4%, quelli di prodotti «non classificabili» del 19 per cento. Mentre è aumentato in modo considerevole (+136,5%) l’uso di «prodotti nocivi».
Tra il 2001 e il 2011 la quantità di principi attivi contenuti nei prodotti fitosanitari è diminuita complessivamente di 5.656 tonnellate (-7,4%).
Nel dettaglio, sono calate del 36,5% le sostanze attive insetticide, del 17,2% quelle erbicide, dell’11,1% quelle fungicide. Mentre le sostanze attive «varie» sono quasi raddoppiate (+93,8%).
Un forte incremento, nel decennio osservato, hanno riscontrato i prodotti di origine biologica, passati da 11,9 a 385,2 tonnellate. E poi le trappole, strumentazioni contenenti principi attivi usate sia per il monitoraggio, sia per segnalare la riproduzione degli insetti dannosi alle colture, che sono aumentate del 28 per cento. E proprio i prodotti di origine biologica e delle trappole rappresentano il segmento più innovativo della distribuzione di prodotti fitosanitari, anche se le quantità immesse sul mercato al consumo risultano ancora di entità limitata.

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