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giovedì 30 agosto 2012

Nuovo decreto sull'etichettatura e presentazione dei vini DOP e IGP

"Le novità contenute nel nuovo decreto sull'etichettatura e presentazione dei vini DOP e IGP e altri prodotti vitivinicoli, sono, ancora una volta, una dimostrazione del lavoro attento e continuo che il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali svolge nei riguardi dei produttori, degli operatori e di tutti gli attori della filiera vitivinicola. L'adozione delle disposizioni normative, volte a tutelare le nostre produzioni, è una misura indispensabile per proteggere le nostre eccellenze nel modo adeguato".

Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Mario Catania, commenta la pubblicazione sulla G.U. di ieri, martedì 28 agosto 2012, del Decreto del 13 agosto 2012, che entra in vigore oggi mercoledì 29 agosto, recante  le  disposizioni  nazionali  attuative  del Regolamento  (CE) n. 1234/2007 del Consiglio, del  regolamento applicativo (CE) n. 607/2009 della Commissione e  del decreto legislativo n. 61/2010, per quanto concerne le DOP, le IGP, le menzioni tradizionali, l'etichettatura e la presentazione di determinati prodotti del settore vitivinicolo.
Attraverso un'importante opera di semplificazione e ricodificazione delle preesistenti norme nazionali, si costituisce il testo unico delle disposizioni nazionali in materia di "etichettatura e presentazione dei vini DOP e IGP e altri prodotti vitivinicoli", tenendo altresì conto degli aggiornamenti apportati dal quadro di riferimento normativo e nazionale.
I punti essenziali riguardano:
- la ricodificazione che apporta una notevole semplificazione normativa e nel contempo elimina alcuni vincoli dichiarativi a carico dei produttori connessi all'etichettatura e presentazione;
-  le norme sui recipienti e  tappature dei vini DOCG, DOC e IGT,  pur salvaguardando l'immagine delle produzioni più qualificate (DOCG), vengono eliminati alcuni vincoli troppo restrittivi in materia di confezionamento, che ormai non sono più in linea con le esigenze dei principali mercati di esportazione, segnatamente dei vini DOC.
In tale contesto, oltre ad aggiornare le disposizioni sui contenitori alternativi al vetro per i vini DOC (introdotti nei disciplinari di alcune DOC ai sensi dell'apposito decreto del 2008), vengono introdotte misure di liberalizzazione intese a consentire l'uso delle varie tappature ammesse dalla vigente normativa comunitaria, tra cui il tappo a vite, che risulta assai richiesto sia dai mercati esteri che nazionali. Resta comunque fatto salvo l'uso del tradizionale del tappo di sughero per le produzioni maggiormente qualificate, conformemente alle disposizioni degli specifici disciplinari di produzione.
BENZINA: COLDIRETTI, SI RISCHIA EFFETTO VALANGA SU 88 % SPESA

​Il record del prezzo del pieno di benzina ha un effetto valanga sulla spesa delle famiglie in un Paese come l’Italia dove l’88 per cento delle merci viaggia su strada. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che il rincaro dei carburanti sommato all’aumento complessivo dei costi energetici per le bollette di luce e gas favorisce la ripresa dell’inflazione e mette a rischio la ripresa dell’economia. Il caro benzina colpisce gli alimentari con ogni pasto che - sottolinea la Coldiretti - percorre in media quasi 2mila chilometri prima di giungere sulle tavole. A subire gli effetti del caro carburanti sono - continua la Coldiretti - anche le imprese agricole che in questo momento consumano grandi quantità di gasolio per garantire l’irrigazione nei campi per salvare le coltivazioni agricole dal caldo e dalla siccità. L’aumento dei costi energetici colpisce in realtà - continua la Coldiretti - l'intero sistema agroalimentare, produzione, trasformazione e distribuzione, dove si stima che i costi di trasporto e della logistica siano circa un terzo del totale. Fare il pieno dell’automobile alle famiglie ora costa di piu’ che fare la spesa settimanale. Secondo le elaborazioni della Coldiretti fare il pieno in una automobile con un serbatoio di 60 litri è arrivato a costare 120 euro, un importo superiore ai 111 euro che mediamente le famiglie italiane spendono ogni settimana per fare la spesa, secondo l’Istat. D’altra parte con il nuovo record un litro di benzina viene a costare - conclude la Coldiretti - come un chilo di pesche ma il prezzo ha superato del 40 per cento il chilo di pasta e del 50 per cento il un litro di latte. Un rapporto di cambio che - conclude la Coldiretti - non è eticamente ed economicamente sostenibile e che mette a rischio al ripresa del paese.
Gusta Minori 2012
 
 
Posta al centro della Costa d'Amalfi e nota già ai Romani, Minori, l'antica Rheginna Minor è stata luogo di riposo e di otium, come testimoniano i resti di una Villa Marittima risalente al I secolo d.C.

Negli ultimi anni, accanto alla dolcezza del clima, alla serenità del paesaggio, alla forza evocativa dei monumenti, alla tradizionale ospitalità, Minori è balzata, agli onori della cronaca, grazie ad un evento culturale - gastronomico - spettacolare che fa rivivere, per un'intera settimana, le sue tradizioni e recupera i vecchi sapori, alla riscoperta e valorizzazione degli straordinari "giacimenti gastronomici" del suo territorio e della intera Costiera. E' il Gusta Minori, un melange di arte, cultura, spettacolo e gastronomia di qualità, di promozione delle tipicità locali e di produzione di spettacoli, con musiche e testi originali.

Sulla spinta dei numerosi consensi e dei successi conquistati nel corso degli anni, il Gusta Minori rappresenta la perfetta combinazione tra spettacolo e degustazione di appetitosi prodotti tipici, tra estro creativo e storia delle nostre origini, supportato dagli Enti che dall'inizio hanno creduto e sostenuto il progetto: la Regione Campania, la Provincia di Salerno, la Camera di Commercio, il Comune di Minori e la Comunità Montana Penisola Amalfitana. Inoltre, la Gusta Minori Corporation, organizzatrice della kermesse, negli anni ha stretto collaborazioni importanti con la Fondazione Carnevale di Putignano, il Consorzio Gragnano Città della Pasta, l'Associazione Nazionale Città del Castagno, il Giffoni Film Festival.

La promozione dei prodotti agroalimentari locali e tipici e la loro stessa trasformazione degli stessi in piatti tipici della cucina tradizionale costituiscono il nucleo centrale intorno al quale gravitano tutte le altre iniziative previste dal "Gusta Minori".

"Nei cinque ristoranti di Minori (Altamarea, La Botte, Libeccio, Giardiniello, Il Pontile) e nelle pasticcerie e gelaterie (De Riso, Gambardella, Il Gelato) si potranno degustare i menù appositamente predisposti e i dolciumi dei maestri pasticcieri, secondo ricette tradizionali, ma al tempo stesso innovative... a tavola nella città del gusto".

Tra i prodotti tipici locali si ricordano in particolare:
lo "sfusato amalfitano", il famoso limone locale, di cui Minori vanta oltre che una eccellente produzione, anche la più antica tradizione di confezionamento e commercializzazione: sin dalla seconda metà dell'Ottocento, infatti, questo prodotto trasportato a spalla dalle "portatrici di limoni" fino alla spiaggia, dalle colline circostanti, veniva confezionato e poi imbarcato sulla "martecane", per essere destinato a mercati lontani fino in America. Dal singolare aroma dello "sfusato amalfitano" deriva il "limoncello", prodotto in modo artigianale su tutta la Costa d'Amalfi, ed un ricco assortimento di creme, torte e dolci che stanno "conquistando" i palati di tutto il mondo;
 la "pasta a mano", la cui produzione ha inizio molto probabilmente con i Romani: fu infatti un pastore romano a realizzare per la prima volta "la polenta caseata di farro", antenata degli "'ndunderi", un tipo di pasta tuttora prodotto in tutte le famiglie minoresi. Durante il XVII sec. nel paese si diffusero gli "'ngiegni", delle macchine artigianali che fecero crescere notevolmente la produzione della famosa "pasta della Costa". Oggi numerosi laboratori artigianali hanno riscoperto questa antica tradizione, producendo "fusilli", "ricci", "lagane", oltre che i singolari "'ndunderi";
 i formaggi dei Monti Lattari: mozzarelle, "caciocavalli", ricotte, provole affumicate, formaggi piccanti, la cui produzione, concentrata soprattutto nei centri più alti della Costa, è ancora oggi caratterizzata da tecniche di lavorazione tradizionali;
 gli insaccati ed in particolare la pancetta affumicata, il capicollo, il guancialetto e soprattutto la "soppressata", un tipo di salame lavorato in modo artigianale, arricchito con aromi locali ed affumicato;
 il pesce azzurro conservato nei modi più svariati (alici salate e marinate, tonno sott'olio, sardelle affumicate), e la "colatura di alici", una salsa discendente dal latino "garum", molto usata per condire verdure o pasta fresca lunga;
 i prodotti della pasticceria tradizionale con la ricca varietà di dolci derivanti dal limone, oltre che pastiere, zeppole di Natale, crostate, etc.
 
Suoni e balli a Grottolella
 
Grottolella è un comune italiano di 2.007 abitanti della provincia di Avellino in Campania.
Non possedendo notizie certe su Grottolella nel periodo medievale, è possibile percorrere la sua storia attraverso la successione dei feudatari che si alternarono nel dominio del feudo. Poiché già dal XII secolo è presente un borgo fortificato, è ipotizzabile che quest'ultimo fosse il nucleo più antico intorno al quale si ergeva il castello ancora oggi esistente; ma tale abitato non ebbe un incremento rilevante.
Si può supporre che Grottolella almeno fino alla seconda metà del XIX secolo non abbia avuto un grande sviluppo socio-economico, tuttavia la sua posizione è di notevole importanza per il controllo del traffico commerciale tra le province di Avellino e Benevento. Ancora oggi la sua economia è legata alla piccola proprietà terriera e al terziario.
Da questa sera a GrottolellA si alza il sipario sulla settima edizione del "Pasto della Salamandra" manifestazione di arte, musica e gastronomia.Filo conduttore di questa settima edizione sarà la riscoperta dei ritmi del Sud attraverso le tammmore ed altri strumenti tipici.
MOZZARELLA DOP AL FESTIVAL DEL CINEMA DI VENEZIA
 
Al Festival internazionale del Cinema di Venezia sarà la mozzarella di bufala campana Dop ad allietare i palati di attori e registi. Dal 29 agosto all'8 settembre il Consorzio di Tutela infatti sarà alla 69esima edizione del Festival del Cinema di Venezia come sponsor del ristorante ufficiale del Festival, gestito dallo chef stellato Fabio Baldassarre.

martedì 28 agosto 2012

Fiera di Calitri
 
La Fiera Interregionale di Calitri è un atteso appuntamento per consumatori ed operatori economici con il mondo della produzione e dell’imprenditoria di tutto il Mezzogiorno d’Italia, oltre che momento di incontro e di confronto fra studiosi, politici e tecnici operanti nella realtà meridionale.
La Campionaria svolge un ruolo fondamentale sia come punto d’incontro tra produttore ed acquirente, sia come luogo in cui l’imprenditore può attingere dati utili allo sviluppo della propria rete commerciale.
“La kermesse” è sicuramente un’ occasione per divulgare al proprio target di riferimento un’immagine concreta e personalizzata che solo la presenza in stand può offrire.
La Fiera Interregionale, negli anni, è riuscita ad affermarsi come momento espositivo e di dibattito, ma, soprattutto, come veicolo di acquisizione e diffusione della business information fino ad estendere i propri confini, oltre che nello spazio, anche nel tempo.
Ogni anno sono circa 300 aziende presenti e provenienti da tutte le regioni italiane. Particolarmente “nutrita” è la presenza di imprese ed Enti pubblici e privati operanti in Basilicata, Puglia e Campania.
L’esposizione si estende su un’area di 15.000 mq. ed è distribuita tra sei padiglioni e un’area scoperta all’interno del nuovo quartiere fieristico.

mercoledì 22 agosto 2012

Consumo del Suolo

Secondo il rapporto del Mipaaf il cemento divora 5 milioni di ettari. Cancellate superfici destinate a seminativi, prati e colture permanenti.
Negli ultimi trenta anni le costruzioni hanno cancellato cinque milioni di ettari di superfici agricole modificando l'assetto produttivo e sfregiando spesso il paesaggio.
Per garantire i consumi italiani servirebbero 61 milioni di ettari coltivati, ma attualmente il nostro Paese dispone di soli 12 milioni. Continuando così dipenderemo sempre di più dalle importazioni provenienti da ogni parte del mondo.

Ma la cementificazione selvaggia che interessa anche la Campania, spinge a altri atti di distruzione del territorio, i roghi dolosi.
Sono circa 1490 gli ettari di vegetazione distrutti dalle fiamme in Campania dal I agosto a fronte dei 1600 ettari distrutti nell'intero mese di agosto dello scorso anno. A rendere noto il dato è Vito Amendolara, consigliere per l'agricoltura del presidente della Giunta regionale della Campania.

"Negli anni scorsi abbiamo assistito a disastri di natura idrogeologica che erano figli degli incendi degli anni precedenti". E' quanto denuncia Gian Vito Graziano, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi
che mette in guardia da possibili rischi idrogeologici derivanti dagli incendi. "In Italia continuano a bruciare boschi e ampi territori vocati all'agricoltura.
Gli incendi - prosegue Graziano - sono una grande piaga per il nostro Paese, non soltanto perché sottraggono suolo produttivo all'agricoltura, perché modificano il nostro straordinario paesaggio, perché distruggono importanti ecosistemi, ma anche perché espongono pericolosamente i territori devastati ad ulteriori rischi di frane ed alluvioni. Quando brucia la vegetazione, viene meno la sua proficua azione di drenaggio delle acque, viene meno l'azione di traspirazione delle piante, viene meno la capacità delle stesse piante di trattenere il terreno sottostante".
Ricetta braciole di carne
Ingredienti per 2 persone:

- 2 fettine di carne di manzo
 - formaggio grattugiato e a pezzetti misto (parmigiano e pecorino romano)
 - 6 agli
 - 1 manciata di prezzemolo
 - sale e pepe
 - 1 manciata di uva sultanina ammollata
 - pinoli (facoltativi)
 - pomodoro passato
 - 1/2 cipolla
 - 1 spruzzata di vino bianco
 - stuzzicadenti

Preparazione:

Stendere le fette di carne su un tagliere
adagiare al centro delle fette il formaggio misto sia grattugiato che a pezzetti e un po’ di sale.
Sopra il formaggio mettere l’uvetta, i pinoli , l’aglio tagliato a pezzetti, il prezzemolo tritato.
A questo punto arrotolare la carne su se stessa e chiuderla con gli stuzzicadenti.

Mettere a scaldare l’olio in un tegame abbastanza capiente, aggiungere la carne.
Quando la carne è colorita aggiungere 1/2 cipolla tritata o a fettine sottili
Quando la cipolla inizia ad imbiondire aggiungere una spruzzata di vino bianco e far evaporare
Infine aggiungere il pomodoro passato alla carne e regolare di sale
Spaghetti alla Procidana

Ingredienti
1 polpo, olio extravergine d'oliva, scorza di 1 limone, prezzemolo, spaghetti, sale e pepe.
Lessare un polpo e scolarlo lasciando da parte l'acqua che servirà per gli spaghetti.

Preparazione
 Tagliarlo a tocchetti e condire con olio extravergine d'oliva, la buccia grattugiata di un limone e prezzemolo.
Cuocere gli spaghetti nell'acqua del polpo ed unirli al condimento. Aggiungere una macinata di pepe e servire.
Sagra della Braciola

MONTECORVINO ROVELLA. Da venerdì 27 agosto a domenica 29 si terrà nel comune picentino la trentaduesima Sagra della Braciola
 Tutte le sere a partire dalle ore 20.30 sarà possibile gustare il famoso panino con la braciola accompagnato da vino locale.
La braciola al ragù avvolta nel “fil di ferro” è un piatto tipico delle zone picentine e  Montecorvino ne è la patria indiscussa, la sua particolarità sta negli ingredienti tipici del luogo a partire dal purissimo olio che viene prodotto nella zona.
Si tratta di un piatto antico che è caratteristico della cultura e delle tradizioni del luogo e, da più di trent’ anni, il famoso panino con la braciola viene degustato da oltre 12 mila visitatori che accorrono a Montecorvino per l’evento, tra i più importanti dell’”Estate montecorvinese.
 Per l’occasione saranno aperti i portoni storici di Montecorvino risalenti al ‘700, dove saranno allestiti stand di prodotti tipici e mostre di artisti locali.
La sagra della Braciola si avvale del patrocinio della Regione Campania, la Provincia di Salerno, il comune di Montecorvino Rovella, la Comunità Montana Zona Monti Picentini e l’Ente Provinciale per il Turismo. Per ulteriori informazioni è possibile visitare il sito www.montecorvino.it, oppure contattare  il numero della Pro Loco 089.808425.
Pomodoro, raccolti ridotti

La campagna di lavorazione del pomodoro da industria è entrata nel vivo. Da una prima stima i quantitativi trasformati a causa della siccità e delle alte temperature quest'anno saranno ridotti del 10% nel Nord del paese e del 50% nel Sud con punte massime in Puglia. Questa situazione rappresenta un grave campanello dall'allarme per i circa 150 stabilimenti attivi nel Paese.
Questo dato negativo si va a sommare al dato dei consumi del prodotto nel Paese che negli ultimi tempi ha mostrato una flessione verso il basso. Per questo si sta pensando ad una campagna pubblicitaria per il rilancio del pomodoro pelato.

martedì 21 agosto 2012

L'insetto-eroe che salverà le nostre castagne
articolo tratto dal Corriere della Sera

Nel 2011 la produzione è calata dell'80%. Ma ora si spera nel Torymus, il nemico giurato del killer dei castagni
Una femmina di Torymus sinensis depone le uova in una galla di cinipide (Takagi)
 MILANO - Rilasciato all’interno di una vallata che, da Pisogne a Ponte di Legno in Lombardia, il Torymus sinensis, l’insetto antagonista del killer dei castagni lavora senza sosta. Mangia le larve deposte dal cinipide del castagno (Dryocosmus kuriphilus), il parassita che dal 2002, partendo dal Cuneese, ha attaccato tutte le aree castanicole italiane, decimando i raccolti e costringendo all’importazione di castagne.
LOTTA BIOLOGICA - Per salvare i castagneti, le caldarroste e i derivati delle castagne dall’aggressivo cinipide galligeno (o vespa cinese), il lavoro del T. sinensis e della lotta biologica avviata con successo vent'anni fa in Giappone è l’unica soluzione. Dopo il raccolto disastroso dello scorso anno come si è evoluta la situazione? Qual è lo stato di salute dei castagni?
QUATTRO ANNI - «Lo scorso anno abbiamo avuto una flessione del 70-80% nella produzione di castagne e tutto a cause del cinipide, delle galle che produce e che inibiscono la fruttificazione. Dalle galle, che sono ingrossamenti sulle gemme e sulle foglie, in primavera escono le larve. Nel 2009 e soprattutto nel 2010, prima nella bassa valle e poi in quella alta, nelle zone interessate ai castagneti abbiamo rilasciato il Torymus, ma i tempi della natura sono lunghi: ci vogliono almeno quattro anni per vedere i risultati», spiega Germano Squaratti, direttore tecnico del Consorzio della castagna della val Camonica con sede a Pasparolo (Brescia). «Comunque quest’anno la fioritura in giugno è stata normale. Per la raccolta dobbiamo aspettare una quarantina di giorni», continua Squaratti, «ma, rispetto, allo sorso anno c’è stato un miglioramento dello stato di salute dei castagni e in previsione possiamo già dire che avremo un lieve calo dei prezzi delle castagne. Certo, abbiamo bisogno che il meteo sia clemente perché il castagno esige molta acqua e dunque speriamo nelle piogge abbondanti di settembre perché il raccolto sia buono».
ANCHE IN TOSCANA - Anche i castagneti della Toscana sono interessato dal cinipide galligeno: dalla Lunigiana fino al monte Amiata l'estensione della diffusione del parassita, secondo l’Associazione nazionale Città del castagno, è stimata sui 10-15 chilometri all'anno. Il presidente, Ivo Poli, dichiara: «Le attività di prevenzione sono minime, perché questo curcuglionide non si combatte con prodotti chimici, pertanto l'unica lotta attuale praticata è quella biologica. I primi risultati attendibili ci saranno entro due-tre anni, anche se già quelli attuali sono positivi».
L'IMPEGNO DELLE REGIONI - L’antagonista viene riprodotto e diffuso dall’Università di Torino dove le ricerche sulla lotta al cinipide sono state avviate dal 2003: molte Comunità montane hanno stipulato convenzioni con l’ateneo. Nel 2011 molte zone si sono attivate con il lancio del T. sinensis nei castagneti più infestati e alcune Regioni (Toscana, Piemonte, Emilia Romagna, Lazio, Sardegna) hanno realizzato campi di riproduzione controllata dell’insetto antagonista. Intanto il monitoraggio da parte dei tecnici ha mostrato nuovi insetti autoctoni antagonisti del killer dei castagni.
Eco Casa
articolo tratto da Repubblica.it

UNA CASA interamente costruita con migliaia di pannocchie di mais. Questa l'idea eco-friendly dello studio francese di architettura St.Andrè-Lang Architectes 1 che è valsa al team di professionisti il primo premio al Arch<20, il Festival dell'Architettura sostenibile che si tiene annulamente in Alsazia. La manifestazione chiedeva agli architetti di partecipare al concorso con un progetto di una casa di venti metri quadrati che fosse un esempio di edilizia sostenibile. Tante le adesioni da tutta Europa, ma le giurie di esperti hanno ritenuto che il premio di settemila euro dovesse essere attribuito proprio all'origine costruzione degli architetti francesi: la casa di mais ha già trovato una sistemazione in una zona protetta di una città del Nord-Est della Francia, Muttersholtz.


Come riporta il sito ambientalista spagnolo Ecologismos 2, l'invenzione dello St. Andrè-Lang Architectes ha tante virtù ecologiche e orientate a godere della natura. Possiede una forma circolare creata con l'obiettivo principale di poter osservare il paesaggio senza impedimenti. È perfettamente integrata con l'ambiente ed ha una facciata composta di tonnellate di mais trattenute da reti di semplice filo di pollo, accanto al legno che costituisce la struttura di base.
Secondo i creatori, il progetto intitolato "Autour du Ried" si ispira alla tradizionale essiccazione del mais nelle pianure dell'Alsazia e rappresenta
il punto d'incontro armonioso fra la natura incontaminata e la coltivazione controllata. All'interno di questa affascinante struttura, infatti, gli architetti hanno progettato un giardino o cortile centrale, che coindice con il soggiorno: il patio centrale, nel cuore dello spazio vitale, rispecchia il desiderio di lasciare che la natura entri nella casa. Questo edificio diventa, così, una metafora, il simbolo di un equilibrio finalmente trovato fra la natura e l'intervento dell'uomo e la base da cui partire per uno sviluppo sostenibile.
Mille e una... Archeologia
fino a mercoledì 31 Ottobre 2012

Le magie notturne dall'intenso sapore archeologico sono le principali attrazione di questa estate che si prolungherà fino alla fine di ottobre. Le aree archeologiche e i musei Salerno, Avellino, Benevento e Caserta aprono gratuitamente le porte al pubblico in orario notturno. Ammirare i templi di Paestum, ripercorrere le vicende degli Etruschi di Pontecagnano, passeggiare tra le rovine della città antica di Velia, conoscere la storia del piccolo dinosauro Ciro nella suggestiva cornice del Teatro Romano di Benevento, partecipare agli ozi degli antichi patrizi nella Villa Romana di Minori attraverso le installazioni multimediali di Studio Azzurro, rivivere le emozioni degli spettacoli gladiatori visitando l’anfiteatro di Santa Maria Capua Vetere sono solo alcune delle incredibili esperienze che il pubblico potrà vivere direttamente per tutta l’estate e anche oltre.
Il calendario delle aperture e il programma degli eventi, differenziati per ciascuna sede, comprenderanno visite guidate, concerti, spettacoli teatrali, mostre temporanee, iniziative per i bambini, degustazioni e conferenze tematiche.
La Rocca del Casale


E’ un ampio recinto di mura e di torri che corona la cima del colle che sovrasta San Salvatore Telesino. In origine fu massa Longobarda, costruita a difesa della piana Telesina. Fu anche chiamata Massa Superiore, in rapporto all’altra Massa, costruita ai piedi  di Monte Acero per la difesa della Valle del Titerno.

La Rocca, attraverso i secoli, seguì le sorti della commenda e del feudo, risentì le incursioni saracene, e nel periodo degli eventi sismici che interessarono la Valle Telesina, rimase l’unico centro abitato che accolse ed ospitò le poche famiglie superstiti di Telese. Il castello edificato nel corso del XIII secolo dalla famiglia Sanframondo, già proprietaria del Casale e dell’intera contea di Cerreto, fu residenza del vescovo Clemente della diocesi di Telese, costretto ad abbandonare la sede ufficiale a causa delle mofete provocate dal terremoto del 1349. Clemente vi trasferì nel 1407 la sede vescovile. In quegli anni venne costruito all’interno delle mura un palazzo poi detto Castelluccio.
All’interno delle mura era anche la chiesa parrocchiale di Sant’Andrea che nel 1596 fu trovata da mons. Savino semicadente con un altare maggiore ornato da tre sculture lignee e quattro altari laterali. Il castello presentava una forma quadrangolare con imponenti mura e torri di vedetta edificate su persistenti strutture di origine romana. Dell’intera opera oggi sono visibili solo due torri delle quali una garantiva il controllo dell’area in direzione dell’attuale Telese e l’altra dell’attuale Pugliano. La Rocca rimase abitata fino al 1611, anno in cui venne abbandonata dalle ultime famiglie che discesero ad ingrossare il sottostante San Salvatore Telesino.
SAN SALVATORE TELESINO


Situato ai piedi di un colle, sulla cui vetta è la Rocca del Casale, San Salvatore Telesino (m 95 slm) rappresenta, per la sua conformazione geografica (tranquillo paese della vallata circondato dal verde delle colline di Monte Pugliano, Selva Palladino, San Manno) e le testimonianze di un ricco ed illustre passato, una meta da visitare e conoscere nei percorsi turistici della Campania.
La sua nascita deriva dalla frammentazione di Telesia, città prima sannita e poi romana, centro di importanza cruciale ai tempi delle guerre puniche.

Telesia prosperò nel corso dei secoli tra varie dominazioni, fino a subire le incursioni dei Saraceni e crollare definitivamente al terremoto del 1349. Città ricca ed opulenta, Telesia ebbe un anfiteatro, un circo, il foro, le terme ed una propria moneta con cui attendeva ai traffici ed al commercio con i popoli limitrofi. Sono ora visibili i resti delle mura che circondavano la città, mentre restano poche tracce delle abitazioni che erano costruite ad una certa distanza all’interno del muro.

Ancor più rappresentativa dell’identità locale è la solenne Abbazia del Santo Salvatore, che dà il nome al paese. Nei suoi pressi si stabilì un nucleo di abitanti scampati alla rovina di Telesia, in un casale fatto costruire dai Benedettini, che governavano il complesso.Suo abate fu Alessandro Telesino, autore della storia De rebus gestis Rogerii Siciliae Regis. La badia risale al X sec. e comprende una chiesa a tre navate con lungo transetto, impreziosita da raffinati affreschi dell’abside. Tra i numerosi ospiti illustri dell’Abbazia, figurò l’Arcivescovo di Canterbury, Sant’Anselmo. Oltre all’Abbazia, altro simbolo di San Salvatore Telesino rimane il castello della Rocca (costruito dai Sanframondo) e Monte Acero che, oltre ad ospitare la statua dedicata a Gesù Redentore, conserva i resti di una cinta muraria, una delle numerose fortificazioni costruite in opera poligonale dai Sanniti.Nel centro storico di San Salvatore Telesino sorge la Chiesa di Santa Maria Assunta. Edificata nella prima metà del XVI sec., la chiesa presenta oggi una pianta a croce latina con tre navate divise da pilastri e tre cappelle principali: due sono poste lungo i lati della navata centrale, la terza è innestata nel transetto dell’altare maggiore. Tale cappella, risalente al XIII sec., rappresenta il nucleo più antico. Essa divenne nel 1518, con la morte del duca Vincenzo, la cappella sepolcrale dei Monsorio. Il patrimonio della Chiesa annovera, inoltre, pregiati dipinti: la Trasfigurazione, pregiatissima tela attribuita a Luca Giordano e collocata sull’altare maggiore; San Leucio tra gli angeli e Ultima Cena di Antonio Sarnelli (prospiciente l’entrata); Assunzione della Vergine di Francesco Celebrano (navata destra).
Nel territorio di San Salvatore Telesino sgorga una copiosa acqua solfurea a 22°C, usata localmente per la cura della pelle e di svariate affezioni dell’apparato respiratorio e digerente. La stessa acqua viene utilizzata per trattamenti fisioterapici ed estetici.

Non mancano, inoltre, bellezze naturali che invitano a percorrere sentieri selvaggi tra forme particolari di erosione sul Monte Pugliano (i Puri), e a vivere un contatto più diretto con una natura incontaminata visitando il parco del Rio Grassano.

Tra le attività economiche del paese, l’agricoltura riveste senza dubbio un ruolo importante.La genuinità e la semplicità che caratterizzano il territorio di San Salvatore Telesino si ritrovano anche nei sapori della tavola e nell’aroma di vini pregiati. La cucina si lega alla tradizione contadina (prodotti agricoli ed ortofrutticoli), ed in essa è possibile riscoprire tracce di odori e di sapori che oggi tendono sempre più a scomparire. Ancora oggi è possibile degustare lo struppolo, il tipico rustico della tradizione culinaria di San Salvatore Telesino realizzato con un impasto a base di uova e preparato con cura e dedizione dalle massaie locali. Per gli appassionati di arte, storia, natura, San Salvatore Telesino rappresenta la meta ideale; la bellezza del suo paesaggio incontaminato, il suo passato ricco di storia, i genuini prodotti enogastronomici ne fanno un angolo di mondo di grande attrattiva.
La ricetta dello Struppolo
Gli struppoli di San Salvatore Telesino, in provincia di Benevento, prodotti versatili, buoni da soli per spuntino ed eccellenti farciti con formaggi ed affettati, rientrano nella categoria dei rustici, essendo salati e da non confondere con gli struffoli napoletani, dolci ricoperti di miele.

La sensazione di secchezza alla gola che si avverte al primo boccone è creata ad arte, al fine di procurare una lievissima impressione di soffocamento.
Lo struppolo, infatti, “adda ndurzà nganna” affinché faccia venire voglia di bere, accompagnandosi egregiamente ad un buon calice di vino, preferibilmente rosso.
La ricetta degli struppoli è secolare e dalle origini incerte e molto probabilmente collettive e si è spaccata sin dall’inizio in due scuole di pensiero: con lievito e senza lievito.

Ingredienti
 1 kg di farina
 1 cubetto di lievito di birra
 1 bicchiere d’olio d’oliva extra-vergine
 10 uova
 1 cucchiaio di sale
 1 pizzico generoso di pepe
 1 litro d’olio di semi di girasole per la frittura

Preparazione
Impastare su una spianatoia tutti gli ingredienti aggiungendo per ultimo il lievito stemperato in un po’ d’acqua tiepida. Far lievitare per circa 1 ora l’impasto in un canestrino ricoperto con un panno di lana.
Rovesciare l’impasto cresciuto sulla spianatoia e tagliare a tocchetti lunghi 8/9 cm. Passarli con mano leggera sull’intreccio della canestrella di vimini per dare agli struppoli il loro caratteristico aspetto “corrugato”. Far riposare per circa un quarto d’ora.

Far scaldare in una teglia più alta che larga l’olio di girasole e, quando la temperatura dell’olio sarà elevata, cominciare a tuffarvi gli struppoli, pochi alla volta fino a quando avranno preso un bel colore dorato. Scolare e asciugare della carta da cucina.
Nella versione senza lievito bisogna lavorare velocemente e in punta di dita l’impasto. Al contrario bisogna sbattere più energicamente le uova, prima di aggiungerle agli altri ingredienti. Ovviamente, non occorre attendere la lievitazione e si può friggere subito.
FESTA DELLO STRUPPOLO 2012 – X EDIZIONE

Nel primo weekend di settembre nelle piazze e nei vicoli del centro storico di San Salvatore Telesino torna la Festa dello Struppolo. Giunta alla X edizione, più che un evento è diventata un rito all’insegna della riscoperta dei sapori autentici della cucina tradizionale locale, che ha come protagonista indiscusso lo struppolo. Accanto a questo rustico tipico sansalvatorese non mancheranno varietà di salumi e formaggi, contorni di ortaggi, carni selezionate, primi piatti tradizionali e dolci di produzione artigianale.
La neoletta Pro Loco promuove l’evento mostrando attenzione per le ormai consolidate tematiche della Filiera corta e della Festa Bio- compatibile e introducendo molte novità nel menù per permettere ai visitatori di scoprire la straordinaria ricchezza della cucina autoctona e per soddisfare anche i palati più sofisticati. All’appuntamento gastronomico si affiancano il mercatino dell’agricoltura e dell’artigianato, opportunità di promozione per le aziende del territorio e per i maestri della manualità e della creatività, la Scuola dello Struppolo, le degustazioni, le prove di abbinamento, le installazioni artistiche, i concerti, le visite guidate e il teatro dei burattini per i più piccoli. Insomma la Festa dello Struppolo è un evento imperdibile!
Nuove risorse alla bio-agricoltura
di Piero Formica

Secondo l'«Eating Planet 2012» del Centro di ricerche della Barilla su cibo e nutrizione, «nel 2050 la Terra arriverà a 9 miliardi di abitanti, il 70% dei quali vivrà in aree urbane. Si stima che occorrerà un incremento del 70% nella produzione di cibo per soddisfare le necessità della popolazione mondiale: in particolare, dei tre miliardi di consumatori che nel 2030 comporranno il ceto medio.
 Bio-agricoltura e agricoltura verde dischiudono promettenti opportunità imprenditoriali: dal miglior utilizzo delle risorse naturali e dalla creazione di buoni posti di lavoro alla sicurezza alimentare e alla riduzione dell'impronta ecologica con positivi risvolti sulla biodiversità. Ne guadagnerebbe anche la produttività in agricoltura che oggi mostra, nel mondo, tassi di crescita in calo.

leggi l'articolo su Il Sole 24 Ore

venerdì 17 agosto 2012

Agriturismi e cantine

AGRITURISMI

Agriturismo DA ZI' MENNATO
82030 Torrecuso (BN)
Contrada Saude
Tel. 0824-876260


Azienda Agrituristica MASSERIA FRANGIOSA di Frangiosa Antonio
82030 Torrecuso (BN)
Via Torrepalazzo
Telefono/Fax:0824-874557
Cellulare: 348-7940859
Prenotazioni: 349-3841412 347-4045157
E-mail:
info@masseriafrangiosa.it

Il Casale dell'Alloro di Rillo Caterina
82030 Torrecuso (BN)
Via Limiti (ristorazione rurale)
Tel. 0824-876329 - 333-3316494 (Caterina)


CANTINE

A.A. FONTANAVECCHIA
82030 Torrecuso (Bn) - via Fontanavecchia
telefono e fax (+39) 0824.87.62.75
proprietà: Libero Rillo
e.mail:
info@fontanavecchia.info
internet:
www.fontanavecchia.info

FALLUTO Cav. Mennato - Azienda Agricola
82030 Torrecuso (Bn) - C.da Saude
telefono e fax: (+39) 0824.87.62.60
proprietà: Antonio Falluto
e.mail:
info@falluto.it
internet: ----------

A.A. TORRE DEI CHIUSI
82030 Torrecuso (Bn) - via Limiti
telefono e fax: (+39) 0824.87.44.76
proprietà: Domenico Pulcino
e.mail:
dpulcino@libero.it
internet: ----------


FATTORIA LA RIVOLTA
82030 Torrecuso (Bn) - contrada Rivolta
telefono (+39) 0824.87.29.21 – Fax (+39) 0824.88.49.07
proprietà: Famiglia Cotroneo
e.mail:
info@fattorialarivolta.com
internet: www.fattorialarivolta.com

CANTINE TORA - Azienda Agricola
82030 Torrecuso (Bn) - Via Tora, 7
telefono e fax: (+39) 0824.87.22.54
proprietà: Concetta Rillo
e.mail:
info@cantinetora.it
internet: www.cantinetora.it

IL POGGIO - Azienda Agricola
82030 Torrecuso (Bn) - via Defenze, 4
telefono e fax (+39) 0824.87.40.68
proprietà: Carmine Fusco
e.mail:
info@ilpoggiovini.it
internet: www.ilpoggiovini.it

LA DORMIENTE - Azienda Agricola
82030 Torrecuso (Bn) - Via Pezze, 2
telefono e fax (+39) 0824.87.27.37
Proprietà: Ariano Agnese
e.mail:
info@ladormiente.it
internet: www.ladormiente.it

I COLLI DEL SANNIO di Maria Pia CARDONE
82030 Torrecuso (Bn) – contrada Rivolta
telefono e fax: (+39) 0824.87.25.54 - 339.3568944
proprietà: Maria Pia Cardone
e.mail:
icollidelsannio@alice.it
internet: www.icollidelsannio.it

CANTINE IANNELLA
82030 Torrecuso (Bn) - via Tora –
telefono (+39) 0824.87.23.92 – fax (+39) 0824.88.98.33
proprietà: Antonio Iannella
e.mail:
cantineiannella@interfree.it
internet:
www.cantineiannella.com

OCONE GIOVANNI
82030 Torrecuso (Bn) – contrada Fragneta –
telefono e fax (+39) 0824.87.45.24 - 393.1360391 (Giuseppe)
proprietà: Giovanni Ocone
e.mail:
giuseppeocone@libero.it
internet: ---------


SANTIQUARANTA
82030 Torrecuso (Bn) - contrada Torre Palazzo
Telefono: 0824.87.61.28 - fax (+39) 0824.87.68.42
Proprietà: Baldino & De Lucia snc
e.mail:
info@santiquaranta.it
internet: www.santiquaranta.it

TABURNI DOMUS
82030 Torrecuso (Bn) - Contrada Utile
telefono (+39) 0824.87.61.09 - fax (+39) 0824.87.61.09
proprietà: G.E.F. S.r.l. (Gino Puzella)
e.mail:
bioprod@libero.it
internet: www.taburnidomus.com

TERRE D’AGLIANICO
82030 Torrecuso (Bn) – via Mercuri, 18
Telefono e fax: (+39) 0824.87.63.17
Proprietà: Libero Rillo
e.mail:
info@terredaglianico.it
internet: www.terredaglianico.it

TERRE LONGOBARDE
82030 Torrecuso (Bn) - Via Pezze, 7
telefono e fax: (+39) 0824.87.22.68
Proprietà: Angelina Bucciano
e.mail: -------
internet: ---------


TORRE A ORIENTE
82030 Torrecuso (Bn) Località Mercuri, 19
telefono e fax: (+39) 0824.87.42.74
mobile: (+39) 340.25.26.591
proprietà: Patrizia Iannella
e.mail:
info@torreaoriente.eu
internet:
www.torreaoriente.eu

TORRE VARANO
82030 Torrecuso (Bn) - via Torreuono
telefono e fax: (+39) 0824.87.63.13
proprietà: D’Occhio Nicola
e.mail:
vinitorrevarano@libero.it
internet: www.torrevarano.it

CANTINE IORIO S.r.l.
82030 Torrecuso (Bn) - via Scauzone, 2
telefono e fax: (+39) 0824.87.41.31
proprietà: Iorio Pietro
e.mail: ----------
internet: ------------

DAL 31 AGOSTO AL 2 SETTEMBRE TORNA A TORRECUSO 'VINESTATE' IMPORTANTE RASSEGNA ENOLOGICA DEDICATA AI VINI DEL TABURNO

A caratterizzare la manifestazione, che tocca quest'anno la sua XXXVII edizione, il tema dei 'Vini con la fascetta' sempre più garanti della tutela dei consumatori

Dal 31 agosto al 2 settembre la cittadina di Torrecuso (Benevento) ospiterà la XXXVIII edizione di 'VinEstate', la rassegna dedicata all'Aglianico del Taburno. Il suggestivo centro storico torrecusano offrirà l'opportunità unica di un viaggio alla scoperta dei prodotti del territorio del Taburno. L'evento è organizzato dal comitato Vinestate e dall’Associazione Aglianico del Taburno, in collaborazione con il comune di Torrecuso ed il patrocinio della Regione Campania, della Provincia di Benevento, dell'Ept di Benevento, della Camera di Commercio di Benevento e del Gal Taburno.
 Dopo l'edizione 2011, caratterizzata dal tema 'La vigne en rose', il ricco week-end di 'VinEstate' vedrà protagonisti quest'anno i 'Vini con la fascetta'. Durante le tre giornate sarà posta l'attenzione in modo particolare sul tema della "tutela dei consumatori". L'intento è quello di evidenziare come, l'arrivo della Docg per l'Aglianico del Taburno e la nuova Doc Falanghina del Sannio, attraverso le bottiglie contraddistinte dalle fascette (le prime della Docg già presenti sulla tipologia Rosato e quelle volute dal Samnium Consorzio Tutela Vini che differenziano la Falanghina del Sannio Doc 2011) rappresenti il risultato di un'ulteriore crescita qualitativa di produzioni sempre più garanti della tutela dei consumatori nel rispetto anche dell'ambiente.
A caratterizzare le serate saranno le degustazioni delle aziende aderenti all'evento, che accoglieranno gli enoturisti in accoglienti stand dislocati nel centro del paese. In programma interessanti degustazioni mirate ad esaltare le caratteristiche delle produzioni enologiche dell'area Taburno, dalla freschezza della versione Rosato alla longevità di quella Riserva per quanto concerne il vitigno aglianico, alla poliedricità del vitigno falanghina.
Il programma della manifestazione si completa con incontri sulle tematiche importanti del mondo del vino, particolari degustazioni guidate, una ricca offerta gastronomica e diversi momenti culturali.
“L'edizione 2012 di VinEstate – dichiara il sindaco torrecusano Giovanni Cutillo - si presenta particolarmente ricca di contenuti, accendendo i fari su una tematica importante soprattutto dal punto di vista dei consumatori. La kermesse, che si concretizza grazie alla partecipazione ed allo sforzo di tanti, animerà ancora una volta gli spazi e le strutture del centro storico, contenitore ideale per una manifestazione enogastronomica con le caratteristiche di 'VinEstate'".

Aziende presenti alla manifestazione:

Fattoria la Rivolta
Cav. Mennato Falluto
Cantine Iannella Antonio
Cantina del Taburno (Foglianise)
Torre del Pagus (Paupisi)
Fontanavecchia
Il Poggio
Taburni Domus
Torre a Oriente
Torre dei Chiusi
La Fortezza
Terre D'Aglianico
CRESCE LA VOGLIA DI PRODOTTI AGRICOLI MADE IN ITALY E AGRITURISMO

Il consumatore preferisce i prodotti agricoli italiani, specie se può acquistarli in azienda o presso i farmer market, direttamente dalle mani del produttore. Questi alcuni degli elementi emersi dal rapporto, elaborato dall’Istituto IPR Marketing, ‘Gli Italiani e l'agricoltura’, presentato nei giorni scorsi a Palazzo Rospigliosi (Sala delle Statue) a Roma, nell’ambito del convegno ‘L'Italia che piace: il turismo in campagna - La bellezza dei luoghi: valore ecologico, economico e culturale’. Organizzato dalla Coldiretti, in collaborazione con la Fondazione Univerde, al meeting ha preso parte anche una delegazione campana, guidata dal presidente regionale di Terranostra, Filomena Caccioppoli. Nel corso della giornata, che ha visto la partecipazione, fra gli altri, anche di Sergio Marini, presidente Nazionale Coldiretti, Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente Fondazione UniVerde, e Tulio Marcelli, Presidente Nazionale Terranostra, particolare attenzione è stata rivolta al ‘Turismo in campagna’, un tema che va assumendo un sempre maggiore interesse.
“Basandosi sui dati diffusi dal Rapporto – evidenzia il presidente di Terranostra Campania Filomena Caccioppoli - è anche emerso che sempre più italiani preferisco l’agriturismo rispetto ad altre forme ricettive. Una scelta, questa, dettata dalla possibilità di associare il contatto con la natura con la tranquillità dei luoghi e, non ultima, l’economicità unita all’alta qualità dei prodotti enogastronomici offerti. In altri termini – ha specificato Caccioppoli – si sceglie l’agriturismo perché i livelli di offerta, tanto ricettiva che enogastronomica, sono vari e non omologati. A tal proposito – ha aggiunto il presidente regionale di Terranostra - una grande novità è rappresentata dai canali che portano alla scelta dell’agriturismo che vede in testa Internet oltre che il passaparola.