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giovedì 31 gennaio 2013

Agricoltura: maxi truffa a Stato e Ue: 20 arresti in Campania
 
 
Avevano organizzato una maxi-truffa ai danni dello Stato e dell’Unione europea commettendo una serie di reati per ottenere carburante a prezzi agevolati per uso agricolo e percepire finanziamenti comunitari destinati a sostenere il comparto agroalimentare. Per questo 20 persone sono state raggiunte da ordinanze di misure cautelari (3 in carcere e 17 agli arresti domiciliari) al termine di un’indagine condotta dal Comando carabinieri Politiche Agricole e Alimentari-Nucleo Antifrodi Carabinieri di Salerno.

Nel corso dell’indagine – spiega una nota del ministero – i militari hanno accertato l’esistenza di una vera e propria associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato e dell’Ue, riciclaggio, accesso abusivo ai sistemi telematici, corruzione, falsita’ materiale e ad altri reati connessi alla illecita destinazione di carburante “agevolato” a uso agricolo e all’illecito percepimento di finanziamenti comunitari destinati al sostegno del comparto agroalimentare.
L'Italia agricola che vogliamo
 
 
 
"La tutela dell'ambiente è investimento per il futuro e presupposto per vivere meglio il presente. Lavoro e salute non devono piu' essere alternativi, ma complementari. Per questa ragione l'economia verde non puo' essere altro dall'economia, ma e' parte integrante dell'economia. L'industria, i trasporti, l'agricoltura, gli edifici devono riorientarsi secondo i criteri dell'efficienza, del contenimento delle emissioni nocive, dell'impiego di materiali riciclabili e di tecnologie intelligenti per smaltire i rifiuti, bonificare i terreni, ottimizzare il ciclo dell'acqua, mettere in sicurezza il territorio, incentivare la mobilità a basso impatto ambientale. Programmi formativi e incentivi devono facilitare le scelte verdi."
 
Questo brano è tratto dall'Agenda Monti, il famoso programma politico che il premier ha lasciato ai partiti come linee guida per il futuro dell'Italia. Molte organizzazioni agricole hanno lanciato negli ultimi giorni appelli ai politici perchè l'agricoltura sia vista come fonte di sviluppo per il rilancio economico del Paese.
Riusciranno i partiti politici a dare all'agricoltura i mezzi per continuare a crescere ?
Possiamo solo sperare che chi governerà il Paese ponga la galassia agricola al centro delle politiche di sviluppo, fornendo ai territori a vocazione agricola tutti gli strumenti per crescere in Italia e all'estero.
Cos'è il “Conto Energia”
 
 
Il "Conto Energia" è il decreto che stabilisce un incentivo per 20 anni per privati, imprese ed enti pubblici che installano un impianto solare fotovoltaico (cioè un impianto che genera elettricità dall'energia solare) connesso alla rete elettrica. L'incentivo è proporzionale all'energia elettrica prodotta.
Gli incentivi per il fotovoltaico sono ormai agli sgoccioli, stando a quanto riportato sul sito del Gestore dei servizi energetici. Oggi, il contatore che monitora l'andamento dei bonus erogati dal primo conto energia ad oggi segnala che sono 6,56 i miliardi già spesi, rispetto ai 6,7 messi a disposizione.
Non ci vuole un matematico per capire che davvero non manca molto alla fine dell'era degli incentivi per la produzione di energia elettrica grazie al sole. Salvo nuovi sistemi, attualmente neanche presi in considerazione, il conto alla rovescia verso la fine dei bonus è ormai partito. Mancano infatti poco meno di 138 milioni.
Dal 27 agosto, data del suo avvio, il Quinto conto energia ha coinvolto 29.553 impianti per una potenza complessiva di 1.103.930 di kW e un costo annuo di 130.260.837 milioni di euro.

mercoledì 30 gennaio 2013


Nessun rinvio per i nuovi Psr. Le linee guida per l'Italia
 
Il dibattito sulla Pac 2014-2020 è in una fase molto incerta sia sulla tempistica sia sui contenuti.

In primo luogo, le Istituzioni comunitarie devono sciogliere il nodo del Quadro finanziario pluriennale dell’Unione, il budget dell’Ue che sarà sottoposto alle decisioni definitive dei capi di Stato e di Governo, che si riuniranno il prossimo 7-8 febbraio 2013. A seguire le decisioni sulla nuova Pac.
Il dibattito sul quadro finanziario 2014-2020 ipoteca il varo della nuova Pac, ma anche la discussione su aiuti diretti e sviluppo rurale è in ritardo.
Se l’accordo sulla nuova Pac non verrà raggiungo entro i prossimi mesi, ci sono seri dubbi sul rispetto dei termini previsti per la sua entrata in vigore al 1° gennaio 2014.

Le ultime notizie provenienti da Bruxelles, sia dal lato Consiglio che dal Parlamento Europeo, fanno intendere che ci sarà un allungamento di un anno sulla tabella di marcia.
A questo punto la nuova Pac post 2013, potrebbe diventare la Pac post 2014 o, addirittura, post 2015.
Il rinvio della nuova Pac dovrebbe interessare solamente il primo pilastro (pagamenti diretti e Ocm unica), ma non lo sviluppo rurale (fig. 1). L’inizio ufficiale dei nuovi Psr non può slittare, pertanto gli Stati membri dovranno essere pronti già per la fine del 2013.

 


La complessità della fase di programmazione e di concertazione dei Psr rende molto ambizioso questo obiettivo. Tuttavia, in questo caso, non si vedono alternative, in quanto la possibilità di un rinvio è tecnicamente da escludere per il secondo pilastro della Pac.
Per queste ragioni, le Regioni devono avviare da subito il processo di predisposizione dei Psr, consapevoli che si tratta di una programmazione molto importante, visto che avrà una durata di ben sette anni, dal 2014 al 2020.

Tratto da un articolo di  Angelo Frascarelli, Terra e Vita  22 Gennaio 2013
Italia e Spagna si contendono il mercato cinese


 
L'export di olio italiano verso la Cina aumenta ma la Spagna ci sottrae quote di mercato. Ecco perchè
l'extra vergine d'oliva sta riscuotendo sempre più successo in estremo oriente e le megalopoli cinesi non fanno eccezione. L'Italia sta progressivamente incrementando le esportazioni ma ha perso il 15% del mercato in due anni

La concorrenza olearia spagnola è organizzata, aggressiva, con target ben individuati e precisi.
L'Italia oleicola continua a viaggiare in Cina in virtù del suo buon nome, dell'immagine di luoghi evocativi, del design e della creatività del Made in Italy che in altri ambiti continua a far scuola.
Insomma, la Spagna si sta costruendo solide basi per il futuro mentre l'Italia cerca di godere, finchè può, di luce riflessa.
L'export italiano in Cina anche per la campagna 2011/12 è cresciuto, arrivando a 10.729 tonnellate, contro le 9854 della stagione precedente, il che corrisponde a un incremento del 9%. A questo incremento, corrisponde però una diminuzione della quota di mercato al 24%, contro il 30% dell'anno precedente.
Se raffrontiamo però il 2010/11 con il 2009/10 notiamo, non senza una certa sorpresa, che in realtà è già da due anni che l'Italia arranca in Cina. Tra il 2010 e il 2011 abbiamo lasciato sul campo, ma più correttamente dovremmo dire agli iberici, il 9%.

leggi tutto su Teatro Naturale  (tratto dall' articolo di Alberto Grimelli)
Crisi: Coldiretti, nate oltre 103mila imprese rosa nel 2012
 
 

​A sfidare la crisi nel 2012 sono nate ben 103.391 imprese rosa che hanno fatto salire il loro numero complessivo in Italia a 1.424.743 nei diversi settori produttivi. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sui dati Unioncamere relativi al 31 dicembre 2012 dalla quale si evidenzia che nel tessuto economico nazionale oggi quasi una impresa su quattro è condotta da donne (23,5 per cento). La maggioranza delle imprese femminili - stima la Coldiretti - opera nel commercio (circa il 30 per cento), ma una forte presenza si registra con oltre il 16 per cento in agricoltura, nei servizi di alloggio e ristorazione (quasi il 10 per cento e nel manifatturiero (8 per cento)  L’incremento rappresenta un dato positivo anche se evidenzia ancora - sottolinea la Coldiretti - le difficoltà del sistema Italia a garantire pari opportunità all’universo femminile nel del sistema Italia. Quello che appare invece evidente – continua la Coldiretti - è invece il rilevante contributo qualitativo che le donne imprenditrici hanno apportato al rilancio del sistema economico nazionale in termini di innovazione, creatività. In agricoltura dove la presenza femminile è superiore alla media con quasi una impresa agricola su tre (29 per cento) condotta dalle donne la capacità di coniugare la sfida con il mercato, il rispetto dell'ambiente e la qualità della vita a contatto con la natura sembra essere - sottolinea la Coldiretti - una delle principali ragioni della presenza femminile nelle campagne. Un impegno che - precisa la Coldiretti - è infatti particolarmente rilevante nelle attività piu' innovative e multifunzionali come dimostra il protagonismo delle donne nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica, negli agriturismi o nelle associazioni per la valorizzazione di prodotti tipici nazionali come il vino e olio. L’ingresso progressivo della presenza femminile nell’agricoltura italiana - conclude la Coldiretti - ha certamente dato un forte impulso all’innovazione che ha caratterizzato il settore con l'ampliamento delle attività ad esso connesse come la trasformazione dei prodotti, la crescente attenzione al benessere, il recupero di antiche varietà, le fattorie didattiche, gli agriasilo, la pet-therapy, l’adozione di piante e animali on line e tante altre innovazioni in rosa.

martedì 29 gennaio 2013

Agriturismo i Moresani



L’Agriturismo i Moresani nasce dalla volontà di riproporre canoni di vivibilità e convivialità che molti non riescono più a godere; cullare i nostri ospiti in un ambiente gioviale,in un agriturismo rilassante e familiare è quanto più ci preme di fare. La migliore vacanza attiva nel Cilento in Italia.

L’Azienda Agricola prende il nome dalla vallata incontaminata in cui sorge; probabilmente, l’origine del nome derivava da “Amoresani”, il cognome di una antica famiglia di Celso Cilento che, si pensa, anticamente possedeva queste terre.
La nostra unicità risiede nella continua ricerca dei sapori della nostra tradizione origine indiscussa dell Dieta Meditterranea, conservati nella memoria popolare e qui accuratamente riproposti dalla nostra cucina a conduzione familiare e rinnovati secondo gli odierni canoni gastronomici. I nostri prodotti vengono dall’agricultura biologica che da qualche anno portiamo avanti e che crea sapori inconfondili. La cantina offre oltre al nostro vino di eccellente qualità una selezione delle migliori bottiglie prodotte in Campania e nel Parco Nazionale del Cilento, unitamente ad una piccola dispensa con la rivendita dei nostri prodotti di gastronomia, tra cui gli apprezzatissimi formaggi di capra con Presidio Slow Food” provenienti dal nostro stesso laboratorio di produzione.
L’Azienda Agrituristica “I Moresani” si trova subito a ridosso della Costa del Parco Nazionale del Cilento, a Casal Velino, tra il mare, le miti colline e la macchia mediterranea, in uno posto strategico per visitare il Cilento e l’ Italia.
L’ agriturismo è perfetto per le tue vacanze a cavallo per i trekking a piedi e non solo, in un ambiente totalmente naturale e familiare.

Per info e prenotazioni
telefono:
+39 0974 902086
mobile:
+39 347 3605586
 Allarme nuovo parassita, in Campania il primo focolaio
 
 
I danni che potrebbe causare sono al momento incalcolabili: e' l'Aromia bungii il nuovo insetto parassita che arriva dall'Oriente e che potrebbe distruggere vaste aree di coltivazioni di frutta della Campania. L'insetto e' quasi sconosciuto in Europa, ma di recente sono stati individuati diversi focolai nel Napoletano che hanno messo in allarme il Servizio fitosanitario regionale. Il parassita, infatti, si insedia e uccide alcuni tipi di alberi da frutta (ciliegio, pesco, albicocco e susino) e, qualora in primavera le larve arrivassero a sfarfallare, potrebbero proliferare e attaccare intere coltivazioni.

    Data la grande varieta' di piante in cui di solito si insedia, i danni potenziali, dicono i dirigenti dell'assessorato all'Agricoltura della Regione Campania, sono talmente elevati da non essere quantificabili. L'assessorato ha predisposto una task force per la ricerca e distruzione degli alberi colpiti dal parassita e ha messo a disposizione la mail
servizio.fitosanitario@maildip.regione.campania.it per le segnalazioni.
Ma come fare a scoprire se una pianta e’ stata attaccata da questo parassita? Bisogna tenere d’occhio il tronco dell’albero per vedere se ci sono dei buchi di circa un centimetro di diametro. Altri elementi di allarme sono il progressivo appassimento dell'albero colpito e la presenza di rosume a terra. ''Si tratta di un insetto che attacca sia i frutteti specializzati, sia le piante isolate poste in giardini privati.

lunedì 28 gennaio 2013

Agriturismo Spina Rossa
 
 
Nel Parco Nazionale del Cilento, immersa tra il verde di ulivi secolari, l’azienda agrituristica Spina Rossa accoglie i suoi ospiti in uno scenario naturale di intensa bellezza.
 Posta sulla cima di un poggio, Spina Rossa domina la vallata circostante, racchiusa dal verde dei monti. Da sempre, questa terra è terra di contadini. E la presenza dell’uomo continua a essere rispettosa e discreta. Poco lontano, il mare. Lo spendido mare del Cilento, con vastissime aree “Bandiera Blu”, e coste selvagge e incontaminate.
Il casale di famiglia, vecchio di oltre un secolo è stato ristrutturato coniugando la volontà di preservare l'identità della struttura con l'attenzione alle esigenze e al comfort degli ospiti.
 La struttura dispone di tre camere con bagno, accuratamente arredate in arte povera, nel rispetto della tradizione rurale.

La sala ristorante ospita fino a 35 persone.

 L’azienda pratica esclusivamente l’agricoltura biologica.
 Nella cucina trovano largo impiego i prodotti di sicura provenienza aziendale tra cui formaggi, salumi, ortaggi e frutta e, su tutti l’ olio extravergine - presente in una delle più prestigiose guide nazionali.
 La cucina è, inoltre, certificata dall’Associazione Italiana Celiachia ed è quindi completamente attrezzata, e completamente sicura, per ciò che riguarda la somministrazione di alimenti senza glutine.

Agriturismo "Spina Rossa"
 Localitá Pantaleo
Acquavella di Casal Velino (SA)
tel. 340 600 75 08
AFFRONTARE IL FREDDO CON I PRODOTTI DEL TERRITOTIO
 

 
IL freddo, aria , vento, smog e nebbia stanno caratterizzando da un po' di tempo le giornate delle nostre città. C'è la necessità ,per il benessere della nostra pelle, di trovare una dieta che ci possa preservare contro il freddo. Con l'arrivo del freddo, la pelle più che mai ha bisogno di essere curata e nutrita dall'esterno, ma anche dall'interno, perché possa essere sempre bella fresca ed abbronzata. Le ore di luce sono sempre di meno, il freddo incalza, minaccia di raffreddori e pericolo di influenza. Se poi pensi di metterti a dieta, o ne hai appena iniziata una, è più facile che il cambio di alimentazione metta alla prova le tue difese naturali e quindi ti possa esporre, se non stai attenta a seguire un regime ben equilibrato, a un rischio maggiore.
 
Cosi il Rappresentante della Consulta Nazionale dell’Agricoltura, già Delegato della Provincia per il settore Agricoltura, Rosario Lopa, partecipando ad una tavola rotondo sui prodotti tipici del territorio.
 
Ma il modo migliore per prevenire tutti questi tipici malanni di stagione c’è. E passa attraverso alimenti nutrienti, che si posso  facilmente reperire nella nostra regione e principalmente in Provincia di Napoli; facendo attenzione a quello che ti metti nel piatto. Necessità allora di una dieta mirata, con cibi ricchi di vitamine, sali minerali, oligoelementi e acidi grassi che aiutano l'epidermide a trovare e Conservare tono, luce e compattezza. La dieta contro il freddo si divide in 2 fasi: Inizio: lo scopo è rassodare e dare elasticità alla pelle grazie al consumo di alimenti ricchi di vitamina E assicurando tono, luce e compattezza, difendendo la pelle dal freddo, ma anche dal passare del tempo. In un secondo tempo la dieta si arricchisce di alimenti ricchi di vitamina C, rendendo la pelle più forte ed in grado di superare il freddo dell'inverno.
Contro il freddo, cibi importanti sono anche quelli ricchi di magnesio e zinco: agrumi, kiwi, ananas, broccoli,...sono tutti cibi importanti per difendersi dal freddo. Vitamina D :Ottimo sostegno per il sistema immunitario, agisce anche sull’umore. Ma se il corpo tende ad assimilarne di più grazie allo stimolo della luce e dei raggi solari, d’inverno questo processo chimico non è possibile, quindi è importante aumentare il suo apporto dall’esterno. La trovi soprattutto in: pesce, fegato, latte e uova. Vitamina B :Utilissima soprattutto perché aiuta l’organismo a trasformare il cibo in energia e a mantenere un sano equilibrio tra stimolo della fame e calorie bruciate. Se stai cercando di tenere sotto controllo queste ultime, quindi, capisci che non puoi permetterti una carenza proprio di questa vitamina! La trovi soprattutto in: cereali integrali, avena, carne rossa, verdure a foglia verde (cavolfiori, broccoli, spinaci), tuorlo d’uovo. Vitamina C :Che sia il nemico numero uno di virus e raffreddori è noto da sempre. Ma quella contenuta negli agrumi ha anche un altro vantaggio interessante per chi è a dieta, quello di accompagnarsi alla pectina, una fibra solubile che abbassa il colesterolo e stabilizza i livelli di zucchero nel sangue. La trovi soprattutto in: agrumi, kiwi, peperoni, frutti di bosco Antiossidanti Questi sono importanti non solo perché migliorano i già positivi effetti della vitamina C, ma perché se stai cercando di perdere peso probabilmente hai aumentato anche l’attività fisica. E il fitness come lo sport hanno sì il vantaggio di farti bruciare calorie, tuttavia fanno produrre al tuo organismo una dose extra di radicali liberi. Che una maggiore riserva di antiossidanti può però spazzare via in un lampo. Li trovi soprattutto in: tè verde, agrumi, melagrana, carote, olio di fegato di merluzzo.Aglio e cipolla, inoltre, soprattutto se ingeriti crudi, hanno un significativo potere antibatterico.

 

La dieta invernale deve apportare calore, energia e nutrimento, unendo e bilanciando gusto e salubrità. Un alimento molto utile in questo è il miele, ottimo dolcificante, soprattutto a colazione, insieme al latte.
Fondamentali i legumi (fagioli, ceci, piselli, lenticchie, fave secche) perché oltre ad apportare energia contengono ferro e sono ricchi di fibre che aiutano l`organismo a smaltire i sovraccarichi migliorando le funzionalità intestinali, in più contengono lecitina, fonte di fosforo ed immunizzante per le infezioni batteriche; inoltre sono ingredienti basilari per molti cibi tradizionalmente associati alla stagione, e assai gustosi, come zuppe e minestroni, insieme a cereali come il riso, l'orzo o il farro. Proprio questi cereali, insieme ad altri come il miglio e la segale, meglio se integrali, sono fonte dei carboidrati complessi necessari a dare energia e calore. Tutti alimenti e prodotti del  territorio della tradizione gastronomica Partenopea, ha concluso Lopa,che possono rendere più salutare il nostro inverno.

Crisi: Coldiretti, per la prima volta Italiani più magri dopo 20 anni
 
 

​Quasi un italiano su due è in sovrappeso (45,8 per cento) con un aumento record del 28 per cento negli ultimi 20 anni, ma con la crisi si registra per la prima volta una inversione di tendenza e la popolazione dimagrisce. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sugli effetti della crisi sull’alimentazione degli italiani in base delle serie storiche dell’Istat . La situazione resta preoccupante per il 56,2 per cento di uomini ed il 36,1 per cento di donne con forme “abbondanti” ma in Italia nell’ultimo triennio - sottolinea la Coldiretti - si è registrato un significativo calo del numero di cittadini in sovrappeso di mezzo punto percentuale, con oltre 250mila persone che hanno stretto la cinghia dei pantaloni e sono ora in perfetta forma.
I maggiori “sacrifici” in questi ultimi tre anni di crisi sono stati fatti nel mezzogiorno dove sono aumentati del 2,2 per cento gli abitanti in peso forma ma sono anche cresciute quasi dell’1 per cento le donne che sono rientrate nella taglia giusta. La  bilancia - continua la Coldiretti - conferma dunque i dati sul calo dei consumi alimentari degli italiani che hanno registrato  una riduzione dello 0,6 per cento nel commercio alimentare al dettaglio che risparmia solo i discount, in aumento dell’1,6 per cento nei primi undici mesi del 2012 secondo l’Istat.
Se la riduzione del peso medio è in generale un fatto positivo a preoccupare è dunque - sostiene la Coldiretti - la qualità dell’alimentazione con gli italiani che sono stati costretti a tagliare in quantità prodotti base della dieta mediterranea come il pesce fresco (-3,4 per cento) o la frutta (-1,9 per cento) secondo i dati Ismea dei primi nove mesi del 2012, mentre si registra un aumento negli acquisti di prodotti low cost spesso di origine incerta e con dubbie caratteristiche salutistiche e nutrizionali. Le frodi a tavola si sono moltiplicate nel tempo della crisi e - precisa la Coldiretti - si fondano sull'inganno nei confronti di quanti, per la ridotta capacità di spesa, sono costretti a risparmiare sugli acquisti di alimenti mentre oltre un certo limite non è possibile farlo se non si vuole mettere a rischio la salute. Le preoccupazioni, secondo la Coldiretti, riguardano anche il fatto che l'Italia è un forte importatore di prodotti alimentari, con il rischio concreto che nei cibi in vendita vengano utilizzati ingredienti di diversa qualità come il concentrato di pomodoro cinese e l'extravergine tunisino le mozzarelle taroccate ottenute da latte in polvere, paste fuse e cagliate provenienti dall'estero.
Allarmi sugli effetti della crisi sulla salute dei cittadini vengono anche dal mondo scientifico come l'Osservatorio europeo delle politiche e dei sistemi sanitari che ha dimostrato il forte impatto della crisi economica sui servizi sanitari dei Paesi europei per colpa anche della cattiva alimentazione poiché con le tasche vuote i cittadini sono più portati al consumo di cibi meno sani. Un problema che riguarda anche le giovani generazioni con la Società italiana di pediatria preventiva e sociale (Sipps) che ha lanciato recentemente l’allarme sul fatto che con la crisi gli italiani per i propri bambini si rivolgono piu facilmente a cibi di scarsa qualità, gustosi, poco costo con snack e merendine e bevande zuccherate che  prendono il posto di alimenti più  salutari, come cereali, pesce, frutta fresca e verdura.
Se nelle città la Coldiretti ha promosso i mercati degli agricoltori di Campagna Amica per favorire l’acquisto di prodotti genuini al giusto prezzo nelle scuole è impegnata nel progetto "Educazione alla Campagna Amica" che coinvolge oltre centomila alunni delle scuole elementari e medie in tutta Italia che partecipano ad oltre tremila lezioni in programma nelle fattorie didattiche e agli oltre cinquemila laboratori del gusto organizzati nelle aziende agricole e in classe. In questo momento di difficoltà l'obiettivo è quello di formare dei consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell' agricoltura con i cibi consumati ogni giorno.

domenica 27 gennaio 2013

Governo. Campania, dichiarato stato di calamità per agricoltura
 
 
E’ stata firmata dal ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Mario Catania, la dichiarazione dello stato di eccezionali avversità atmosferiche relativa alla siccità che nel periodo compreso tra l’1 giugno 2012 e il 10 ottobre 2012 ha colpito i territori agricoli della Regione Campania e nello specifico le province di Salerno, Avellino e Caserta.
Gli agricoltori potranno accedere alle seguenti provvidenze del Fondo di solidarietà nazionale: contributi in conto capitale fino all’80% del danno sulla produzione lorda vendibile, prestiti ad ammortamento quinquennale per le maggiori esigenze di conduzione aziendale, proroga delle rate delle operazioni di credito in scadenza nell’anno in cui si è verificato l’evento calamitoso, esonero parziale del pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali in scadenza nei dodici mesi successivi alla data in cui si è verificato l’evento.

Per accedere agli aiuti previsti, i produttori agricoli devono dimostrare di aver subito danni superiori al 30% della produzione lorda vendibile.

Le domande di intervento potranno essere presentate alle autorità indicate dalla stessa Regione entro il termine perentorio di quarantacinque giorni dalla data di pubblicazione del decreto di declaratoria nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.
QUATTRO DOP INSIEME CON "FROMAGES D'ITALIE"
 
 

I Consorzi di Tutela dei Formaggi Dop Mozzarella di Bufala Campana, Asiago, Gorgonzola e Parmigiano Reggiano, da tempo uniti in fortunati progetti congiunti di formazione e comunicazione in Italia e all’estero, valicano nuovamente la frontiera e ritornano in Francia.
I quattro Consorzi hanno approntato un nuovo piano che per tutto il 2013 promuoverà queste eccellenze presso l’alta ristorazione e la gastronomia francese. Un progetto di comunicazione comune, grazie al quale sarà possibile far conoscere e valorizzare il ricco patrimonio produttivo, geografico e culturale di questi formaggi simbolo del Made in Italy.
Sotto l’egida “Fromages d’Italie”, Asiago, Gorgonzola, Mozzarella di Bufala Campana e Parmigiano Reggiano daranno vita ad una piattaforma comune di comunicazione on e off line con la quale sviluppare idee, strumenti e contenuti specifici per gli operatori e i professionisti della ristorazione d’oltralpe.

Il primo appuntamento sarà la partecipazione al Sirha di Lione, salone mondiale del settore ho.re.ca., che aprirà le porte sabato prossimo, 26 gennaio. I Consorzi saranno presenti allo stand 3D01 – hall 3 nello Spazio Italia, quest’anno Paese ospite d’onore della manifestazione. Durante tutti i giorni della manifestazione, verranno organizzate degustazioni e presentazioni; il 26 gennaio, in particolare, si terrá la conferenza “Fromages d’Italie AOP: suggestions pour vous guider dans la dégustation de Asiago, Gorgonzola, Mozzarella di Bufala Campana et Parmigiano Reggiano” presso lo Spazio Cooking allestito all’interno del padiglione italiano e durante la quale verranno illustrate le caratteristiche, i rituali di taglio, servizio e degustazione dei quattro formaggi italiani protagonisti.
«Quello francese è un mercato di fondamentale importanza per la mozzarella di bufala campana Dop su cui stiamo puntando molto e dove registriamo non solo passione ma anche grande competenza nella conoscenza del nostro prodotto», commenta il presidente del Consorzio di Tutela, Domenico Raimondo e aggiunge: «Nel complesso il 25% della produzione totale di mozzarella di bufala campana Dop viene esportato e la Francia si colloca al terzo posto in Europa (dopo Regno Unito e Germania), con l’11% di prodotto che viene consumato oltralpe».
Non a caso il Consorzio si sta muovendo anche in maniera autonoma, basandosi essenzialmente sull’interesse gourmand che la Mozzarella di Bufala Campana Dop stimola presso gli appassionati e i consumatori transalpini.

Ma intanto ora è il momento di “Fromages d’Italie”, un progetto dei Consorzi di Tutela dei Formaggi Dop Asiago, Gorgonzola, Mozzarella di Bufala Campana e Parmigiano Reggiano, realizzato grazie al contributo del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e sviluppato da Forma Libera, agenzia specializzata in brand&food communication.
 
Leggi  tutto l'articolo sul sito del Consorzio Mozzarella di Bufala Campana

giovedì 24 gennaio 2013


Pac: De Castro, comm. agricoltura parlamento Ue approva riforma
 
 

La Commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo ha completato oggi l'iter di approvazione delle modifiche alla riforma della politica agricola comune post 2014. Dopo la seduta di ieri dedicata a pagamenti diretti, sviluppo rurale e Ocm unica, si e' conclusa questa mattina la sessione di voto conclusiva sul "Regolamento 'orizzontale' sulla gestione e sul monitoraggio della Pac". "Le novita' approvate oggi in Commissione - ha sottolineato Paolo De Castro, presidente della Commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo - prevedono l'introduzione di importanti strumenti di flessibilita' per gli Stati Membri".
   "Per i paesi a programmazione regionale sara' possibile compensare le somme non utilizzate di uno o piu' programmi di sviluppo rurale con somme spese oltre tale limite da altri programmi (sempre di sviluppo rurale). Sul versante del 'greening', il mancato rispetto dei requisiti non influenzera' l'erogazione dei pagamenti di base. Inoltre - ha proseguito De Castro -, in caso di conferma per gli anni successivi degli importi percepiti l'anno precedente, gli agricoltori potranno presentare domande di pagamento pluriennali. Previste poi anche ulteriori misure di sostegno per le regioni i cui agricoltori versano in gravi difficolta' finanziarie a seguito di condizioni eccezionali: in questi casi, gli Stati Membri potranno incrementare fino all'80% (anziche' del 50% per i pagamenti diretti e del 75% per lo sviluppo rurale) la percentuale degli anticipi sulla Pac".
   "E' sicuramente positiva la valutazione di queste due giornate di voto che hanno significamente modificato la proposta di riforma della politica agricola comune della Commissione UE - ha commentato De Castro. La Commissione Agricoltura del Parlamento europeo ha confermato con impegno e determinazione la volonta' di creare condizioni e strumenti concreti di sostegno per l'agricoltura europea, con il chiaro intento di mettere al centro i suoi reali protagonisti: il lavoro e l'impresa. Adesso - ha concluso De Castro - aspetteremo gli esiti del vertice del 7-8 febbraio sulle prospettive finanziarie dell'Unione, le cui ricadute sulle risorse Pac saranno valutate in Aula a marzo in occasione del voto della proposta di riforma e potrebbero portare a eventuali correzioni emendative. E dopo marzo, in accordo con il presidente del Consiglio agricolo UE Simon Cove
UNIONCAMERE: Coldiretti, vola commercio in campagna +40% imprese
 

​In controtendenza rispetto all`andamento generale del commercio al dettaglio e al drammatico dato di chiusura delle imprese fornito da Unioncamere, nel 2012 volano gli acquisti diretti dal produttore, con un aumento del 40 per cento rispetto allo scorso anno delle imprese agricole dove è possibile acquistare direttamente. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti/Swg sugli accreditamenti di Campagna Amica, diffusa nel corso dell'assemblea elettiva, relativamente ai dati Istat sul commercio al dettaglio a novembre, dai quali si evidenzia un calo su base annua della spesa alimentare (-2 per cento), maggiormente accentuato nei piccoli negozi (-3,8 per cento) ma anche nella grande distribuzione (-1,8 per cento) mentre crescono solo i discount alimentari (+1,2 per cento). Un vero e proprio boom - precisa la Coldiretti – quello fatto registrare dai mercati degli agricoltori dove fanno regolarmente la spesa 7 milioni di italiani e altri 14 lo hanno fatto almeno una volta. Una opportunità resa possibile dal fatto che in Italia sono presenti quasi 7.000 punti vendita di Campagna Amica gestiti direttamente dagli agricoltori dei quali 1.105 mercati degli agricoltori, 4.739 aziende agricole, 877 agriturismi, 178 botteghe (www.campagnamica.it). I prodotti più acquistati nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica sono nell’ordine secondo una indagine Coldiretti/Swg la verdura, la frutta, i formaggi, i salumi, il vino, il latte, il pane, le conserve di frutta, la frutta secca, i biscotti ed i legumi, ma non manca l’interesse per i prodotti non alimentari come ad esempio gli agricosmetici. A fare la spesa direttamente dal produttore nei mercati degli agricoltori sono per il 68 per cento donne con una presenza maschile molto piu’ elevata rispetto alla media, il livello di istruzione è medio alto per il 68 per cento degli acquirenti. L’età è inferiore ai 54 anni nel 64 per cento dei casi mentre lo status sociale ed economico è medio alto nell’82 per cento dei casi, secondo l’indagine Coldiretti/Swg. Un risultato che evidenzia come il risparmio sia solo una delle ragioni che spinge all’acquisto e che la scelta è fortemente condizionata dalla ricerca di cibi sani, di informazioni sui prodotti e dal bisogno di essere rassicurati su quello che si mette nel piatto.
Giornata Nazionale del B&B
 
 
 
Sabato 2 marzo 2013 si dorme gratis nei B&B d'Italia grazie al B&B Day, la Giornata Nazionale del B&B organizzata dal portale www.bed-and-breakfast.it giunta alla settima edizione.

Per il settimo anno, infatti, nel primo week-end di marzo, migliaia di strutture ricettive in tutta Italia aderiranno a quella che nel tempo è diventata un'iniziativa di grande successo e che permette di ospitare i viaggiatori secondo la formula "se dormi almeno due notti, una è gratis".

La formula microricettiva a conduzione familiare, in pochi anni, ha fatto diventare il B&B una voce importante nel segmento turistico italiano: produce ricchezza, dà lavoro a più di 20.000 famiglie, fa rivivere i centri storici delle città d'arte e i piccoli borghi italiani, è una valida, economica e variegata alternativa all'ospitalità tradizionale e permette di offrire ricettività turistica anche in quei luoghi dove non è economicamente conveniente offrire quella alberghiera.

I B&B diffusi su tutto il territorio nazionale hanno superato quota 20.000 con una diversificazione e specifiche vocazioni che hanno fatto crescere gli standard di qualità e il gradimento dei viaggiatori.
 Il B&B DAY, Giornata Nazionale del Bed and Breakfast, nasce per festeggiare una dimensione più intima e familiare dell'ospitalità che si è accaparrata il cuore di molti viaggiatori entrando a far parte del calendario vacanze dei viaggiatori italiani. Il Bed and Breakfast si è rivelato una scelta vincente per chi ha deciso di aprire la propria casa all'ospitalità e per chi sceglie ogni giorno di alloggiarvi apprezzando il valore aggiunto di una accoglienza personalizzata e di un ottimo rapporto qualità/prezzo.

I B&B che aderiscono al B&B Day provengono dal portale
www.bed-and-breakfast.it, e si trovano tutti sul sito ufficiale www.bbday.it.

mercoledì 23 gennaio 2013

Catania incontra le associazioni ambientaliste: mantenere un'agricoltura attiva sul territorio
 

"Sono convinto che per il futuro sia necessario puntare su un modello di agricoltura che abbia una corretta relazione con il territorio e con l'ambiente. Vi ricordo che l'attività agricola è fondamentale per il buon mantenimento dell'ambiente e per questo motivo dobbiamo salvaguardarne la presenza sul nostro territorio. Da questo punto di vista sono particolarmente importanti i temi contenuti nel mio disegno di legge contro la cementificazione. Il mio impegno, anche in futuro, rimane orientato su alcuni punti fermi irrinunciabili contro il consumo del suolo".
Lo ha detto il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Mario Catania, incontrando nel Salone dell'Agricoltura del Mipaaf alcune associazioni ambientaliste, tra le quali: Fai, Wwf, Italia Nostra, Legambiente, Lipu, Slowfood, Touring Club, Federbio, Aiab, Firab-Fondazione italiana per la ricerca in agricoltura biologica e biodinamica, Società italiana ecologica del paesaggio, Federazione Pro Natura.
Il Ministro Catania ha assicurato il proprio impegno, in sede europea, per portare avanti i temi relativi alla riforma della Politica agricola comune ed in particolare per il mantenimento del budget agricolo e per il miglioramento della proposta della Commissione.
 
 
L'Università di Salerno e l'Ente Scuola Edile si sono mossi in questo senso firmando un protocollo d'intesa per il rispetto del territorio agricolo.
I muretti a secco hanno permesso di recuperare terreni coltivabili e allo stesso tempo di preservare il territorio da dissesti idrogeologici. Dopo l’esperienza fatta in costiera amalfitana questa volta gli edili puntano alla dieta mediterranea.
Il protocollo da vita ad un’iniziativa formativa sul tema del rapporto tra dieta mediterranea e le politiche di difesa, manutenzione e promozione del nostro territorio.
Ciò attraverso la realizzazione di master, corsi di perfezionamento, convegni ed altre iniziative formative. L’Università provvederà ad elaborare un cronoprogramma delle attività e a individuare, per la realizzazione delle stesse, un proprio responsabile che assuma anche il compito di referente per l’attuazione della convenzione stessa.
Sarà costituto un comitato scientifico (sei componenti in rappresentanza degli enti del presente protocollo di cui tre di nominati dall’Università e tre nominati dall’ESES) con funzione di indirizzo e monitoraggio delle attività.
 


 

martedì 22 gennaio 2013

 

6° Censimento generale dell'agricoltura, confermato il gran
risultato per il Mezzogiorno.
 

Il 6° Censimento generale dell'agricoltura è stato
effettuato dall'Istat con riferimento alla data del
24 ottobre 2010 e ha avuto luogo in un periodo
complesso per l'agricoltura italiana influenzata
fortemente dalla crisi economica.
Dal censimento risultano essere presenti al Sud
circa 691.281 aziende agricole. La dimensione delle
aziende cresce in tutte le Regioni e Province
autonome. I maggiori incrementi si registrano
nell'Italia insulare e nel Centro.Nell'ultimo
decennio il settore zootecnico ha subito la negativa
influenza della forte concorrenza internazionale
delle regolamentazioni di mercato e delle periodiche
crisi dovute ad emergenze sanitarie. In Campania le
aziende individuali sono l'87,4 % e il 4,2% sono
società.Il tipo di utilizzo dei terreni agricoli non
muta sostanzialmente rispetto a dieci anni fa.Le
aziende con allevamenti ovi-caprino e bufalino si
concentrano al Centro-Sud. In Campania sono presenti
 il 10,7% dell'allevamento zootecnico nazionale. Il
settore bufalino presenta un incremento sia nel
numero di aziende che nel numero di capi allevati.Le
aziende biologiche nel nostro Paese risultano 44.455
ed il Sud presenta una alta percentuale di aziende
agricole e zootecniche che adottano una conduzione
biologica.Gli investimenti per la produzione di
energia da fonte rinnovabile interessano il 12%
delle aziende del Sud.
Secondo i dati Istat sugli allevamenti bufalini
campani risultano essere presenti sul territorio
circa 1400 aziende. La provincia di Caserta presenta
circa 940 aziende con una crescita del 4%. La
provincia di Salerno presenta circa 420 aziende con
un incremento negli ultimi 10 anni del 15%. Piccole
variazioni presentano le province di Napoli e
Benevento con numeri di modesta entità mentre la
provincia di Avellino segna un incremento maggiore
di aziende con un raddoppio delle fattorie.Il dato
rispecchia l'ottimo andamento del settore legato
alla produzione del prodotto Dop mozzarella di
Bufala Campana.
Nel comparto dell'allevamento di suini i dati Istat
mostrano un crollo del settore con piccole nicchie
che resistono lì dove si sta tentando di
salvaguardare e rilanciare un prodotto gastronomico
di qualità come il maialino nero del casertano o la
produzione di prosciutto crudo del laceno.
Nella produzione del prodotto Tabacco il dato
fornito dall'Istat mette in evidenza la crisi che ha
colpito il settore in Campania con nicchie di
produzione che tentano di resistere tra il casertano
ed il beneventano con un numero di aziende che
supera quota mille ma presenta gravi disagi per il
mantenimento della filiera così come ci hanno
mostrato in questi anni le lotte sindacali del
comparto.
Nella produzione del pomodoro, i dati cimostrano un
numero di aziende più alto nella zona del nocerino
sarnese (napoli-salerno) rispetto alle altre
province.
Nella coltivazione di fiori in serra, la provincia
di Napoli la fa da padrone con un numero di aziende
elevatissimo rispetto alle altre zone, vuoi anche
per la vastissima produzione lungo le pendici del
Vesuvio.
Nel comparto oleario le cifre che il dato Istat ci
fornisce è un dato molto buono con una flessione tra
il 16 e il 25%. Le aziende olearie attualmente
mirano alla produzione di un prodotto di alto
livello igp e Dop con grandi soddisfazioni
internazionali.
Per il comparto degli agrumi troviamo una forte
vocazione nell'area del salernitano con lo sfuso di
Amalfi coltivato lungo le coste.
Castagneti e noccioleti presentano una forte
vocazione dei territori irpini, salernitani e del
complesso del Roccamonfina con leggere flessioni
dovute al costo della raccolta e ai parassiti che
stanno ostacolando la produzione.
Testo della legge Mongiello detta anche "salva olio"
 

 
 
CAPO I
NORME SULLA INDICAZIONE DELL’ORIGINE
E CLASSIFICAZIONE DEGLI
OLI DI OLIVA VERGINI

Articolo 1
(Modalità per l’indicazione di
origine)
1. L’indicazione dell’origine degli
oli di oliva vergini prevista dall’articolo
4 del decreto del Ministro
delle politiche agricole alimentari e
forestali 10 novembre 2009, pubblicato
nella Gazzetta Ufficiale n. 12
del 16 gennaio 2010, deve figurare
in modo facilmente visibile e chiaramente
leggibile nel campo visivo
anteriore del recipiente, in modo da
essere distinguibile dalle altre indicazioni
e dagli altri segni grafici.
2. L’indicazione dell’origine di
cui al comma 1 è stampata sul recipiente
o sull’etichetta ad esso apposta,
in caratteri la cui parte mediana
è pari o superiore a 1,2 mm, ed in
modo da assicurare un contrasto
significativo tra i caratteri stampati
e lo sfondo.
3. In deroga al comma 2, i caratteri
di cui al medesimo comma possono
essere stampati in dimensioni
uguali a quelli della denominazione
di vendita dell’olio di oliva vergine,
nel medesimo campo visivo e
nella medesima rilevanza cromatica.
4. Nel caso di miscele di oli di
oliva estratti in un altro Stato membro
dell’Unione europea o in un
Paese terzo, l’indicazione dell’origine
di cui al comma 1 è immediatamente
preceduta dall’indicazione
del termine «miscela», stampato ai
sensi dei commi 2 e 3 e con diversa
e più evidente rilevanza cromatica
rispetto allo sfondo, alle altre indicazioni
ed alla denominazione di
vendita.
5. L’indicazione di cui al comma
4 lascia impregiudicata l’osservanza
dell’articolo 4, commi 3 e 4,
del citato decreto ministeriale 10
novembre 2009.
Articolo 2
(Comitato di assaggiatori)
1. All’articolo 43 del decretolegge
22 giugno 2012, n. 83, convertito,
con modificazioni, dalla legge
7 agosto 2012, n. 134, sono
apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 1-ter, l’ultimo periodo
è soppresso;
b) dopo il comma 1-ter sono
inseriti i seguenti:
«1-ter.1. Il capo del comitato di
assaggiatori è il responsabile dell’organizzazione
e del funzionamento
dell’accertamento di cui al
comma 1-ter e ha il compito di
convocare gli assaggiatori nel giorno
e nell’orario stabiliti per intervenire
alla prova. Egli è responsabile
dell’inventario degli utensili, della
loro pulizia, della preparazione e
codificazione dei campioni per eseguire
la prova.
1-ter.2. Al fine di effettuare l’accertamento
di cui al comma 1-ter,
le analisi sono effettuate su identici
lotti di confezionamento, procedendo
al prelievo dei campioni in base
alle seguenti modalità:
a) la quantità di campioni contenuta
in ciascun bicchiere per l’assaggio
degli oli deve essere di 15
ml;
b) i campioni di olio per l’assaggio
nei bicchieri devono avere una
temperatura equivalente a 28 °C p2
°C.
1-ter.3. L’assaggiatore, per partecipare
ad una prova organolettica
di oli d’oliva vergini, oltre ad essere
iscritto nell’elenco nazionale di
cui al comma 1-ter, deve altresì:
a) essersi astenuto dal fumo da
almeno trenta minuti prima dell’ora
stabilita per la prova;
b) non aver utilizzato profumi,
cosmetici o saponi il cui odore persista
al momento della prova, nonché
sciacquare e asciugare le mani
ogni volta sia necessario per eliminare
qualsiasi odore;
c) non aver ingerito alcun alimento
da almeno un’ora prima dell’assaggio.
1-ter.4. Qualora l’assaggiatore,
al momento della prova, si trovi in
condizioni di inferiorità fisiologica
tali da comprometterne il senso dell’olfatto
o del gusto, o in condizioni
psicologiche alterate, deve darne
comunicazione al capo del comitato,
il quale ne dispone l’esonero dal
lavoro.
1-ter.5. Ai fini della validità delle
prove organolettiche è redatto un
verbale dal quale devono risultare i
seguenti elementi:
a) numero del verbale;
b) data e ora del prelevamento
dei campioni;
c) descrizione delle partite di
olio, con riferimento al quantitativo,
alla provenienza del relativo
prodotto, alla tipologia, ai recipienti;
d) nominativo del capo del comitato
di assaggio responsabile della
preparazione e della codificazione
dei campioni ai sensi dell’allegato
XII in materia di valutazione
organolettica dell’olio di oliva vergine,
di cui al regolamento (CEE)
n. 2568/91 della Commissione, dell’
11 luglio 1991, e successive modificazioni;
e) attestazione dei requisiti dei
campioni di cui al comma 1-ter.2;
f) nominativi delle persone che
partecipano all’accertamento come
assaggiatori;
g) dichiarazione attestante il rispetto
delle condizioni per intervenire
in una prova organolettica di
cui al comma 1-ter.3;
h) orario di inizio e di chiusura
della procedura di prova».
Articolo 3
(Ulteriore modifica all’articolo
43 del decreto-legge 22 giugno
2012, n. 83, convertito, con modificazioni,
dalla legge 7 agosto 2012,
n. 134)
1. All’articolo 43 del decretolegge
22 giugno 2012, n. 83, convertito,
con modificazioni, dalla legge
7 agosto 2012, n. 134, dopo il
comma 1-bis è inserito il seguente:
«1-bis.1. Al fine di assicurare ai
consumatori la possibilità di individuare
gli oli che presentano caratteristiche
migliori di qualità, per gli
anni 2013, 2014 e 2015, nell’ambito
delle attività di controllo e di
analisi degli oli di oliva vergini nella
cui designazione di origine sia
indicato il riferimento all’Italia, le
autorità preposte che procedono alla
ricerca del contenuto di alchil
esteri più metil alchil esteri rendono
note le risultanze delle analisi,
che sono pubblicate ed aggiornate
mensilmente in un’apposita sezione
del portale Internet del Ministero
delle politiche agricole alimentari
e forestali.
All’attuazione degli adempimenti
previsti dal presente comma l’amministrazione
interessata provvede
con le risorse umane, finanziarie e
strumentali disponibili a legislazione
vigente e, comunque, senza nuovi
o maggiori oneri per la finanza
pubblica».


CAPO II
NORME SULLA TRASPARENZA E
SULLA TUTELA DEL CONSUMATORE


Articolo 4
(Divieto di pratiche commerciali
ingannevoli)
1. Una pratica commerciale è
ingannevole, in conformità agli articoli
21 e seguenti del codice del
consumo, di cui al decreto legislativo
6 settembre 2005, n. 206, quando
contiene indicazioni che, anche
attraverso diciture, immagini e simboli
grafici, evocano una specifica
zona geografica di origine degli oli
vergini di oliva non corrispondente
alla effettiva origine territoriale delle
olive.
2. È altresì ingannevole la pratica
commerciale che, omettendo indicazioni
rilevanti circa la zona geografica
di origine degli oli di oliva
vergini, può ingenerare la convinzione
che le olive utilizzate siano di
provenienza territoriale diversa da
quella effettiva.
3. È ingannevole attribuire valutazioni
organolettiche agli oli di oliva
diversi dagli oli extravergini e
comunque indicare attributi positivi
non previsti dall’allegato XII in
materia di valutazione organolettica
dell’olio di oliva vergine, di cui
al regolamento (CEE) n. 2568/91
della Commissione, dell’11 luglio
1991, e successive modificazioni.
Articolo 5
(Illiceità dei marchi)
1. Non possono costituire oggetto
di registrazione come marchio
d’impresa i segni idonei ad ingannare
il pubblico sulla provenienza geografica
delle materie prime degli
oli di oliva vergini.
2. I marchi registrati per i quali
sopravvengano le caratteristiche di
cui al comma 1 decadono per illiceità
sopravvenuta ai sensi dell’articolo
26 del codice della proprietà industriale,
di cui al decreto legislativo
10 febbraio 2005, n. 30.
La decadenza è dichiarata con
le procedure di cui al citato decreto
legislativo n. 30 del 2005.
3. Nelle ipotesi di cui al comma
2, il titolare del marchio ha l’obbligo
di dare notizia della decadenza e
dei relativi motivi di illiceità, a proprie
spese, su almeno due quotidiani
a diffusione nazionale.
4. Il titolare di un marchio decaduto
ai sensi del presente articolo
deve avviare immediatamente le
procedure per ritirare dal mercato i
prodotti contrassegnati dal marchio
medesimo, assicurandone il completo
ritiro entro un anno dalla dichiarazione
di decadenza.
Articolo 6
(Ipotesi di reato connesse alla
fallace indicazione nell’uso del
marchio)
1. All’articolo 4 della legge 24
dicembre 2003, n. 350, dopo il comma
49-ter è inserito il seguente:
«49-quater. Fatto salvo quanto disposto
dal comma 49-ter e fatte
salve le sanzioni di cui all’articolo
16, comma 4, del decreto-legge 25
settembre 2009, n. 135, convertito,
con modificazioni, dalla legge 20
novembre 2009, n. 166, la fallace
indicazione nell’uso del marchio,
di cui al comma 49-bis, è punita,
quando abbia per oggetto oli di oliva
vergini, ai sensi dell’articolo
517 del codice penale».
Articolo 7
(Termine minimo di conservazione
e presentazione degli oli di
oliva nei pubblici esercizi)
1. Il termine minimo di conservazione
entro il quale gli oli di
oliva vergini conservano le loro
proprietà specifiche in adeguate
condizioni di trattamento non può
essere superiore a diciotto mesi dalla
data di imbottigliamento e va
indicato con la dicitura «da consumarsi
preferibilmente entro» seguita
dalla data.
2. Gli oli di oliva vergini proposti
in confezioni nei pubblici esercizi,
fatti salvi gli usi di cucina e di
preparazione dei pasti, devono possedere
idoneo dispositivo di chiusura
in modo che il contenuto non
possa essere modificato senza che
la confezione sia aperta o alterata,
ovvero devono essere etichettati in
modo da indicare almeno l’origine
del prodotto ed il lotto di produzione
a cui appartiene.
3. La violazione del divieto di
cui al comma 1 comporta l’applicazione
al titolare del pubblico esercizio
di una sanzione amministrativa
da euro 1.000 a euro 8.000 e la
confisca del prodotto.
4. All’articolo 4 del decreto-legge
10 gennaio 2006, n. 2, convertito,
con modificazioni, dalla legge
11 marzo 2006, n. 81, i commi
4-quater e 4-quinquies sono abrogati.
CAPO III
NORME SUL FUNZIONAMENTO
DEL MERCATO E DELLA CONCORRENZA


Articolo 8
(Poteri della Autorità garante
della concorrenza e del mercato in
materia di intese restrittive nel mercato
degli oli di oliva vergini)
1. L’Autorità garante della concorrenza
e del mercato, in conformità
ai poteri ad essa conferiti dalla
legge 10 ottobre 1990, n. 287, vigila
sull’andamento dei prezzi e adotta
atti idonei a impedire le intese o
le pratiche concordate tra imprese
che hanno per oggetto o per effetto
di ostacolare, restringere o falsare
in maniera consistente la concorrenza
all’interno del mercato nazionale
degli oli di oliva vergini attraverso
la determinazione del prezzo di
acquisto o di vendita del prodotto.
2. L’Autorità garante della concorrenza
e del mercato svolge il
potere di vigilanza di cui al comma
1 sulla base di informazioni fornite
dall’Agenzia delle dogane e presenta
annualmente al Parlamento una
propria relazione.
Articolo 9
(Ammissione al regime di perfezionamento
attivo per gli oli di oliva
vergini)
1. Al fine di prevenire le frodi
nell’applicazione del regime di perfezionamento
attivo, l’ammissione
al medesimo regime, quando la richiesta
abbia per oggetto oli di oliva
vergini, è subordinata alla previa
autorizzazione del Ministero
delle politiche agricole alimentari e
forestali, previo parere obbligatorio
e vincolante del comitato di coordinamento
di cui all’articolo 6 del
decreto-legge 18 giugno 1986, n.
282, convertito, con modificazioni,
dalla legge 7 agosto 1986, n. 462.
2. L’autorizzazione di cui al
comma 1 è necessaria anche nelle
ipotesi di lavorazioni per conto di
committenti stabiliti in Paesi non
facenti parte dell’Unione europea.
Articolo 10
(Norme contro il segreto delle
importazioni Agroalimentari)
1. Gli uffici di sanità marittima,
aerea
e di frontiera rendono accessibili
a tutti gli organi di controllo e
alle amministrazioni interessate alla
materia le informazioni a propria
disposizione concernenti l’origine
degli oli di oliva vergini e delle
olive. L’accesso ai documenti di
cui al presente articolo non comporta
il rischio di disvelamenti distorsivi
per la concorrenza e per il funzionamento
del mercato.
2. Fatte salve le ipotesi in cui
sussiste segreto istruttorio, per le
quali è necessaria l’autorizzazione
della competente autorità giudiziaria,
le autorità di cui al comma 1
rendono disponibili le informazioni
detenute attraverso la creazione di
collegamenti a sistemi informativi
e a banche dati elettroniche gestiti
da altre autorità pubbliche.
Articolo 11
(Disciplina sulla vendita sottocosto
degli oli di oliva extra vergini)
1. Nel settore degli oli di oliva
extra vergini la vendita sottocosto è
soggetta a comunicazione al comune
dove è ubicato l’esercizio commerciale
almeno venti giorni prima
dell’inizio e può essere effettuata
solo una volta nel corso dell’anno.
È comunque vietata la vendita sottocosto
effettuata da un esercizio
commerciale che, da solo o congiuntamente
a quelli dello stesso
gruppo di cui fa parte, detiene una
quota superiore al 10 per cento della
superficie di vendita complessiva
esistente nel territorio della provincia
dove ha sede l’esercizio.
CAPO IV
NORME SUL CONTRASTO DELLE
FRODI


Articolo 12
(Responsabilità degli enti per
gli illeciti amministrativi dipendenti
da reato)
1. Gli enti che operano nell’ambito
della filiera degli oli vergini di
oliva sono responsabili, in conformità
al decreto legislativo 8 giugno
2001, n. 231, per i reati di cui agli
articoli 440, 442, 444, 473, 474,
515, 516, 517 e 517-quater del codice
penale, commessi nel loro interesse
o a loro vantaggio da persone:
a) che rivestono funzioni di rappresentanza,
di amministrazione o
di direzione dell’ente o di una sua
unità organizzativa dotata di autonomia
finanziaria e funzionale, ovvero
che esercitano, anche di fatto,
la gestione e il controllo dello stesso;
b) sottoposte alla direzione o alla
vigilanza di uno dei soggetti di
cui alla lettera a).
2. La responsabilità dell’ente
sussiste anche quando l’autore del
reato non è stato identificato o non
è imputabile.
Articolo 13
(Sanzioni accessorie alla condanna
per il delitto di contraffazione
di indicazioni geografiche o denominazioni
di origine dei prodotti
agroalimentari)
1. La condanna per il delitto di
cui all’articolo 517-quater del codice
penale, quando la contraffazione
di indicazioni geografiche o denominazioni
di origine dei prodotti
agroalimentari riguarda oli di oliva
vergini, importa la pubblicazione
della sentenza a spese del condannato
su almeno due quotidiani a
diffusione nazionale, ai sensi dell’articolo
36 del codice penale.
2. La condanna per il delitto di
cui al comma 1 importa il divieto
per cinque anni di porre in essere
qualsiasi condotta, comunicazione
commerciale e attività pubblicitaria,
anche per interposta persona,
finalizzata alla promozione di oli di
oliva vergini.
Articolo 14
(Rafforzamento degli istituti processuali
ed investigativi)
1. Ai delitti di adulterazione o di
frode di oli di oliva vergini commessi
al fine di conseguire un ingiustificato
profitto con più operazioni
e attraverso l’allestimento di mezzi
e attività continuative organizzate
non si applica la sospensione nel
periodo feriale dei termini delle indagini
preliminari, la cui durata
complessiva non può essere superiore
a venti mesi.
2. Nel caso di condanna o di
applicazione della pena su richiesta
per un delitto commesso ai fini di
cui al comma 1, è sempre disposta
la confisca del denaro, dei beni o
delle altre utilità di cui il condannato
non può giustificare la provenienza
o di cui, anche per interposta
persona fisica o giuridica, risulti essere
titolare o avere la disponibilità
a qualsiasi titolo in valore sproporzionato
rispetto al proprio reddito
dichiarato o alla propria attività economica.
3. All’articolo 266, comma 1,
del codice di procedura penale, è
aggiunta, in fine, la seguente lettera:
«f-ter) delitti previsti dagli articoli
444, 473, 474, 515, 516 e
517-quater del codice penale».
Articolo 15
(Sanzioni accessorie in caso di
condanna per il delitto di adulterazione
o contraffazione)
1. La condanna definitiva per
uno dei delitti di cui agli articoli
439, 440, 441, 442, 473, 474 e
517-quater del codice penale nel
settore degli oli di oliva vergini
comporta il divieto di ottenere:
a) iscrizioni o provvedimenti comunque
denominati, a contenuto
autorizzatorio, concessorio o abilitativo,
per lo svolgimento di attività
imprenditoriali;
b) l’accesso a contributi, finanziamenti
o mutui agevolati o altre
erogazioni dello stesso tipo, comunque
denominate, concessi o erogati
da parte dello Stato, di altri enti
pubblici o dell’Unione europea, per
lo svolgimento di attività imprenditoriali.
Articolo 16
(Obbligo di costituzione e aggiornamento
del fascicolo aziendale)
1. Al fine di garantire la piena
rintracciabilità delle produzioni destinate
al commercio e di prevenire
eventuali frodi, è obbligatorio, per
tutti i produttori di oli vergini, extravergini
e lampanti, costituire e aggiornare
il fascicolo aziendale, ai
sensi del regolamento di cui al decreto
del Presidente della Repubblica
1o dicembre 1999, n. 503, e del
decreto legislativo 29 marzo 2004,
n. 99. In caso di mancata ottemperanza
a tale adempimento, le produzioni
non possono essere destinate
al commercio.
2. La violazione del divieto di
cui al comma 1 comporta l’applicazione
della sanzione amministrativa
pecuniaria del pagamento di una
somma da 500 euro a 3.000 euro.
3. Salvo che il fatto costituisca
reato, alle imprese riconosciute che
provvedono all’annotazione nel registro
di carico e scarico, previsto
dal decreto del Ministro delle politiche
agricole alimentari e forestali
10 novembre 2009, pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale n. 12 del 16
gennaio 2010, di olive o oli di produttori
che non rispettano l’obbligo
di cui al comma 1 si applica la
sanzione amministrativa pecuniaria
del pagamento di una somma da
500 euro a 3.000 euro, nonché la
sanzione accessoria della sospensione
del riconoscimento per un periodo
da uno a sei mesi.
CAPO V
NORME FINALI


Articolo 17
(Invarianza degli oneri. Entrata
in vigore)
1. Dall’attuazione della presente
legge non devono derivare nuovi o
maggiori oneri a carico della finanza
pubblica.
2. La presente legge entra in
vigore il giorno successivo a quello
della sua pubblicazione nella Gazzetta

Terreni agricoli espropriati illecitamente per la costruzione di impianti eolici

 
 
L’autorizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili avviene troppo spesso in violazione dei diritti altrui. Accade addirittura che per la realizzazione di tali opere vengano espropriati dei terreni agricoli attraverso illegittime procedure.
E’ questo il caso di due comproprietari di un terreno agricolo a cui è stato comunicato l’esproprio dello stesso dalla società costruttrice di un impianto eolico, in virtù di un provvedimento adottato dalla Regione Molise con cui erano stati disposte l'espropriazione e l'occupazione temporanea d'urgenza del terreno agricolo in questione.
In pratica, la pubblica amministrazione ha emesso direttamente un atto di esproprio senza consentire ai destinatari del provvedimento di potere partecipare al procedimento che è preliminare alla dichiarazione di pubblica utilità del terreno oggetto dell’espropriazione.
I due comproprietari, per tutelare il proprio diritto di proprietà, sono stati così costretti a rivolgersi al Tribunale amministrativo regionale che ha dichiarato l'illegittimità dell'intero procedimento espropriativo, poiché è stato violato l'obbligo di comunicare l'avvio del procedimento autorizzativo dell'impianto e, di conseguenza, non è stata concessa ai proprietari la possibilità di interloquire con l'Amministrazione procedente rispetto all’apposizione del vincolo, prima della dichiarazione di pubblica utilità del terreno e dell'approvazione del progetto definitivo per la realizzazione dell’impianto.
Pertanto, in mancanza di un legittimo titolo da parte della Regione, il Giudice ha disposto l’illegittimità dell’occupazione del terreno per la realizzazione dell’impianto eolico nonché l’annullamento dei relativi provvedimenti, riconoscendo ai proprietari del terreno la restituzione del fondo e il risarcimento del danno per l’abuso subito.
E’ oltre modo evidente come nel caso in questione, per la costruzione di un impianto eolico, l'azione della pubblica amministrazione sia stata negligente e illecita nonché gravemente colposa poiché la Regione ha proceduto all’arbitraria occupazione ed espropriazione del terreno di privati cittadini senza concedere il diritto di partecipare al procedimento e costringendo gli stessi a sopportare anche il peso di intraprendere un giudizio pur di difendere il proprio diritto di proprietà.
 
Anche nella nostra regione ci sono stati casi anomali di sviluppo eolico che non hanno portato energia nel nostro territorio. Da alcuni mesi abitanti delle zone interne del beneventano e dell'avellinese stanno combattendo contro la costruzione di impianti eolici nei loro territori.
Gli impianti eolici in se non sono mostri da combattere, anzi possono portare grandi vantaggi per le comunità vicine, ma il dubbio che si possano ripetere truffe e devastazioni del territorio fa si che tutti siano molto diffidenti rispetto a questa fonte energetica.
Il ritorno della BUATTA
 
 
 
In dialetto napoletano veniva chiamata buccaccio o buccacciello e usato dalle nonne per conservare di tutto un po': pomodori, confetture, verdure. Nei tempi passati l'operazione richiedeva l'intervento di tutta la famiglia: in casa si creava una sorta di catena di montaggio in cui ogni membro della famiglia aveva un suo ruolo ben preciso. Ma l'operazione più difficile di tutte era la chiusura ermetica del barattolo che durante il lungo inverno permetteva di gustare le prelibatezze dell'orto preparate con maestria da antiche ricette tramandate di generazione in generazione dalle capofamiglia.

 
 
Oggi la buatta viene usata come contenitore da trasporto per gli avanzi del ristorante o per mettere a dimora delle piante in cucina.
 

lunedì 21 gennaio 2013

Crisi, Guidi: "Siamo d'accordo con Visco. Serve un disegno organico di riforme. L'agricoltura farà la sua parte"


 
 
“Condividiamo l’analisi del governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco che, nella lectio magistralis all'Università di Firenze, ha affermato che l’economia non ripartirà nell’immediato. Le stime per l'anno in corso sono di una flessione del Pil mediamente dell’1% e rimandano i risultati di segno positivo al 2014”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Mario Guidi.

“Siamo molto preoccupati – ha aggiunto Guidi - In questo momento di profonda debolezza economica chi sarà chiamato dalle urne a governare il Paese dovrà investire le migliori energie per riavviare la crescita. In campagna elettorale le forze politiche focalizzino le strategie”.

“I primi impegni che ci attendiamo dal nuovo Parlamento e dal rinnovato Esecutivo dovranno essere proiettati, come ha ricordato il governatore Visco, a varare un disegno organico di riforme per la competitività – ha concluso il presidente di Confagricoltura - . Nei programmi di sviluppo le imprese agricole non dovranno essere trascurate, come troppo spesso è accaduto in passato, perché hanno concrete potenzialità. Lo dimostrano i dati sull’export del settore primario, con le imprese che hanno quasi del tutto recuperato il terreno perduto nell’internazionalizzazione nei primi mesi del 2012. Ripartire dall’agricoltura non è uno slogan”.
Nuova rivalutazione dei redditi fondiari.
 
 
La legge di Stabilità per l’anno 2013 contiene numerose novità di carattere fiscale. Tra queste, l’ulteriore rivalutazione del 15% dei redditi dominicali e agrari per le dichiarazioni dei redditi dei periodi d’imposta 2013, 2014 e 2015.

I redditi fondiari comprendono terreni (il cui reddito è distinto in dominicale e agrario) e fabbricati, come risultano dai rispettivi catasti.
Ai soli fini delle imposte i redditi dei terreni, dominicale e agrario, devono essere rivalutati, rispettivamente, dell’80% e del 70% e, così aumentati, concorrono a formare il reddito complessivo (L. 662/96). La rivalutazione va applicata sia nel caso in cui i redditi dei terreni corrispondano esattamente a quelli risultanti in catasto, sia nel caso in cui si debba procedere all’autoclassamento.

La rivalutazione totale quindi, raggiungerà, per il reddito dominicale il 95%, per il reddito agrario l’85%.

Tuttavia la legge prevede una rivalutazione inferiore, pari al 5%, per i redditi dominicali e agrari dei terreni agricoli e dei terreni non coltivati, se posseduti e condotti da coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali iscritti alla previdenza agricola. In tali casi, quindi, la rivalutazione totale sarà pari all’85% per il reddito dominicale, e al 75% per il reddito agrario.
La legge di Stabilità dispone anche l’abrogazione della facoltà, riservata alle sole società in nome collettivo, in accomandita semplice, a responsabilità limitata e cooperative, in possesso della qualifica di “società agricole” di optare per la determinazione del proprio reddito su base catastale. La possibilità di esercitare l’opzione era stata prevista dall’art. 1 della L. n. 296/2007, e dal relativo regolamento applicativo di cui al Dm n. 123 del 29 settembre 2007.

Va considerato che, secondo quanto previsto dal Dpr. n. 442/97 che disciplina in generale la materia delle opzioni per regimi fiscali, la società che abbia effettuato l’opzione per la determinazione del reddito su base catastale vi sarebbe rimasta vincolata per almeno un triennio. Trascorso tale periodo minimo, la permanenza nel regime prescelto sarebbe restata valida per ciascun anno successivo fino a quando la società avesse proseguito ad applicare concretamente il regime catastale.

La norma abrogativa, invece, stabilisce espressamente che le opzioni già esercitate comunque cesseranno di avere efficacia a partire dal periodo d’imposta 2015 e che, per gli acconti dovuti riferiti allo stesso anno 2015, occorrerà tenere conto che i redditi non potranno più essere determinati catastalmente.
Rigatoni con pomodoro san Marzano e mozzarella
 
 
 
Ingredienti per 4 persone:
280gr di rigatoni
mozzarella di bufala campana
700gr di pomodori san Marzano
basilico
uno spicchio d'aglio
olio extravergine d'oliva
sale
 
Preparazione
 
 
 
Tuffate i pomodori in acqua bollente salata e dopo un minuto, scolateli e spellateli. Divideteli a filetti e ripassateli in olio e aglio, dopo due minuti circa salate.
Eliminato l'aglio, aggiungete il basilico e allontanate dal fuoco il sugo.
Lessate la pasta al dente e passatela in padella con il sugo precedentemente fatto. Impiattate guarnendo la pasta con cubeti di mozzarella.