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giovedì 10 gennaio 2013

CRISI: COLDIRETTI, 2,1 MLD DI EURO DI MADE IN CAMPANIA SU TAVOLE ESTERE

 


Corre il valore delle esportazioni di prodotti agroalimentari campani che nel terzo trimestre del 2012 ha raggiunto 2,1 miliardi di euro, superando la quota dell’export complessivo del 2011 attestatasi a 1,9 miliardi di euro. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al commercio estero.
 
 La maggior parte delle esportazioni – sottolinea la Coldiretti - interessa i paesi dell’Unione Europea per un valore stimato di 1,3 miliardi (+4,3 per cento) ma il Made in Campania cresce anche negli Stati Uniti con 156 milioni di euro (+14,8 per cento) e nei mercati asiatici dove si è avuto un incremento del +13,3 per cento (234,4 milioni di euro).

Tra i principali settori del Made in Campania, il prodotto piu’ esportato si confermano i pelati e le conserve di pomodoro insieme al vino davanti all’ortofrutta fresca, che resta sostanzialmente stabile così come l’olio. Aumenta, invece, la pasta che rappresenta una voce importante del Made in Campania sulle tavole straniere.
Analizzando le performance dei prodotti nei singoli stati si scoprono aspetti sorprendenti – evidenzia Coldiretti – soprattutto sul mercato cinese, dove si registra un vero e proprio boom dei prodotti della dieta mediterranea, con l’aumento delle vendita di olio, di quelle della pasta e del vino.

 “E’ questa la dimostrazione che nel grande mare della globalizzazione ci salveremo solo ancorandoci a quei prodotti, quei manufatti, quelle modalità di produzione  che sono espressione diretta dell’identità italiana, dei suoi territori, delle sue risorse umane” ha sottolineato il presidente della Coldiretti Campania,  Gennarino Masiello, nel sottolineare che “se vogliamo giocare la partita sulla produttività e sui costi di produzione, perdiamo. Se invece aggiungiamo creatività, paesaggio, storia, tutto ciò che di bello e unico abbiamo in questo Paese, possiamo vincere e noi tutti questi valori li mettiamo nostri prodotti agroalimentari”.
L'andamento sui mercati internazionali potrebbe ulteriormente migliorare da una piu’ efficace tutela nei confronti della “agropirateria” internazionale che utilizza impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all'Italia per prodotti taroccati che non hanno nulla a che fare con la realtà nazionale. All'estero - stima la Coldiretti - il falso Made in Italy a tavola fattura 60 miliardi di euro e sono falsi due prodotti alimentari di tipo italiano su tre.

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