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mercoledì 28 marzo 2012

Il capretto di Sant'anastasia


La storia del capretto anastasiano ha dell'incredibile. Nell'Ottocento i sensali anastasiani controllavano il commercio degli ovini nel mercato più importante di Napoli, ma qualcuno remava contro per stroncare il monopolio del popolo vesuviano. Furono introdotti dei dazi che non portarono a nulla perchè grazie all'alta qualità delle carni e al lavoro certosino dei veterinari nessuno trovava pretesti per bloccare il rifornimento delle carni.Dopo anni di guerra di confine e speculazioni sui mercati alimentari lungo le strade che conducevano a Sant'anastasia vennero alla luce taverne e pseudo ristoranti dove veniva preparato il capretto secondo una antica ricetta romana: pezzi di carne cotti in una “schiacciata di fagioli”, sdraiati su fette di pane e conditi con pepe abbondante e olio.

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