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mercoledì 30 gennaio 2013


Nessun rinvio per i nuovi Psr. Le linee guida per l'Italia
 
Il dibattito sulla Pac 2014-2020 è in una fase molto incerta sia sulla tempistica sia sui contenuti.

In primo luogo, le Istituzioni comunitarie devono sciogliere il nodo del Quadro finanziario pluriennale dell’Unione, il budget dell’Ue che sarà sottoposto alle decisioni definitive dei capi di Stato e di Governo, che si riuniranno il prossimo 7-8 febbraio 2013. A seguire le decisioni sulla nuova Pac.
Il dibattito sul quadro finanziario 2014-2020 ipoteca il varo della nuova Pac, ma anche la discussione su aiuti diretti e sviluppo rurale è in ritardo.
Se l’accordo sulla nuova Pac non verrà raggiungo entro i prossimi mesi, ci sono seri dubbi sul rispetto dei termini previsti per la sua entrata in vigore al 1° gennaio 2014.

Le ultime notizie provenienti da Bruxelles, sia dal lato Consiglio che dal Parlamento Europeo, fanno intendere che ci sarà un allungamento di un anno sulla tabella di marcia.
A questo punto la nuova Pac post 2013, potrebbe diventare la Pac post 2014 o, addirittura, post 2015.
Il rinvio della nuova Pac dovrebbe interessare solamente il primo pilastro (pagamenti diretti e Ocm unica), ma non lo sviluppo rurale (fig. 1). L’inizio ufficiale dei nuovi Psr non può slittare, pertanto gli Stati membri dovranno essere pronti già per la fine del 2013.

 


La complessità della fase di programmazione e di concertazione dei Psr rende molto ambizioso questo obiettivo. Tuttavia, in questo caso, non si vedono alternative, in quanto la possibilità di un rinvio è tecnicamente da escludere per il secondo pilastro della Pac.
Per queste ragioni, le Regioni devono avviare da subito il processo di predisposizione dei Psr, consapevoli che si tratta di una programmazione molto importante, visto che avrà una durata di ben sette anni, dal 2014 al 2020.

Tratto da un articolo di  Angelo Frascarelli, Terra e Vita  22 Gennaio 2013

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