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mercoledì 3 ottobre 2012

Agricoltura: Coldiretti, e' futuro Made in Italy non auto
 
L'agricoltura ha ''grandi potenzialita''', piu' del settore dell'auto, ma il governo ''non se ne e' ancora reso conto''.
Lo ha detto Sergio Marini, presidente di Coldiretti, a margine dell'iniziativa 'Extravergine toscano, etichetta senza inganni' organizzata a Firenze.
''L'agricoltura - ha detto Marini parlando con i giornalisti - e' un settore in grave difficolta' come redditivita', ma ha grandi potenzialita' in prospettiva: e' l'unico settore in cui aumenta l'occupazione, aumenta in modo importante l'export, aumenta anche il numero di imprese agricole. Dentro l'agricoltura e l'agroalimentare c'e' sicuramente un pezzo importante del futuro dell'Italia, il governo di questo non si e' reso perfettamente conto ma e' questione di tempo e poi ci arriveremo''. Secondo Marini, infatti, ''nel futuro di questo Paese c'e' spazio per l'Italia che fa l'Italia, quella dell'alimentare del turismo e della cultura e meno spazio per l'Italia delle commodities, dell'acciaio e delle automobili''.
Conferma di questo viene proprio dal Mezzogiorno dove l’agricoltura cresce negli occupati del 2,7 per cento con punte del 6,7 per cento in Campania e di oltre l’8 per cento in Sardegna e Sicilia, ma anche nel numero di imprese che aumentano del 3,5 per cento nel secondo trimestre del 2012 rispetto a quello precedente.
 
 
In occasione della pubblicazione del Rapporto Svimez la Coldiretti conferma come l’agricoltura sia la grande opportunità per il Mezzogiorno d’Italia dopo le pesanti delusioni della grande industria.
I dati fotografano, infatti, in Mezzogiorno a rischio desertificazione industriale e segregazione occupazionale, dove i consumi non crescono da quattro anni, la disoccupazione reale supera il 25% e lavora meno di una giovane donna su quattro.
“L'agricoltura può quindi - sottolinea la Coldiretti - lanciare, giocare e vincere la scommessa dello sviluppo al sud, ma è necessario integrare il concetto di prodotto agricolo, costruendo un percorso di “sviluppo alimentare” per il Paese fondato sull'identità e sul legame con il territorio”.

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