Translate

martedì 20 marzo 2012

I segreti del pane del Vesuvio


Grandi tradizioni dell'arte bianca vivono alle falde del Vesuvio. Per molti è conosciuto come il pane cafone, quello leggero, alto, con la famigerata scorza, che rimane genuino per molti giorni. E' prodotto principalmente alle falde della montagna più famosa del mondo nei comuni che circondano la cinta craterica del Vesuvio: San Sebastiano, Ercolano e Pollena Trocchia.

Ancora oggi viene prodotto rispettando la tradizione, acqua delle sorgenti di Serino, grandi tempi di lievitazione sfruttando quello che viene chiamato criscito, acqua, farina e parte dell'impasto precedente. C'è chi ancora oggi usa un criscito nato molti anni fa.

La cottura viene eseguita con legni scelti: castagno delle falde del Vesuvio; in forni a camera unica fatti di pietre speciali di origine sorrentina che trattengono meglio il calore ed i profumi.

Molti sono i prodotti derivati: panelle, palatoni, cocchie, preselle bianche e nere, taralli ( con
sugna, pepe e cigoli), fino ad arrivare al più
tradizionale casatiello della tavola pasquale partenopea che si può trovare qui tutto l'anno.
Oggi i panificatori del Vesuvio si sono consorziati ed aspettano il marchio Dop per favorire l'ingresso del pane cafone nella distribuzione dei prodotti tipici locali. Il consorzio presieduto da Domenico Filona si chiama UNIPAM Vesuvio Media Impresa e raccoglie al momento una ventina di iscritti

 

 





 

Nessun commento:

Posta un commento