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giovedì 17 maggio 2012

Le giovani imprese agricole crescono il triplo di quelle adulte


(Adnkronos) - Un quadro fatto di tanto entusiasmo, ma anche nel concreto di crescita, occupazione e investimenti. E' quello tracciato dai giovani imprenditori della Coldiretti, in occasione dell'assemblea nazionale di oggi a Roma. "Il quadro nazionale ci dice che quello agricolo è il terzo settore scelto dai giovani: siamo in 61.000 e due su tre scelgono di fare filiera corta e di misurarsi su nuove forme di strategia nazionale, mentre il 17% di noi sceglie l'export raddoppiando la media nazionale. Garantiamo 150.000 posti di lavoro", spiega all'Adnkronos Vittorio Sangiorgio, delegato nazionale dei giovani della Coldiretti.
"In questo Paese c'è bisogno di crescita, ce lo dicono tutti ma nessuno ci dice quale deve essere la traiettoria. Noi però stiamo affermando che partendo dal progetto concreto della filiera agricola tutta italiana lanciata dalla Coldiretti, questa idea di crescita l'abbiamo e la vogliamo mettere a diposizione del Paese", aggiunge Sangiorgio. Il delegato dei giovani della Coldiretti ricorda però anche i problemi: "molti potrebbero pensare all'accesso al credito, problema che si potrebbe superare se avessimo un unico interlocutore. Immaginiamo, per esempio, un Confidi: noi l'abbiamo fatto con il progetto giovani di CreditAgri di Coldiretti, in un anno abbiamo fnanziato 500 progetti imprenditoriali garantendo un investimento che supera i 100 milioni di euro. Non sappiamo se poco o tanto ma sicuramente è una risposta ai giovani che hanno sete di credito".
Le giovani imprese hanno la metà delle possibilità di accedere al credito rispetto a quelle adulte, ma crescono il triplo. E' quanto emerge dall'indagine Coldiretti/Swg presentata oggi a Roma in occasione dell'assemblea di Coldiretti Giovani Impresa, in rappresentanza delle 61.000 imprese agricole condotte da giovani in Italia. Secondo la Coldiretti, le opportunità di ottenere finanziamenti dalle banche si riducono della metà quando si tratta di imprenditori giovani. Il 17% degli under 30 segnala, infatti, difficoltà rispetto all'8% degli adulti.
Nonostante ciò, il 33% dei giovani si trova in fase di espansione aziendale, al Nord come al Sud, contro il 10% della media nazionale. Gli under 30 sono particolarmente attivi anche nell'export, con il 13% dei giovani che vende oltre confine, contro una media nazionale dell'8%. Il 40% dichiara inoltre di aver aumentato il proprio fatturato nell'ultimo anno. E in effetti, il 43% dei giovani giudica l'attuale situazione economica della sua azienda soddisfacente contro un 28% degli adulti, mentre il 44% ritiene addirittura che la sua situazione economica migliorerò nei prossimi 12 mesi, rispetto ad una media del 18%. Il dato è ancora più rilevante al Sud, con un valore del 51%. Nel 37% dei casi, poi, ci sono progetti di espansione per i prossimi tre anni, attraverso affitto (22%) o acquisto di terreni (15%).

Un'azienda su due vanta anche una certificazione di qualità mentre il 63% è multifunzionale contro il 37% del campione nazionale. Il principale settore di investimento per i giovani imprenditori (42%) è la vendita diretta dei prodotti, seguita da agroenergie (24%) e agriturismo (18%). Ma la filiera corta è anche il canale commerciale preferito (64% contro 36% del campione nazionale), seguito dalle reti con cooperative e consorzi (31% a fronte del 22% generale).
Nelle giovani imprese agricole lavorano stabilmente in media tre persone all'anno, con una forte presenza di lavoratori immigrati, in media del 18% contro il 10-11% generale. Non mancano però gli ostacoli: oltre al problema del credit crunch, per il 36% dei giovani la principale difficoltà per lo sviluppo di impresa è la burocrazia.

"Per consolidare questi risultati serve una politica di creazione di imprese giovani all'interno di un'idea precisa di crescita economica del Paese - sottolinea il delegato nazionale di Coldiretti Giovani Impresa, Vittorio Sangiorgio - che si basi su intelligenti attività di promozione e di accompagnamento alla fase di progettazione; su meccanismi di assistenza allo start-up; su innovative ipotesi per la messa a disposizione delle giovani imprese dei terreni, su un coordinamento tra le diverse competenze; su una regolamentazione e semplificazione dell'accesso al credito per evitare che in un momento di crisi economica e di scarsità di risorse si rischi di lasciare inutilizzate risorse disponibili e a cui i nostri giovani non riescono ad accedere".
"L'agricoltura è l'unico settore che non ha visto diminuire la presenza percentuale di giovani imprenditori agricoli under 30 negli ultimi quindici anni", aggiunge il presidente nazionale della Coldiretti Sergio Marini, sottolineando che "nell'attività manifatturiera tale percentuale si è più che dimezzata. La presenza di giovani agricoltori è rimasta percentualmente stabile a conferma che il ricambio generazionale in agricoltura è più alto che in altri settori".
"Dobbiamo lavorare perché ci sia nuovo spazio per i giovani in agricoltura". Lo dichiara il ministro del'Agricoltura, Mario Catania, in occasione dell'assemblea nazionale dei giovani della Coldiretti. Secondo il ministro, "bisogna costruire un sistema che consenta ai giovani di attendersi una giusta redditività per l'attività".

Si tratta di "una partita complessa che racchiude tutte le grandi sfide perché avremo giovani in agricoltura solo se saremo capaci di rendere questa attività attrattiva, capace di produrre reddito e capace di dare risposte giuste ad un giovane che deve impostare la propria vita".

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