Itinerario naturalistico
Le sorgenti sulfuree
Tutto il
territorio della Valle dell'Ufita e del Fredane è caratterizzato dalla presenza
di sorgenti di tipo sulfureo che emettono getti di fango ed argilla uniti a gas
acri e maleodoranti; si generano in tal modo le cosiddette “bolle”, causate non
dall'alta temperatura dell'acqua, ma dallo sprigionarsi violento di anidride
carbonica e acido solforico.
Le più
conosciute sono quelle della Valle d'Ansanto, nell'adiacente territorio di
Rocca San Felice, universalmente note come “la Mefìte” per la presenza del
famoso santuario italico dedicato alla dea.
Anche il
territorio di Frigento è interessato da questo fenomeno: sorgenti sulfuree sono
presenti nelle località Mefitelle, San Martino, Calcara e Acqua Longa.
Il fascino di
questi luoghi e il pericolo costituito dalle esalazioni gassose venefiche, che
possono mettere a repentaglio la vita di animali e di incauti visitatori, hanno
da sempre stimolato la fantasia popolare; intorno alle sorgenti di Frigento
sono nate così favole, leggende e addirittura un vero e proprio “mito di
fondazione”. Secondo tale racconto i piccoli crateri sarebbero stati generati
dal soffio del fuoco infernale con cui Plutone, il dio dell'Ade, bruciò vivi i
contadini che tentarono di fermarlo nel suo intento di rapire la bellissima
fanciulla frigentina di cui si era invaghito. I vapori sulfurei sarebbero così
causati dal perenne bruciare dei corpi di quei contadini puniti per la loro
ribellione.
Le sorgenti
sono perciò un luogo di morte ma anche di vita: le proprietà salutari delle
acque sulfuree e dei fanghi sono da sempre sfruttate da contadini e pastori del
luogo per la cura di artriti e reumatismi, oltre che per guarire le malattie
della pelle.
Ancora oggi
inoltre i pastori perpetuano la consuetudine secolare di far bagnare nelle
sorgenti le pecore prima della tosatura: l'operazione sembra conferire alla
lana una morbidezza e una lucentezza eccezionali. Nota non meno rilevante,
l'ottimo formaggio Carmasciano di Frigento è prodotto con il latte delle
pecore laticaude che pascolano nei pressi di queste sorgenti.
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