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mercoledì 24 ottobre 2012


Il Regio Tratturo

Itinerario archeologico

Il parco archeologico di Aeclanum
 

Il parco archeologico dell'antica Aeclanum è collocato in località Passo di Mirabella Eclano e si estende su un pianoro di forma triangolare attraversato dalla via Appia e circondato dall'antica cinta muraria, in alcuni tratti ancora visibile e comunque rintracciabile nella conformazione del terreno. Al suo interno sono visitabili le strutture relative alle varie fasi di vita della città, venute alla luce nel corso di indagini più o meno approfondite a partire dagli anni `30 del secolo scorso e dagli scavi più recenti condotti dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno e Avellino.

Inizialmente la ricerca archeologica fu diretta essenzialmente al recupero delle sculture e soprattutto delle iscrizioni, venute alla luce in numero notevole in tutta l'area. Grazie ad esse è stato possibile ricostruire molta della storia politica e sociale della città. I primi veri scavi archeologici diretti da Giovanni Oscar Onorato negli anni `50 del secolo scorso portarono alla luce il macellum, le bellissime terme e alcune abitazioni, insieme ai resti di una basilica paleocristiana. Successive campagne di scavo tra gli anni `70 e `80 sotto la direzione di Gabriella d'Henry si sono poi concentrate nell'area del quartiere residenziale, mettendo in luce diverse unità abitative e la famosa casa con peristilio.

A partire dagli anni `90 del secolo scorso al di fuori delle mura sono venute alla luce, grazie all'intensa attività di tutela della Soprintendenza, i resti di alcune necropoli suburbane di vaste dimensioni, oggi non più visibili. In particolare si segnala la vicina necropoli orientale, il cui uso dura dal I secolo a.C. sino almeno al VI secolo d.C. Sono stati poi rintracciati alcuni tratti ben conservati della via Appia e anche, in seguito al terremoto del 1980, diversi ambienti di quello che probabilmente era un grosso edificio pubblico extraurbano posto sotto il santuario del Santissimo Rosario di Pompei. La destinazione di questo edificio, collocato in un'area che all'epoca doveva essere appena fuori del circuito murario, è però poco chiara.

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