Translate

lunedì 26 novembre 2012

Realizzare i pastori
 
 
Realizzare un personaggio del Presepe, utilizzando la tecnica usata dai maestri del 1700 è un'operazione articolata e complessa, che richiede una buona manualità specie per la modellazione del materiale (argilla naturale o sintetica), per la pittura ed, ovviamente, capacità creative, conoscenza dell’anatomia e senso delle proporzioni.
 
Le fasi della lavorazione sono sostanzialmente sette:
Modellazione del materiale (argilla naturale o argilla polimerica detta anche pasta sintetica nei vari tipi in commercio) per la costruzione della testa, delle mani e delle gambe;
Essiccazione e/o cottura;
Carteggiatura e innesto occhi in vetro
Preparazione fondo o imprimitura Pittura (olio o acrilico)
Patinatura anticante con cera noce o altre tecniche
Assemblaggio e vestizione
 
 
 
La scelta del materiale da usare va fatta tenendo conto di vari fattori: se si deciderà di usare l’argilla naturale senz’altro determinante è l’avere o meno la disponibilità di un forno per cuocere i pezzi finiti e che raggiunga almeno la temperatura di 940/960° che trasformeranno l’argilla essiccata in terracotta. Sostanzialmente, a parte la rispondenza con le caratteristiche storiche degli originali a cui ci ispiriamo, sia l’argilla naturale che l'argilla polimerica (o pasta sintetica comunque si voglia chiamare) o altri composti simili fino alla più modesta e comune pasta modellabile “DAS” possono andare bene. Va precisato che le varie paste sintetiche, a parte il “DAS”, richiedono comunque cotture, anche se a temperature più basse e perciò raggiungibili anche con comuni forni da cucina.
Le parti da modellare sono solo quelle che, a lavoro finito, saranno visibili e cioè: la testa, le mani complete di avambraccio e la parte finale delle gambe, che alla fine andranno assemblate sul corpo costituito da stoppa e filo di ferro. Partendo dall'argilla fresca si modella la testa dandole un certo movimento sottolineando i muscoli del collo e i tratti somatici dell'espressione. Non sarebbe male schizzare preventivamente un progetto di massima, o meglio ancora utilizzare foto di personaggi caratteristici. Quando la testa ci sembrerà conclusa, sarà opportuno svuotarne l’interno cercando di mantenere uno spessore più omogeneo possibile che consentirà una più rapida essiccazione quindi, con cautela, si scaveranno le orbite dove alloggeranno gli occhi di vetro. E' necessario, inoltre forare la pettiglia avanti e dietro (vedi disegno) per poterla innestare e fissare sul manichino in fase di assemblaggio. Nella fase di modellazione l'argilla dovrà avere un grado omogeneo di umidità, pertanto, se interrompiamo il lavoro, avremo cura di tenere umida la nostra scultura con pellicola o riponendola in un astuccio di argilla fresca. Utilizzeremo lo stesso procedimento per le mani e le gambe svuotando, anche in questo caso, avambracci e polpacci, che verranno, nella fase di montaggio, innestati e fissati sul manichino di stoppa.
I pezzi finiti, che avremo lasciato essiccare naturalmente fino alla completa asciugatura, dovranno essere ora cotti nel forno. Dopo la cottura a 940/960° per l’argilla naturale (per gli altri prodotti attenersi alle istruzioni fornite dal produttore), l'argilla diventa terracotta. Nel caso di cottura al forno, per l’argilla naturale, si ricorda che la temperatura va portata a livello massimo in modo graduale ed in modo graduale deve tornare a livello ambiente per evitare che i pezzi subiscano danni. A questo punto del lavoro, risulteranno inevitabilmente presenti piccole imperfezioni che dovranno essere rimosse carteggiando il pezzo con cura con una carta abrasiva molto fine (400). Solo quando la superficie risulterà, al tatto, liscia e levigata si potrà procedere alle fasi successive.
Sulla testa, dopo la cottura e la carteggiatura dovremo inserire gli occhi di vetro nelle orbite precedentemente scavate. Occorre uno stucco a base di colla e terracotta polverizzata.



La terracotta è un materiale estremamente poroso ed assorbente, pertanto necessita di imprimitura, cioè di una preparazione di base che la renda idonea ad essere decorata. Per gli altri prodotti bisognerà caso per caso tenere conto delle istruzioni del produttore. Se si decide di usare colori ad olio sarà comunque necessario procedere a questa fase preparatoria per garantire la tenuta del colore.
Finalmente i pezzi plasmati e dipinti, testa ed arti, sono pronti per l'innesto sul manichino che avremo precedentemente preparato creando una struttura in filo di ferro dolce “imbottito” con della stoppa così da formare un corpo appena abbozzato, ma proporzionato agli altri componenti preparati. La rifinitura del corpo non è importante, poiché esso, una volta assemblato, verrà vestito con abiti e accessori. Per l’innesto della testa, Infilare dello spago nei fori della pettiglia utilizzando un ago da materassi e con due o tre giri fissare la testa al manichino. Annodare e saldare con una pistola per colla a caldo. Sempre con la colla a caldo, fissare gli arti completando il personaggio. La vestizione è la fase conclusiva che dovrebbe essere affidata ad una persona specifica in quanto, per quest’operazione, si richiedono requisiti quali una sensibilità particolare e capacità molto affine a quella del vero e proprio sarto. Importante è la scelta delle stoffe, la conoscenza degli abiti d’epoca; la cucitura a mano sempre più gradita di quella a macchina anche se quest’ultima può risultare più pratica e veloce. Le stoffe usate saranno adeguate al personaggio, così che per i pastori si creeranno costumi con tessuti poveri e grezzi, mentre per i Re Magi, si useranno stoffe di maggior pregio e bellezza. Vestito e montato su di una base di legno e atteggiato in una posa idonea, anche grazie alla sua “anima” di filo di ferro dolce e duttile che ci permetterà di creare diverse pose, il nostro capolavoro è pronto ad essere inserito nella scena del Presepe

Nessun commento:

Posta un commento