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giovedì 10 gennaio 2013

La metà del cibo prodotto nel mondo
non viene consumato e finisce in spazzatura
 
 
Il rapporto della britannica Institution of mechanical engineers (Ime): due miliardi di tonnellate di alimenti vengono distrutti; tra il 30 e il 50 % spesso senza neanche arrivare nei piatti dei consumatori.
Circa la metà del cibo prodotto nel mondo - due miliardi di tonnellate circa - non viene consumato e finisce nella spazzatura senza essere riciclato. Questa è l'impressionante conclusione di un rapporto curato dalla britannica Institution of mechanical engineers (Ime) che nelle sue analisi denuncia, tra i fattori di spreco, per il mondo sviluppato le date di scadenza troppo ravvicinate indicate sugli alimenti e per il mondo in via di sviluppo le "pratiche tecniche e agricole arretrate".
Il rapporto dell'Ime - Global food, waste not , want not - mette per la prima volta in rilievo in tutta la sua portata il fenomeno strutturale dello spreco alimentare servendosi di date e statistiche dettagliate.
Tra il 30% e il 50% degli alimenti preparati per il consumo non arrivano mai sul piatto dei consumatori e questo a fronte di una situazione che, secondo le stime Onu, vede in prospettiva una crescente pressione sulle risorse naturali. L'Onu stima che nei prossimi decenni ci saranno altri 3 miliardi di bocche da sfamare e proprio in considerazione di questo trend l'Ime invita a combattere lo spreco sistematico di cibo.
articolo tratto da La Repubblica.it

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