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venerdì 23 novembre 2012

Allarme per l'agricoltura
 
 
Il nostro Paese rischia grosso nel negoziato sul bilancio Ue 2014-2020. Politica agricola, aiuti agli agricoltori, fondi di coesione, fondi di sviluppo rurale, fondi per le regioni più svantaggiate, sono tutte voci che rischiano forti tagli.
Per far fronte a questa partita economica l'Italia ha schierato oltre al suo primo ministro tecnico, Mario Monti, il ministro dell'agricoltura Mario Catania, il ministro per la coesione territoriale Fabrisio Barca e il ministro per gli affari europei Enzo Moavero.
La posta in gioco è molto alta, circa 4,5 miliardi di euro in meno rispetto l 2007-2013. Ma i tagli colpiscono in modo anomalo anche il fondo precedente con un taglio che potrebbe toccare il 20% della somma messa a bilancio.
Al momento non si è raggiunto ancora un accordo sui tagli e la trattativa va ad oltranza con forti pressioni di Londra. In questo il nostro Paese ha due alleati: Francia e Spagna. Queste nazioni rischiano tagli più contenuti ma stanno combattendo con tutte le armi diplomatiche in proprio possesso per difendere i propri fondi.
La posizione dell'Italia in Europa è indebolita dalla mancata spesa dei fondi europei messi a disposizione, ma Monti e Catania mettono alcuni paletti alla trattativa poichè l'Italia è da considerare Paese che sta partecipando attivamente alla ripresa dell'unione e della sua moneta.

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