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martedì 27 marzo 2012

Vino e locali italiani, nuovi consumi e ricerca della qualità

La ricerca di mercato di Vinitaly-Unicab su “Il vino nei locali italiani di qualità e consumo del vino degli italiani in casa e fuori casa” fotografa per la prima volta i trend di mercato dopo la “grande crisi” e fa emergere un nuovo gruppo di consumatori, con tendenze e gusti diversi dal passato. Vini biologici, a basso contenuto di solfiti e di alcol entrano nelle richieste dei clienti e nelle strategie di acquisto di ristoranti e wine bar.

In Italia sta nascendo una nuova generazione di consumatori che dimostra un grande interesse per il vino, una buona propensione alla spesa e un fortissimo interesse per i vini biologici, a basso contenuto di solfiti, a minor contenuto di alcol e tendenzialmente più leggeri e digeribili.
Sono i giovani fino a 35 anni, che su queste tipologie di vino sono disposti a spendere sino a 50 euro a bottiglia.
È questo uno dei risultati più eclatanti emersi dall’annuale ricerca di mercato realizzata da Vinitaly in collaborazione con Unicab.
Dal 2006 Vinitaly e Unicab sondano l’universo dei consumi di vino su due ben specifiche aree di mercato: ristoranti e locali di qualità (enoteche, wine & cocktail bar) e consumatori. Si tratta – per la costanza dell’osservazione – di una delle ricerche più complete realizzate e permette di monitorare l’evoluzione dei comportamenti in materia di vino.
«L’analisi di quest’anno si rivela estremamente importante – afferma Giovanni Brunetti di Unicab – perché è la prima che registra i trend di mercato all’indomani della “grande crisi”, evidenziando le strategie adottate per limitarne o superarne gli effetti, l’impatto sui consumi di birre e soft-drinks e, sul versante consumatori, del combinato crisi economica-politiche antialcol».


I comportamenti evidenziano quest’anno una separazione marcata fra i consumatori per fascia d’età: ristoranti, enoteche e wine-bar sono presidio degli under 35; dagli over 35 sino agli anziani il consumo resta prevalentemente domestico con dirette conseguenze sulle scelte d’acquisto e sui budget messi a disposizione.
«Gli under 35 – afferma Brunetti - sono una buona base per “costruire” consumatori stabili nel prossimo futuro: il loro interesse per incontri di formazione e informazione, per la ricerca di nuovi prodotti è infatti molto alto e vorrebbero soprattutto sperimentare nuovi abbinamenti col cibo. Un interesse quindi “maturo” lontano da costumi trasgressivi e che guarda molto alla presenza di “figure-guida” nei locali cui potersi affidare per la scelta o per conoscere vini e abbinamenti corretti».

Le slide di presentazione della ricerca sono disponibili all’indirizzo
https://business.veronafiere.eu/comunicati/doc/unicabFinale.pdf


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