Translate

martedì 4 dicembre 2012

Asprinio di Aversa, spumante doc
 
 
 
Gli italiani ridurranno dell'11% le spese delle festivita' natalizie, per gli spumanti ci sara' un taglio del 2%, mentre il carrello alimentare si presume stabile, con qualche rinuncia alle confezioni piccole di dolci.
E' questo la stima sulle spese per il Natale fornita  da Giampietro Comolli, presidente dell'Ovse-Osservatorio economico vini. L'andamento ordini e consumi, secondo l'Ovse, fa presumere che entro il 6 gennaio si stapperanno 92 milioni di bottiglie di spumanti, circa 3 di champagne e 1 milione di altra provenienza, per un giro d'affari al consumo di 690 milioni di euro, oltre il 61% realizzato nella distribuzione organizzata.
Per le nostre tavole campane naturalmente non può mancare uno spumante di produzione autoctona: l'Asprinio d'Aversa.
Il vino Asprinio è un tipico prodotto dell'Agro Aversano la cui origine si perde nella notte dei tempi. Sappiamo per certo che in quella terra nota come Liburia esisteva “un'uva che non aveva eguali”. Si sa che in epoca normanna Louis Pierrefeu, cantiniere di corte di Roberto d'Angiò, individuò nei dolci declivi vicino Aversa il suolo ideale per impiantare le viti che assicurassero alla corte normanna una riserva ricca di spumanti. La scelta si rivelò giusta: i tralci di vite, infatti, appoggiandosi agli alberi di pioppo, che fungevano da sostegno, crescevano in altezza ed a festoni, consentendo così la produzione di quella caratteristica uva divenuta famosa fin dai tempi angioini. Tale sistema di viticultura, molto particolare, in quannto le viti, dette maritate poiché si appoggiano appunto ai pioppi, innalzandosi anche oltre i 10-15 metri di altezza, si chiama "Alberata Aversana". Tale sistema di allevamento della vite viene anche comunemente detto "Vite maritata".
La versione angioina (spumante) viene prodotta nella doppia versione “demi-sec” e “brut”: entrambe hanno un profumo tipico ed elegante e un perlage sottile.

Nessun commento:

Posta un commento