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giovedì 11 ottobre 2012

Girolio d'Italia 2012
 
 
 
Dalla Puglia al Trentino torna 'Girolio d'Italia 2012', La staffetta dedicata all'olio d'oliva made in Italy organizzata dall'Associazione nazionale Città dell’olio in collaborazione con 18 coordinamenti regionali.
Girolio d'Italia rappresenta il progetto più caratterizzante degli scopi e delle attività dell'Associazione Nazionale Città dell'Olio. Ha già ricevuto il Patrocinio dell'Unione Europea, del Ministero delle Politiche Agricole, del Ministero dell'Ambiente.
Diciotto gli appuntamenti in programma, da Otranto e Uggiano la Chiesa nel Salento il 13 ottobre, a Tenno il 22 dicembre, con un unico filo conduttore che quest’anno è il paesaggio olivicolo.
Dalla Puglia, il testimone  sia quello ideale sia quello reale disegnato da Ro Marcenaro appositamente per la manifestazione con i colori del Mediterraneo che gli assessori regionali all'agricoltura firmeranno a ogni tappa passerà a Selci Sabina nel Lazio , poi a Falerone nelle Marche , a Montecchio in Umbria , a Muggia in Friuli Venezia Giulia , a Marone in Lombardia , a Sestri Levante in Liguria , a Brisighella e Imola in Emilia Romagna , a Oliena in Sardegna , a Cerreto Sannita in Campania , ad Arquà Petrarca in Veneto , a Seggiano in Toscana , a Ficarra e Sant'Angelo di Brolo in Sicilia , a Matera in Basilicata , a Vallefiorita in Calabria , a Larino in Molise e a Pescara in Abruzzo , prima di arrivare alla tappa finale trentina di Tenno.
Girolio d'Italia è un un itinerario che idealmente ripercorrerà nella stagione della raccolta e molitura, l'Italia dall'estremo Sud all'estremo Nord, legando tutti i territori con un filo d'olio nuovo, esaltando le peculiarità e i valori degli stessi territori attraverso manifestazioni ed eventi in tutti le tappe regionali in una grande vetrina della produzione olivicola del territorio.
 
 
“Il paesaggio olivicolo è un patrimonio inestimabile da tutelare – commenta il Presidente dell'Associazione Nazionale Città dell'Olio Enrico Lupi - sia per l'importante contributo che conferisce all'agricoltura italiana con i suoi frutti che per la cultura millenaria che racconta.Da una recente ricerca è emerso che negli ultimi 100 anni oltre 10 milioni di ettari di superficie olivetata sono stati abbandonati: un dato da non sottovalutare, se si considera che l'Italia conta “appena” 30 milioni di ettari olivetati. Per questo motivo dobbiamo mettere in atto e da subito, strategie non solo di tutela ma anche di promozione e valorizzazione per riportare l'attenzione e l'interesse su questa attività. Come? Fornendo ai territori, ai cittadini ed agli olivicoltori tutti gli strumenti che permettano la conservazione ed il miglioramento del paesaggio olivicolo affinché diventi reddito, come strumento di marketing per le aziende e come strumento turistico per le nostre Città dell'Olio".
La Campania rappresenta la sesta regione olivicola a livello nazionale. L'olio in Campania ha una tradizione millenaria risalente agli insediamenti delle prime colonie greche. La coltivazione dell'olivo è diffusa su tutto il territorio regionale concentrandosi in modo particolare nelle zone interne collinari di difficile coltivazione.
Diversi sono i volti dell'olivicoltura campana. Accanto a zone ancorate a schemi tradizionali, come l'elevato impiego di manodopera su piante di grande taglia e ultrasecolari, sono sempre più ampie le zone di nuova olivicoltura intensiva, meccanizzata e innovativa. Ma il vero punto di forza dell'olivicoltura campana è il patrimonio varietale estremamente ricco; un recente studio ha individuato 66 varietà autoctone attualmente coltivate.

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